ECH3, ECH4, E1R

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IZ8YRR
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Re: ECH3, ECH4, E1R

Messaggio: #36231 IZ8YRR
04/05/2020, 22:41

IK0QDQ ha scritto:OK Tonino, mi sono ravveduto proprio ripensando ad una vecchia esercitazione (1962??) in cui si metteva in evidenza la differenza di funzionamento del pentodo (esercitazione precedente) da quello dell'ottodo misurando la "trasconduttanza di conversione"!!!!!!!!!

Sui "sacri testi" (Vacuum Tubes, Spangenberg, RCA Radiotron's Designer H/B), ci sono pagine e pagine sulla misura della transconduttanza di conversione (Gc), ed anche complicati schemi di misura. Però, poi, alla fine dell'analisi teorica c'è sempre una formula approssimata, come mi capitò con lo Skolnik: ero alla ricerca di una formula che mi permettesse di calcolare la radar cross section - rcs - di una nave; formule complicatissime, per poi trovare scritto "la rcs si può approssimare alla stazza in tonnellate della nave tramite una costante di proporzionalità" e quindi anche la transconduttanza di conversione è approssimabile. Il suo valore è circa 1/4 della transconduttanza del tubo convertitore usato come amplificatore (vedi "vacuum tubes", pag.709).
Nel caso della ECH4, si ha 2.2 mA/V come amplificatore, e 0.75 mA/V come convertitore. L'approssimazione dà 2.2/4 = 0.55 mA/V.
Altra spiegazione, molto più intuitiva. La tensione a RF applicata alla g1 è molto piccola rispetto la tensione di oscillatore locale applicata alla g3, quindi è la transconduttanza della g3 che "modula" la transconduttanza della g1. In effetti la g3 accende e spegne il flusso elettronico all'interno del tubo mescolatore.

708 - spangerberg.jpg

709 - spangerberg.jpg

Quindi quello che si può fare è misurare la transconduttanza sulla g3, con la g1 a 0V. Alcune misure preliminari eseguite sulle E1R che ho mi danno una transconduttanza che varia da 0.5 a 0.7 mA/V, quindi molto vicino al valore atteso.

Tonino
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Re: ECH3, ECH4, E1R

Messaggio: #36398 IZ8YRR
20/05/2020, 15:44

Riguardo la numerazione dei contatti negli zoccoli a vaschetta Philips bisogna fare attenzione al modo in cui questi sono assegnati.
Inizialmente Philips, quando presentò la nuova serie di valvole nel 1935, non ha mai assegnato un numero ai contatti laterali [edit: la numerazione era stata già definita nel bollettino Miniwatt n.10 del 1934]. Lo schema dei collegamenti si desumeva rapidamente per forma grafica, vedendo lo zoccolo da sotto (lato contatti). Queste sono due immagini tratte da una pubblicazione tecnica Philips del 1935.

51.jpg

52.jpg

Quest'ultima figura spiega a cosa serve il rilievo presente sulla base delle valvole: deve coincidere con il punto che è riportato sullo zoccolo, per un facile allineamento della valvola.

Sul ricevitore AR18 gli zoccoli riportano una numerazione che si sviluppa in senso orario a partire dal contatto più a destra del gruppo dei quattro contatti ravvicinati. Con questa numerazione, le connessioni della E1R sono come segue: filamenti sui piedini 2 e 3, catodo con il piedino 4, anodo esodo sul piedino 5, griglie schermo sul piedino 6, griglia triodo sul piedino 7, anodo triodo sul piedino 8.

V1_skt.jpg

Questa numerazione probabilmente scaturiva dall'assegnazione numerica dei contatti sulla base della valvola fatta sulla scheda tecnica della E1R. Ricordo che la E1R è di progetto e costruzione italiana (Philips, Milano), utilizzando come modello elettrico la "meccanica" della ECH3 e le connessioni sulla base che poi saranno utilizzate per la ECH4.

Successivamente, con la presentazione della scheda tecnica della ECH4, Philips assegna una numerazione ai contatti della base della valvola vista da sotto. L'assegnazione è fatta enumerando i contatti in senso anti-orario, partendo dal piedino più a sinistra del gruppo dei quattro ravvicinati. Sul prontuario delle valvole dell'Angeletti (1948) la E1R viene quindi disegnata come in figura. Questa numerazione è successiva alla specifica originale della E1R, e infatti non coincide con la numerazione degli zoccoli montati sullo AR18.

E1R.jpg

Tonino
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Re: ECH3, ECH4, E1R

Messaggio: #36399 IW1FQG
20/05/2020, 15:52

Ma porc..... :twisted:
Grazie Tonino, questo spiega molte cose.

Ciao
Ugo IW1FQG

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Re: ECH3, ECH4, E1R

Messaggio: #36401 iz1fiq
20/05/2020, 17:57

Cari amici,
la mia confusione è totale ...!
Mi rendo conto di avere del tutto sbagliato nella ricostruzione del mio Rottame di AR-18 avendo interpretato la piedinatura delle ECH3 da me utilizzate (non avevo che quelle) secondo i numeri stampigliati sugli zoccoli che secondo quanto evidenziato da Tonino sono da leggere al contrario ..!
La cosa stranissima alla luce del risultato è che il ricevitore a parte la gamma 2 funziona a mio giudizio perfettamente.
Come mai...? i collegamenti dei catodi e quelli degli schermi metallici esterni sono invertiti,cosi' pure quelli degli anodi degli esodi e dei tiodi , ma ripeto grande mistero .....il ricevitore funziona e vi assicuro che io non sono di bocca buona nel valutare le prestazioni di un ricevitore.....!
Credo che l'unica soluzione sara' disfare tutto e rifare secondo la piedinatura corretta.
Ma perche' cosi come è funziona........??
73 da iz1fiq
Vincenzo

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Re: ECH3, ECH4, E1R

Messaggio: #36404 roberto burdese
20/05/2020, 19:43

Enzo, ma la ricordi la storiella del moscone che ha messo in crisi i teorici della aerodinamica di mezzo mondo !!!!!!!!!!!! Ciao "BR"
ImmagineImmagine # ARO 305/0 Immagine Roberto I0BR

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Re: ECH3, ECH4, E1R

Messaggio: #36423 IZ8YRR
21/05/2020, 22:50

Penso di aver trovato l'articolo che segna la nascita della E1R.

Si tratta di un articolo, pubblicato sul bollettino tecnico dello IMST e datato settembre-ottobre 1941, a firma del Ten.Col. F.Galotti, che tratta del problema dell'unificazione dei tipi di tubi riceventi per stazioni campali. Dopo aver trattato in rassegna la 6R, si individua nella ECH3 il tubo ideale per assolvere a più funzioni in un ricevitore. La trovata "geniale" descritta nell'articolo è quella di separare il collegamento interno tra la griglia del triodo e la griglia 3 dell'esodo. Questa operazione consente di utilizzare il tubo in varie combinazioni:

1) connessione a pentodo, collegando la g3, gt, at e k insieme. La pendenza è molto buona (2 mA/V), superiore a molti pentodi allora disponibili (superiore ad esempio del 60% a quella del tubo 6R).

fig_5.jpg

2) utilizzo della placa at come diodo per il CAV.

3) utilizzo del triodo come rivelatore ad alta efficienza.

4) utilizzo del triodo come oscillatore a battimenti.

5) collegando la g3 e la gt a k, e il resto delle griglie all'anodo ah, si utilizza il tubo come triodo con mu=20, Ia=6 mA.

6) utilizzo nel modo convenzionale (convertitore di frequenza) con g3 connessa a gt.

L'articolo conclude dicendo che "...può darsi che, se nelle esperienze in corso non sorgeranno nuove difficoltà, il tubo ECH3 diventi il tubo ricevente di tipo unico". In seguito, viene affrontato il problema degli zoccoli. Vengono presi in considerazione sia lo zoccolo di tipo europeo che quello americano (octal), oltre a quello Marconi (inglese) e quello Telefunken (tedesco).

fig_12.jpg

L'autore dell'articolo è categorico: "il tipo di zoccolo europeo non si presta molto bene per applicazioni militari perchè richiede un supporto un po' complicato che non garantisce appieno i contatti degli elettrodi e la stabilità del tubo nella sua sede quando l'apparato sia soggetto ad urti o scosse come avviene nel trasporto. Pertanto, qualora si dovesse scegliere per tipo di tubo unico militare un tubo europeo come ad esempio l'ECH3 ... bisognerebbe prescrivere che venisse fornito con un attacco diverso, più idoneo all'impiego su apparati militari".

Riguardo lo zoccolo octal, l'autore non considera neanche questo una soluzione ideale, ma comunque accettabile. Soprattutto con l'uso dello schermo metallico con dispositivo di estrazione. L'autore poi si sofferma sulle nuove valvole Telefunken del tipo a "cartuccia" (ad esempio la RV12P4000).

fig_13.jpg

Come sappiamo, la ECH3 verrà poi adottata come tubo unificato, con denominazione E1R, e manterrà lo zoccolo a vaschetta Philips.

In appendice all'articolo si riportano anche le misure di sensibilità ottenute su un ricevitore che impiega solo pentodi di tipo EF6. Lo scopo era quello di verificare la possibilità di utilizzare un tipo unico per assolvere varie funzioni, e per determinare la sensibilità complessiva del ricevitore così costruito.

1941 - unificazione tubi riceventi (bollettino tecnico IMST anno_20 n_5 sett_ott_1941).pdf

Tonino
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Re: ECH3, ECH4, E1R

Messaggio: #36426 IK0QDQ
22/05/2020, 1:08

Alla fine stiamo molto vicino dall'aver trovato la scheda tecnica della E1R !!!!!!
Edoardo
Immagine # ARO 440/0 Immagine Edoardo IK0QDQ

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Re: ECH3, ECH4, E1R

Messaggio: #36608 IZ8YRR
04/06/2020, 10:12

Lancio una nuova "survey": elenco delle targhette con data delle E1R. Questo aiuta a definire l'inizio della produzione dello AR18, e di altri apparati che facevano uso di questo tubo elettronico. Visto che l'articolo che segna la nascita della E1R è di settembre-ottobre 1941, presumo che la Philips abbia iniziato a fornire questi tubi verso la fine del '41.
Ecco le mie:

n.89189 - E1R 102 - MAG 1942
n.92774 - E1R 92 - 2 DIC 1941
n.93171 - E1R 102 - 4 OTT 1942
n.93974 - E1R xxx - 5 GEN 194- (sembrerebbe 1940, ma attendo conferma)
n.9397- - E1R 91 - 5 GEN ...
n..... - E1R 94 - ...42 (Allocchio Bacchini)
n..... - E1R 98 - 22 MAG ... (Allocchio Bacchini)

Tonino
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Re: ECH3, ECH4, E1R

Messaggio: #36622 IZ8YRR
04/06/2020, 22:40

E questa mancava a complicare le cose. Tubo E1R/N con bulbo a duomo. Esenzione tassa radio datata 14 aprile 1941.
Qualcuno l'ha mai vista impiegata su qualche apparato?

E1R_N.jpg

http://www.r-type.org/exhib/acf0092.htm
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Re: ECH3, ECH4, E1R

Messaggio: #36625 IK0QDQ
05/06/2020, 0:55

Riporto anche qui le matricole delle mie E1R:
92771 2 DIC- 41
92774 2-DIC-41
93974 6-GEN-42
85618 4-FEB-42
88057 9-APR-42
(la sesta è senza targghetta)
Si noti che le prime due hanno data uguale e matricola molto vicina quindi è quasi sicuro che siano su quell'apparato dalla data della sua costruzione

Edoardo
Immagine # ARO 440/0 Immagine Edoardo IK0QDQ


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