La zappa sui piedi

Storia e notizie sulle aziende che hanno prodotto componenti e apparati radioelettrici
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IK0MOZ
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La zappa sui piedi

Messaggio: #15507 IK0MOZ
20/07/2015, 11:21

Piu volte ci siamo chiesto che fine avevano fatto le innumerevoli industrie del periodo pre e bellico. Industrie di una certa dimensione e di sicura esperienza e tecnica.
Finita la guerra, malgrado i pochi denari e mezzi, si cercò di rimettere in piedi le Forze Armate con un programma di recupero di quanto ancora esistente e, con la speranza di rimettere in modo l'industria e genrare lavoro, coinvolgendo nel piano gli stessi costruttori iniziali dei vari oggetti. L'idea tutto sommato non era male, ma nel 1948 lo Stato Maggiore mando al Ministero della Difesa un rapporto del quale cito uno stralcio :
"..... Tengo a mettere subito in evidenza che alcune ditte hanno rifiutato di fornire dati e hanno segnalato che le loro maestranze non intendono lavorare per produzioni belliche destinate alle Forze Armate dell Stato. E si ricordi che proprio queste ditte, le quali appena tre anni prima producevano senza troppi problemi per il "tedesco invasore", preferiranno, anzichè tornare alle loro tradizionali attivitàè, il fallimento, dato che i prodotti "civili" da loro improvvisati in sede di conversione non saranno mai competitivi. ...... "
A questo riguardo mi viene in mente la storia che mi racconto qualcuno, non so se vera, che la SAFAR si mise a fare anche trenini elettrici.
mario
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iz2zph
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Re: La zappa sui piedi

Messaggio: #15509 iz2zph
20/07/2015, 14:47

Ciao Mario
quella dei giocattoli non sembra essere una leggenda metropolitana .....
"La ripresa post-bellica vide l'azienda in difficoltà per l'esaurirsi di quel mercato militare così determinante per la sua produzione. Pur di sopravvivere si inventarono le più varie ed occasionali produzioni, come quella di giocattoli. Cambiò anche marchio (SAMAR: Società Anonima Milanese Apparecchi Radio), ma la chiusura fu inevitabile nel 1948."

per esempio oltre agli automodelli "statici" Mercury anche
"l'autopista elettrica" SAFAR presentata alla XXV Fiera di Milano (14/29 Giugno) del 1947 ed in produzione sino al 1948. "
Le automobiline sono sicuramente Mercury, già fornitrice dal 1946 di autogiocattoli in pressofusione (Auto Safar modello MI-3000) alla stessa SAFAR

in fondo a questa pagina http://www.automodellando.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=8428&whichpage=5 si parla dei giocattoli SAFAR

chissà che razza di alimentatore avranno realizzato!

che si fa per campare ......
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Paolo IZ2ZPH
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roberto burdese
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Re: La zappa sui piedi

Messaggio: #15510 roberto burdese
20/07/2015, 17:12

Mario,ma sarà vero ? !!! Quel "rapporto" ministeriale, mi ha lasciato di stucco !!! Non credevo che allora ci potesse essere così tanto "risentimento" verso una parte di ciò che rimaneva del nostro "povero paese". "BR"
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Re: La zappa sui piedi

Messaggio: #15511 IW1FQG
20/07/2015, 18:13

La Microtecnica di Torino per sopravvivere nell'immediato dopoguerra fabbricava, su licenza, organi Hammond, juke-box AMI e persino flipper. E fu on'ottima scelta perchè questi oggetti hanno una meccanica di discreta precisione (soprattutto gli organi Hammond e i juke-box) e produrli permise di mantenere allenate le maestranze e di trovarsi pronti per le gare di appalto nel settore difesa.

ciao
Ugo IW1FQG

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Re: La zappa sui piedi

Messaggio: #15512 IK0MOZ
20/07/2015, 20:18

Vedo che quelle che ritenevo chiacchiere hanno invece un fondamento. Nella storia quello che mi ha particolarmente stupito è che la responsabilità delle scelte era imputata alle "maestranze" che probabilmente in quegli anni erano quelli che decidevano (????)
Continuando a leggere si nota che l'unica ditta disponibile si rilevò essere una nota ditta automobilistica con sede a Torino che comunque subordinò la sua disponibilita alla concessione di alcun8i finanziamenti
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Re: La zappa sui piedi

Messaggio: #15514 I2MZC
20/07/2015, 22:23

Ma non penso che sia andata così. Il fatto è che mentre in germania i tedeschi ripresero a costruire le cose che avevano sempre fatto, per cui Rohde & Schwarz, Siemens, Telefunken etc rifecero le apparecchiature radio destinate all'esercito,marina e aeronautica ricostituite, da noi un esercito di pittori e targhettari, acquistò per poche lire il surplus allora esistente, e lo rivendette per nuovo agli amici compiacenti.
Conseguenza fu che le commesse non arrivarono mai alle nostre industrie radio, che furono costrette ad arrangiarsi. Basta leggere i racconti di Bruno Ducati per capire cosa successe......
A Milano divenne sindaco un assassino di nome Aniasi.... che sparò alle spalle al più grande dei piloti italiani. Dove pensate che potessimo andare????
Carlo
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Re: La zappa sui piedi

Messaggio: #15516 IZ8YRR
21/07/2015, 1:47

L'automobilina SAFAR era stata anche brevettata. Vedi brevetto francese del 1946, n.935.022 (disponibile sullo European Patent Office):

http://worldwide.espacenet.com/publicat ... cale=en_EP

Per quanto riguarda le vicende storiche dell'immediato dopoguerra, riporto qui il link ad un mio intervento di un anno fa (argomento "radiotarocchi"):

viewtopic.php?f=40&t=745&start=30
Tonino

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Re: La zappa sui piedi

Messaggio: #15545 IK0MOZ
25/07/2015, 9:40

Verso la fine della guerra gli americani fecero diversi reparti per dare la caccia alla tecnica ed agli scienziati tedeschi. Da qualche parte ho un interessante libro sull'argomento. Una particolare attenzione fu dedicata alla industria chimica e alla fine della guerra si "cuccarono" come risarcimento un numero impressionante di brevetti per prodotti che utilizziamo ancora oggi e creduti come scoperte americane (e.g. Il nastro magnetico). Riguardo alle limitazioni alla BMW fu vietato di produrre veicoli o motori per usi militari (e lo fa tuttora) ma non ho mai capito perchè solo la BMW.
Come noto i tedeschi non hanno un grosso concetto su di noi (non solo loro...). Io ho avuto un "capo" tedesco ed un giorno stufo delle sue battute sulle inefficienze degli italiani gli feci notare che nel secolo avevamo avuto due guerre mondiali : loro le avevano perse tutte e due, noi una vinta ed una pareggiata.......
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Re: La zappa sui piedi

Messaggio: #15546 I2MZC
25/07/2015, 12:53

"Pareggiata" è una versione italiana di un voltafaccia che ci ha sputtanati in tutto il mondo. Solo che questo atteggiamento non è mai finito e si continua ancor oggi. Se è vero che gli americani negli anni del dopoguerra avevano esercitato i loro diritti su un paese che gli aveva dichiarato guerra e che gli era costato migliaia di morti,è pur vero che non furono gli americani a determinare la crisi delle nostre aziende, ma gli italiani, quegli italiani che da disertori si trasformarono gli ultimi giorni in liberatori, uccidendo migliaia di italiani che avrebbero potuto far risorgere il paese ma in contrasto con i loro interessi personali. Oggi per fortuna stanno uscendo libri che raccontano queste porcate tenute nascoste per tanti anni. Poi il paese si riprese e chi guidò la nuova generazione furono i Balilla che negli anni 35 avevano 15 anni e che negli anni 60 ne avevano 40. Abituati o meglio allevati nel concetto del dovere, del rispetto del lavoro, nell'impegno ad andare avanti,furono dei condottieri meravigliosi. Poi venne il 68 e li cominciò la disfatta. Si sostituì al concetto del dovere a quello dei diritti, fra cui quello di non fare un c...o, di fare i finti ammalati, i finti inabili, la quasi certezza di non essere puniti, etc etc..che furono il cavallo di battaglia di politici e sindacati. Finchè nelle aziende rimasero i vecchi, tra contrasti e litigate si sopravisse, ma scomparsi questi tutto andò a catafascio. Queste cose non le ho lette da qualche parte ma le ho vissute personalmente. Ormai è troppo tardi.......
Carlo
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Re: La zappa sui piedi

Messaggio: #16002 SWL I013198
02/09/2015, 12:42

Nel 1970 l'azienda tipo e di un certo rilievo era di 2000 persone. Nel 1980 le persone per lo stesso tipo di azienda sono diventate 400. Nel 1990 arriviamo a 200 e nel 2000 si apre la corsa per cui per non aver problemi sindacali l'azienda tipo deve essere di 15 persone (è meglio avere 15 aziedole di 15 addetti che una di 150......). Come dice Carlo eventi vissuti sulla pelle. Lino
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