vibratori "solid state"
- roberto burdese
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Re: vibratori "solid state"
Ciao Franco,come vedi ,tutti i giorni, c'è nè una nuova !!!non c'è mai da annoiarsi quì. Più che lo stampato,mi interesserebbe lo schema del vibratore "solid state" dei fratelluzzi. Giusto per vedere come l'hanno risolta loro. Come avrai visto all'inizio di questo argomento, ormai qualche anno orsono, mi era presa fitta e ne avevo realizzati diversi, e hanno sempre funzionato bene.A presto Roberto "BR"
# ARO 305/0 Roberto I0BR
Re: vibratori "solid state"
Ciao Roberto,
lo schema è uguale a quello che hai pubblicato tu con il 40106.
Al momento non trovo il foglio ma credo sia inutile inviartelo.
73 de i0rsc
lo schema è uguale a quello che hai pubblicato tu con il 40106.
Al momento non trovo il foglio ma credo sia inutile inviartelo.
73 de i0rsc
- roberto burdese
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Re: vibratori "solid state"
Finalmente ho ritrovato questo post.
Se l'autore concorda, propongo di spostarlo nella sezione alimentatori, oppure, dato l'interesse per il proplema, di inserire un argomento a se stante subito dopo ALIMENTATORI.
Comunque per riprendere il discorso, allego lo schema dell'alimentatore dei "fratelluzzi" con alcune note storiche.
Correvano gli anni novanta...... c'era un ingeniere romano, trasferito nelle marche (tra le altre cose autore del famoso clone lemmon) che, andato in pensione si interessava ancora alla progettazione a livello amatoriale.
all'epoca eravamo abbastaza amici, perchè ci incontravamo spesso a via del Beverino dove c'era un enorme magazzino di materiale di recupero proveniente dal disfacimento di una delle grosse ditte romane.
All'epoca le PRC-8,-9,-10 non le voleva nessuno e si pagavano tra le 5 e le 10 mila lire a secondo del quantitativo e delle esigenze di incasso del venditore.
Un giorno, ci incontrammo lì con Massimo e venimmo via con il portabagagli carico di queste radio.
Sulla strada del ritorno decidemmo di realizzare un alimentatorino per farli funzionare. Impostammo una soluzione in linea di principio e Massimo, che aveva ancora contatti con le fabbriche di elettronica, fece fare una decina di stampati.
Poichè funzionavano alla meraviglia (per le PRC-8 ecc.) e pochè il secondo Hobby di Massimp era il "bussinnes" li propose subito alla famosa ditta.
Poi vennero usati per altri apparati (in AM) per cui in molti non furono soddisfatti per via di qualche fischio o pernacchia di troppo.
A tutt'oggi il sistema di protezione per evitare di fottere treni di valvole, lo ritenga insuperato.
La parte di pilotaggio e i mosfet di potenza potrebbero essere aggiornati
Se l'autore concorda, propongo di spostarlo nella sezione alimentatori, oppure, dato l'interesse per il proplema, di inserire un argomento a se stante subito dopo ALIMENTATORI.
Comunque per riprendere il discorso, allego lo schema dell'alimentatore dei "fratelluzzi" con alcune note storiche.
Correvano gli anni novanta...... c'era un ingeniere romano, trasferito nelle marche (tra le altre cose autore del famoso clone lemmon) che, andato in pensione si interessava ancora alla progettazione a livello amatoriale.
all'epoca eravamo abbastaza amici, perchè ci incontravamo spesso a via del Beverino dove c'era un enorme magazzino di materiale di recupero proveniente dal disfacimento di una delle grosse ditte romane.
All'epoca le PRC-8,-9,-10 non le voleva nessuno e si pagavano tra le 5 e le 10 mila lire a secondo del quantitativo e delle esigenze di incasso del venditore.
Un giorno, ci incontrammo lì con Massimo e venimmo via con il portabagagli carico di queste radio.
Sulla strada del ritorno decidemmo di realizzare un alimentatorino per farli funzionare. Impostammo una soluzione in linea di principio e Massimo, che aveva ancora contatti con le fabbriche di elettronica, fece fare una decina di stampati.
Poichè funzionavano alla meraviglia (per le PRC-8 ecc.) e pochè il secondo Hobby di Massimp era il "bussinnes" li propose subito alla famosa ditta.
Poi vennero usati per altri apparati (in AM) per cui in molti non furono soddisfatti per via di qualche fischio o pernacchia di troppo.
A tutt'oggi il sistema di protezione per evitare di fottere treni di valvole, lo ritenga insuperato.
La parte di pilotaggio e i mosfet di potenza potrebbero essere aggiornati
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# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
Re: vibratori "solid state"
roberto burdese ha scritto:Scusate ma è il caldo
Ciao Roberto quello dello schema va bene per la RT 70? fammi sapere
Emanuele
QRP STATION IW9HMI
- roberto burdese
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Re: vibratori "solid state"
Si Emanuele, và bene sugli alimentatori PP-281,282,448. Sullo schema è già indicata la piedinatura a 7 contatti. Se non usi l'alimentazione a 6 v, puoi usare due soli mosfet anzichè 4 (in parallelo due a due). Buon lavoro ,Roberto.
# ARO 305/0 Roberto I0BR
Re: vibratori "solid state"
roberto burdese ha scritto:Scusate ma è il caldo
Ciao scusa Roberto devo duplicare questo circuito e fare tutti i collegamenti in parallelo?
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QRP STATION IW9HMI
- roberto burdese
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Re: vibratori "solid state"
Emanuele, cosa intendi per "tutti i collegamenti in parallelo". Se ti riferisci ai Mosfeet, ti allego una foto che può aiutarti. "BR"
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# ARO 305/0 Roberto I0BR
Re: vibratori "solid state"
C'e da aggiungere un 'particolare: quando si lavora a sei volt e d'obbligo usare il mosfet IRLZ44N che è un "logic level driver" con RD= 0.022 Ohm. (costa circa 1€). Si ottengono tre evidenti grossi vantaggi. Il primo è che si è sicuri che si riesce a saturare bene il mosfet. Il secondo è che la bassissima resistenza in saturazione, eventualmente ulteriormente dimezzata, in caso di parallelo di due mosfet, permette di avere cadute trascurabili anche con correnti elevate. Ciò provoca anche il terzo vantaggio: quasi sempre non servono i dissipatori!!!!!!
Edoardo
Edoardo
# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
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