Come dicevo nel settembre del 2018 iniziammo a lavorare sulla meccanica. I professionisti hanno vasche di lavaggio automatiche. Noi spazzole di ferro montate sulle smerigliatrici manuali (frullini, in gergo), bottiglie di detersivo domestico (Noi usiamo il DEXAL al limone di una nota catena di supermercati) Poi c’é voluto tanto “olio di gomito”
Abbiamo iniziato con un motore Willys che proveniva dallo smontaggio di un gruppo elettrogeno. Pistoni e valvole piantati, smontatati a “mazzate”. I pistoni sono stati puliti e controllati con il comparatore: Recuperabili. Il monoblocco è andato in rettifica dove hanno lucidato le canne e sostituito i guida valvole. L’albero era ancora in ottime condizioni (probabilmente il motore era stato revisionato rimontato e poi il gruppo è finito in magazzino!!!!!) Avevo un set di fasce elastiche per la prima rettifica e le abbiamo assestata sui pistoni a “zero” esattamente come descritto sul manuale di manutenzione.
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Con gli avanzi di un telaio Ford che era stato malamente allungato, abbiamo costruito un banco prova che ci è servito anche come supporto per poter verniciare comodamente il motore.
Il collettore di scarico ha una piastrina che devia il flusso per scaldare l’aria in aspirazione. Una volta che il motore si è scaldato una molla bimetallica riporta tale piastrina in posizione tale che il flusso dei gas viene convogliato direttamente verso lo scarico. Bene, in più di cinquanta anni non ho mai trovato una di collettore che avesse tale dispositivo libero di funzionare: tutti sempre bloccati.
E’ stato poi necessario revisionare un carburatore: con l’occasione ho smontato tutti i carburatori presenti nel mio magazzino (una decina circa).
Esiste anche per questo componente il manuale militare per la descrizione del funzionamento e della revisione.
Peccato che tale manuale non contempla il fatto che carburatori fermi da più di cinquanta anni sono praticamente impossibili da smontare senza ricorrere a accorgimenti “speciali”. I getti in ottone, praticamente si “incollano” sul corpo in alluminio per via dell’ossido che si forma. Al momento ho solo tre carburatori revisionati. Ma bastano per i “lavori correnti”.
La guarnizione della testata originale era in amianto ( vi ricordate la “glingerite”??) Ho preferito usare le nuove guarnizioni che si trovano sul mercato che sono protette da sottili fogli in rame. Le guarnizioni in carta le ho fatte partendo da fogli sani (che avevo in magazzino . (per i successivi motori ho acquistato il set completo già stampato).
Per l’impianto elettrico rimando a un discorso a parte perché lungo e complicato.
Qui accenno solo al fatto che dopo molti tentativi e dopo aver resistito molti anni ho deciso di passare all’impianto a 12 Volt ( cosa , che avevano già fatto gli americani già in pieno periodo bellico nel 1943/44.
Rimontato il tutto sul banco prova ho collegato una marmitta da gruppo elettrogeno (quella flessibile lunga qualche metro) ………aria tutta aperta e mezzo gas.. e via con lo starter. Il motore ha cominciato a frullare allegramente. Qualche ora di prerodaggio poi è stato smontato, oliato e sigillato e riposto in magazzino perché questo motore era destinato alla Rover Joe.
Una menzione particolare alle candele: Quelle moderne (giapponesi) NON FUNZIONANO. Ne ho provate quattro serie comperate da diversi rivenditori e hanno sortito tutte lo stesso effetto tragico. Dal solito fornitore francese ho acquistato una serie di marca Autolite e i problemi sono spariti………..
Presi dall’entusiasmo siamo passati a sistemare il secondo motore. Visto che sulla mia Ford c’era montato un motore Willys che durante l’estate “ in uso agricolo” ha subito pesanti danneggiamenti alla guarnizione della testata e alla valvole, abbiamo deciso di sistemare un motore Ford in modo……”di prendere con una fava due piccioni” Così facendo risistemavo la mia vettura e (pensavo) , con poco lavoro mi ritrovo un motore buono disponibile per la seconda Willys.
Niente di più sbagliato che fare previsioni di lavori “facili”. Il motore Ford era in cattive condizioni. Una piccola crepa sul monoblocco causata forse da un prigioniero fissato troppo a forza vicino ad un passaggio dell’acqua è stata magistralmente saldata con elettrodi appositi da un artigiano locale. Portato in rettifica è stato spianato il monoblocco, rifatte sedi e guida valvole. L’albero che lo accompagnava non era Ford, quindi trovato un albero fatto dalla Ford è stato portato in rettifica dove hanno controllato la dimensione corretta dei tre supporti , rettificato e barenate le nuove bronzine. In magazzino avevo una testata Ford “nuova di pacca” chiè ancora sigillata con carta e cera !!!!!! acquistata a suo tempo dalla Rimafer di Modena.
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Non ho pensato di portarla in rettifica pensando che era nuova invece appena montata andava gas nell’acqua !!!!! Rismonta tutto (e compera una nuova guarnizione, fai rettificare la testata e rimonta il tutto………. Ora gira che sembra un orologio svizzero sulla mia “vecchia “ Ford.
Chiuso questo argomento siamo passati a smontare il motore che avevamo tolto dalla mia vecchia Ford. Smontato, si è constatato che albero, pistoni e canne erano in ottime condizioni (aveva fatto si e no cinquemila kilometri dalla precedenta rettifica del secolo scorso). Mentre le valvole erano molto lente nelle loro guide e le sedi erano palesemente “bruciate” Ripreso dalla rettifica rimesso anuovo e lavato (dimienticavo di dire che su tutti e tre i monoblocchi abiamo tolto i tappi e disincrostato i passaggi acqua sia meccanicamente che con gli ultrasuoni del lavaggio in vasca.) abbiamo rimontato il tutto provato sul banco e messo sul telaio che nel frattempo avevamo allestito.
Adesso mi fermo qui. La prossima puntata parliamo dei telai e dei gruppi frizione, cambio riduttore e trasmissione.
Adesso salvo lo scritto le foto le inserirò in seguito perché devo ancora selezionarle