"RITRASMISSIONE"

[roberto burdese]

Mi ricollego a quanto detto da Paolo AFV riguardo alla ritrasmissione con la WS-19. Ho riletto le poche informazioni riportate sul manuale "WORKING INSTRUCTIONS" e poi cercato conferma sull'apparato. La ritrasmissione richiedeva la presenza di un operatore che commutasse manualmente da A verso B e da B verso A. Poi ho incominciato a leggere il "report" allegato da Tonino sul ripetitore monofrequenza. Geniale senz'altro, ma credo estremamente critica la "gestione". Porte ibride con isolamento di almeno 50 dB, antenne con SWR intorno a 1:1,05. Non ho mai sentito parlare di applicazioni pratiche di questo "concetto". Peccato se fosse stato abbandonato. "BR"

[I2MZC]

Ma anche io ho molti dubbi sulla possibilità di realizzare un sistema così. Considerando, se dovesse funzionbare, che la potenza in uscita è di +3 DBm (2mW) e che il guadagno di 37 Db, significa che bisogna entrae con un segnale di almeno -34DBm!!! Ma con questi parametri che collegamento si può fare? Poi per esperienza di anni su filtri, circolatori e antenne credo sia impossibile avere dispositivi con 50,60 Db di riflessione. Anche le antenne che sui diagrammi sono con un ROS di 1, avranno al massimo un adattamento di 40 Db. Un ripetitore del genere potrebbe funzionare solo se si sta a pochi metri di distanza e non in cima a un monte o una collina. Che ne pensate?

Carlo I2 MZC

[IW5AFV]

Riferendomi all'interessante report di Tonino, probabilmente è rimasto allo stato di studio di fattibilità.
Come dice Roberto, ottenere e mantenere quelle caratteristiche di isolamento, specie in una certa banda, è particolarmente problematico.
In VHF/UHF in applicazioni di telefonia cellulare per coprire zone "buie" sono state utilizzate due antenne unite da un cavo coassiale, una rivolta verso la cella e l'altra verso la zona da coprire.
A microonde, ad esempio sui ponti radio, sono state usate antenne o "specchi" per garantire il collegamento di una tratta.

Inoltre bisogna considerare l'efficacia della soluzione F1-F2 rispetto alla soluzione F1-F1.
Un guadagno di 130dB della prima soluzione rispetto a 40 dB della seconda (a parità di antenne, il segnale ricevuto da una PRC 25 di -100dBm veniva ritrasmesso a +30dBm) poteva valere il maggior costo dell'apparecchiatura, specialmente in campo militare.

Paolo IW5AFV

[I2MZC]

Se entravi con un PRC25 a -100 o -90 DBm non usciva proprio niente. Evidentemente è stato abbandonato perchè non poteva funzionare praticamente ma solo teoricamente. Mi ricordo che quando mi trovai a discutere dell'impianto di telecamere nella galleria del Gran Sasso, di 18 Km, con la tecnologia analogica di allora, bisognava modulare una portante e mettere dei ripetitori di linea da 30 Db in cascata. Uno scienziato mi corresse dicendo che ne bastava uno con un guadagno da 120 DB !!!
Cosa rispondere a tanta scienza?

Carlo I2 MZC

[IW5AFV]

Cavolo,
non conosco questo apparecchio, ma è davvero così sordo?
Carlo, ma davvero con 7 microvolt di ingresso non esce proprio niente?
Ora capisco perchè in Vietnam questi poveri americani avevano problemi di comunicazione.

Paolo IW5AFV

[IK0MOZ]

Un po fuori tema, ma significativo sull'importanza delle "ritrasmissioni".
Soggetto : 2a G.M. , Mediterraneo, caccia ai convogli inglesi che rifornivano Malta.
Un comune interrogativo è perchè noi non riuscivamo a proteggere i nostri convogli diretti in A.S. mentre gli inglesi rifornivano quasi tranquillamente Malta con convogli che partivano da Alessandria o Gibilterra. Stendo un velo pietoso sulla fase di difesa che sarebbe fuori tema, ma illustro la nostra tecnica di attacco e dove la "Ritrasmissione" aveva un ruolo chiave.
-Quasi sempre il convoglio in navigazione veniva intercettato e segnalato da un nostro ricognitore.
- Questo ricognitore, normalmente della Marina, inviava un messaggio radio di avvistamento alla propria base. Il messaggio, cifrato, conteneva il punto (Lat, e Long), la composizione, la direzione e la velocità.
- La base del ricognitore "ritrasmetteva" l'informazione al Comando della Marina di competenza.
- Questa "ritrasmetteva" lo stesso massaggio a Supermarina (Roma). Supermarina valutava l'avvistamento e normalmente decideva che era compito dell'Aviazione intercettare il convoglio. Da questo passava la palla a Superaereo (Roma) che a sua volta valutava dal suo punto di vista il fatto e stabiliva quale Grande Unità Aerea era nella possibilità di intercettare il convoglio.
- Quindi "ritrasmetteva" alla propria Grande Unità i dati con l'ordine di intervenire
- La Grande Unità in funzione delle disponibilità del momento incaricava della missione una squadriglia (normalmente aerosiluranti) di un certo aeroporto.
- Riunione degli equipaggi, organizzazione dell'attacco e decollo.
Il tempo trascorso in "Ritrasmissioni" e valutazioni dal primo avvistamento al decollo degli aerei sono circa 3 ore (casi migliori)
Tralascio il finale perchè spesso il convoglio non veniva avvistato o nella peggiore delle ipotesi, nel frattempo, era arrivato nel raggio di difesa di Malta e questo poteva essere letale per i nostri aerei.
Tanto per fare paragoni
gli inglesi quando intercettavano un nostro convoglio l'aereo oltre a segnalare l'avvistamento, stazionava sul convoglio e emetteva un segnale che guidava direttamente gli aerosiluranti;
i tedeschi utilizzavano una onda comune per cui all'avvistamento tutti sapevano tutto e in 30 secondi stabilivano chi e come intervenire.

[IW1FQG]

L'eccesso di burocrazia e la lunghezza esagerata delle catene decisionali sono da sempre tra i mali peggiori del nostro Paese.

Ciao
Ugo IW1FQG

[I2MZC]

Ma penserete mica che oggi sia cambiato!

Carlo I2MZC

[IW1FQG]

Per niente! Alla faccia del Ministero per le Semplificazioni di qualche anno fa!

Ugo