AN/APX-6

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Re: AN/APX-6

Messaggio: #2625 IW1FQG
16/12/2013, 18:22

Molto interssante l'articolo di Edoardo IK0QDQ sulla storia dell'IFF nel periodo bellico.
Per completezza, ho inserito nel blog la storia breve dell'evoluzione dal 1944 al 1954. In un successivo articolo descriverò il decennio dal 1954 al 1964 con la transizione dal MK X al MK XII.

73,
Ugo IW1FQG

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Re: AN/APX-6

Messaggio: #2629 IK0QDQ
16/12/2013, 22:30

Finalmente Ugo ha chiarito un dubbio che mi tormentava da quando avevo cominciato a leggere notizie sugli IFF.
Non riuscivo a capire perchè gli americani, nel 1942, rinunciarono così facilmente ad imporre il loro sistema IFF (cge era denominato RR): In pratica era l'SCR 515 che poi venne chiamato Mack IV.
Ora che mi è stato esplicitamente spiegato che la frequenza è pericolosamente vicino a quella del radar tedesco è tutto chiaro!!!!!!!
Grazie Ugo.

Edoardo
Immagine # ARO 440/0 Immagine Edoardo IK0QDQ

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Re: AN/APX-6

Messaggio: #2631 ik5nxd
16/12/2013, 23:27

I miei complimenti sia ad Edoardo che ad Ugo per la bella storia degli apparati IFF.
La cosa è molto affascinante.
ImmagineImmagineARO # 310/5 Andrea IK5NXDImmagineImmagine

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Re: AN/APX-6

Messaggio: #2632 IW1FQG
17/12/2013, 7:06

I radar germanici erano limitati ai 500 MHz per un motivo: i tedeschi non avevano il magnetron a microonde.
Tentarono di copiarne uno ricavato da un radar alleato catturato, ma la semplice copiatura senza comprenderne appieno il funzionamento non bastò a ricreare un apparato funzionante.
Va ricordato, a questo punto, che il cammino fatto dagli americani per arrivare al radar così come lo conosciamo, a partire dal primo, rudimentale magnetron in UHF inventato in Inghilterra da Sir Watson Watt, richiese lo sforzo di 3500 fisici riuniti con questo obiettivo nei laboratori del MIT. Solo per studiare la propagazione delle onde EM nelle guide d'onda fu necessario inventare una nuova matematica, e di questo si occupò un team di matematici e fisici del MIT guidato da Marcuwitz e Schwinger (che scrissero una formulazione matematica che diventò l'incubo di tutti gli studenti di ingegneria elettronica, me compreso!)
L'opera titanica degli esperti del MIT fu raccolta in una collana di splendidi volumi, che ancora oggi sono un esempio di come teoria e pratica siano due facce della stessa realtà e non possano prescindere l'una dall'altra. E sono anche la dimostrazione che i grandi traguardi si possono raggiungere solo con grande determinazione, organizzazione ed investimenti economici. Una volta costosissimi, sono oggi reperibili online.

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Re: AN/APX-6

Messaggio: #2635 IK0QDQ
17/12/2013, 9:24

Visto che ci stiamo avviando verso considerazioni "teoretiche" vorrei aggiungere anche una osservazione che nel dopoguerra era molto in voga tra i matematici ed i fisici: La scuola anglosassone aveva affrontato lo studio della propagazione dell'enegia con il modello ondulatorio e con Maxwell aveva raggiunto la "perfezione" nella formulazione sintetica e perfetta del fenomeno fisico (almeno nella descrizione degli eventi fino a dimensioni non subatomiche).Questo aveva creato un numero molto elevato di studiosi che si dedicavano all'argomento con quell'approccio. Al contrario i tedeschi avevano una loro scuola che prediligeva lo studio dal punto di vista particellare, considerando l'approccio Maxwelliano incompleto. Se aggiungiamo il fatto che all'epoca l'ottanta per cento dei fisici e dei matematici non era di razza ariana, si comprende il perchè del loro ritardo in questo settore.
Per parlare di questi argomenti non basterebbe tutto lo spazio del blog. Ad onor del vero bisognerebbe infatti sfatare la leggenda che il radar è stato inventato dagli Alleati. I tedeschi avevano degli ottimi apparati quando gli inglesi ancora lavoravano in onde corte!!!!!!!
A riguardo dell'invenzione del Magnetron a cavità c'e da dire (con orgoglio) che il Montù aveva già intravisto la possibilità dell'impiego delle cavità risonanti come amplificatori a RF ma si limitava all'impiego della cavità singola. la grande invenzione del Watt fu quella di usare dispositivi a cavità multiple in modo da aumentare enormemente il guadagno. (Questo non sminuisce affatto l'importanza del suo contributo: ricordiamo la storia dell'Uovo di Colombo).

Edoardo

PS: Mario, Andrea, per favore, se sono andato fuori tema spostate pure il tutto in una nuova voce!!!
Immagine # ARO 440/0 Immagine Edoardo IK0QDQ

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Re: AN/APX-6

Messaggio: #2638 IW1FQG
17/12/2013, 9:50

Certo, i tedeschi arrivarono prima degli alleati, ma in VHF/UHF, non in microonde. Persino I caccia Focke-Wulf dell'epoca avevano sul muso antenne a dipolo o addirittura Yagi, proprio per questo motivo.
La tecnica a microonde permise di ottenere lobi molto stretti, potenze di picco enormi, ed impulsi molto brevi: il tutto a vantaggio di potere risolutivo e portata utile.
Altra considerazione: onore al Montù ad al Watt con le loro intuizioni, ma senza l'enorme macchina bellica messa in piedi al MIT per tradurre queste intuizioni in metodi progettativi di pronto impiego, non si sarebbe mai arrivati in soli 3 anni (e senza computer, CAD, CAE, elementi finiti, metodo dei momenti ... ) a sviluppi impensabili.

ciao
Ugo

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Re: AN/APX-6

Messaggio: #2639 IW1FQG
17/12/2013, 9:54

> Al contrario i tedeschi avevano una loro scuola che prediligeva lo studio dal punto di vista particellare, considerando l'approccio Maxwelliano incompleto

Considerazione interessantissima, questa cosa non la sapevo!
Pensare che il mio cognome è Fermi .... ma, evidentemente, non sono "parente"!

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Re: AN/APX-6

Messaggio: #2640 IW1FQG
17/12/2013, 11:52

Disponibile nel BLOG un aggiornamento dell'articolo sulla storia postbellica del sistema IFF:
sistema Makr XII, grafici, foto.

73,
Ugo IW1FQG

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Re: AN/APX-6

Messaggio: #2684 SWL I013198
19/12/2013, 16:41

Bell'argomento, grazie Ugo. Sarebbe molto interessante dettagliare le stazioni o le apparecchiature elettroniche utilizzate sui primi Jet italiani (F-84, F-86, T-33......)
Lino
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Re: AN/APX-6

Messaggio: #2685 IW1FQG
19/12/2013, 16:43

Lino, qui ci vuole Roberto BR ..... ;)


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