AN/APX-6

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Re: AN/APX-6

Messaggio: #35337 IZ8YRR
20/01/2020, 13:50

IK0QDQ ha scritto:Finalmente Ugo ha chiarito un dubbio che mi tormentava da quando avevo cominciato a leggere notizie sugli IFF.
Non riuscivo a capire perchè gli americani, nel 1942, rinunciarono così facilmente ad imporre il loro sistema IFF (cge era denominato RR): In pratica era l'SCR 515 che poi venne chiamato Mack IV.
Ora che mi è stato esplicitamente spiegato che la frequenza è pericolosamente vicino a quella del radar tedesco è tutto chiaro!!!!!!!
Grazie Ugo.

Edoardo


Esatto. Gli USA si adeguarono agli standard UK, riproducendo con loro componentistica gli apparati IFF di progettazione inglese Mark II e poi Mark III a frequenza unificata, con soluzioni circuitali che agli americani forse non piacevano tanto, come i ricevitori super-reattivi, che solo gli inglesi, grazie a personaggi di assoluto rilievo, e grazie alla esperienza nel campo della TV, erano riusciti a far funzionare in maniera stabile e sicura.

Il successivo Mark IV, sviluppato dagli USA (SCR-515, o ABA-1) non venne mai impiegato operativamente (salvo per un breve test nel pacifico) proprio per via della possibile interferenza con i radar tedeschi in onda decimetrica.

Io ho attualmente un BC-645-A nuovo della General Electric, che vorrei rimettere in funzione. Uno dei relè ha una bobina interrotta, e lo sto riparando. Oltre al suo dynamotor (CWD-21AAX), ho anche la control box (CJ-23ABJ) e una delle due antenne (CG-66AAT), oltre a qualche connettore. Ho anche il technical manual. Ho terminato le scansioni, e provvederò a caricarlo sul blog quanto prima.

P.S. nella foto si vede anche il filo rosso del "destructor". In questo caso le cariche avevano il solo scopo di danneggiare quanto più possibile il cablaggio. Per la manutenzione venivano inseriti dei "dummies", per non alterare le curve di taratura dei circuiti.

Tonino
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Ultima modifica di IZ8YRR il 21/01/2020, 11:48, modificato 3 volte in totale.
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Re: AN/APX-6

Messaggio: #35338 IZ8YRR
20/01/2020, 13:56

ik5nxd ha scritto:
IW1FQG ha scritto:L'opera titanica degli esperti del MIT fu raccolta in una collana di splendidi volumi, che ancora oggi sono un esempio di come teoria e pratica siano due facce della stessa realtà e non possano prescindere l'una dall'altra. E sono anche la dimostrazione che i grandi traguardi si possono raggiungere solo con grande determinazione, organizzazione ed investimenti economici. Una volta costosissimi, sono oggi reperibili online.


A questo indirizzo la serie completa dei volumi in oggetto.
http://www.introni.it/riviste_radlab.html
Io possiedo, in cartaceo, il volume 17 e 19 e spero un giorno di poter completare la serie.
Sono veramente dei libri interessanti, perché non solo teorici ma durante la trattazione mostrano l'impiego pratico con circuiti dei vari apparati, di quello che viene trattato.


Ecco la mia biblioteca. Ogni tanto ne acquisto uno su ebay.
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Re: AN/APX-6

Messaggio: #35339 IZ8YRR
20/01/2020, 14:02

IW1FQG ha scritto:I radar germanici erano limitati ai 500 MHz per un motivo: i tedeschi non avevano il magnetron a microonde.
Tentarono di copiarne uno ricavato da un radar alleato catturato, ma la semplice copiatura senza comprenderne appieno il funzionamento non bastò a ricreare un apparato funzionante.
Va ricordato, a questo punto, che il cammino fatto dagli americani per arrivare al radar così come lo conosciamo, a partire dal primo, rudimentale magnetron in UHF inventato in Inghilterra da Sir Watson Watt, richiese lo sforzo di 3500 fisici riuniti con questo obiettivo nei laboratori del MIT. Solo per studiare la propagazione delle onde EM nelle guide d'onda fu necessario inventare una nuova matematica, e di questo si occupò un team di matematici e fisici del MIT guidato da Marcuwitz e Schwinger (che scrissero una formulazione matematica che diventò l'incubo di tutti gli studenti di ingegneria elettronica, me compreso!)
L'opera titanica degli esperti del MIT fu raccolta in una collana di splendidi volumi, che ancora oggi sono un esempio di come teoria e pratica siano due facce della stessa realtà e non possano prescindere l'una dall'altra. E sono anche la dimostrazione che i grandi traguardi si possono raggiungere solo con grande determinazione, organizzazione ed investimenti economici. Una volta costosissimi, sono oggi reperibili online.


Una volta catturato intatto un radar H2S (conosciuto come il "Rotterdam gerate", seguito poi da un APS-15 conosciuto come "Meddo Gerate"), ci misero poco a copiare sia il magnetron che tutta la componentistica accessoria. Il primo apparato prodotto fu il Berlin ( FuG 240), e poi il Berlin A (FuG 224), molto compatto, dotato di una antenna a polyrod, doppio display PPI e tipo A. Purtroppo per gli alleati, anche se dotato di un "destructor", era molto difficile disintegrare il massiccio blocco anodico di un magnetron con le sue cavità, ed erano quindi consapevoli che prima o poi un magnetron sarebbe caduto quasi integro nelle mani dei tedeschi.

https://www.cdvandt.org/berlin-radar_survey.htm
https://www.cdvandt.org/aps-15-meddo.htm
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Re: AN/APX-6

Messaggio: #35340 IZ8YRR
20/01/2020, 14:35

Ho tra le mani anche un IFF del tipo Mark II in una delle sue varianti. Si tratta dello R3108 montato sui Spitfire. Doppio ricetrasmettitore superreattivo operante in due gamme di frequenza, con sintonia meccanica comandata dall'albero del dynamotor. Un modello precedente, monobanda (il Receiver R3002) fu trovato da Dante Curcio nel 1942 dopo l'abbattimento di un caccia proveniente da Malta. Dopo aver studiato lo stranissimo apparato, si cominciò a capire a cosa servisse. Va comunque ricordato che i tedeschi già avevano i loro sistemi IFF, serie Fug 25 (Zwilling) e poi nella variante più diffusa Fug 25A (Erstling).

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