Messaggio: #35622 IZ5TEK
27/02/2020, 9:00
Salve,
scorrendo le pagine del Forum mi sono imbattuto in questo argomento che mi è sembrato molto interessante se non altro perché mi ha dato la possibilità di conoscere l’esistenza del wattmetro AN/URM-120A che nella sua semplicità circuitale consente di misurare anche la profondità di modulazione di un segnale modulato in ampiezza.
Nel penultimo intervento ho trovato i grafici con le misure fatte con un bolometro della potenza associata ad un segnale modulato AM di IZ8YRR, Tonino e come ultimo intervento quello di IW5AFV, Paolo che esprime il suo disaccordo sui valori della potenza riportati sulle ordinate degli stessi grafici.
Nell’ipotesi che il sensore del bolometro sia del tipo “resistivo” sono d’accordo con le osservazioni di Paolo.
Lo spettro di un segnale AM modulato da un segnale sinusoidale è costituito da tre righe. Quella centrale che rappresenta la portante e le due laterali che rappresentano i segnali generati dalla modulazione. Le righe laterali hanno un’ampiezza che dipende dalla profondità di modulazione “ma”. In particolare, se A è l’ampiezza della portante, le righe laterali hanno un’ampiezza pari a A∙ma/2 e una potenza associata pari a A2∙ma2/4, che per ma=1 (modulazione uguale al 100%) è 1/4 della potenza associata alla portante.
In definitiva la potenza totale associata alle tre righe risulta (1+ma^2/4+ma^2/4)=(1+ma^2/2) rispetto a quella associata alla portante.
Quindi, se il bolometro è in grado di misurare correttamente la potenza complessiva associata alle tre righe:
- per ma=0 (portante non modulata) la potenza misurata dovrebbe essere uguale a quella della portante, cioè 200μW per una potenza uguale a -7dBm;
- per ma=1 (segnale modulato al 100%), per una potenza della portante di 200 μW, quella misurata dovrebbe essere 300μW corrispondenti a -5,23dBm, circa.
Inoltre, poiché il termine della potenza complessiva variabile con "ma" è proporzionale ad ma^2, l’andamento della curva del grafico dovrebbe essere parabolico (come del resto nell’ultimo grafico postato da Tonino sembra lo sia).
Dal punto di vista pratico occorre assicurarsi che al variare di “ma” vari solo l’ampiezza delle righe laterali e non quella della portante, e forse conviene, prima di fare le misure con il bolometro, assicurarsi con l’oscilloscopio che il valore effettivo di “ma” sia quello desiderato.
Operando in questo modo e confrontando i valori misurati con quelli aspettati è possibile capire se il bolometro opera correttamente o no.
Scusate per la trattazione teorica che probabilmente non dice niente di nuovo. Per me è stata necessaria a sostegno dei ragionamenti successivi.
Buona giornata,
Rossano, IZ5TEK
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rossano, iz5tek