La SAFAR Roma stava quasi di fronte alla casa del "Mariolino". Negli anni 60 si andava a curiosare dai finestroni dei capannoni, ma già allora non c'era rimasto niente.....
Presento la "cabina radio" del FIAT BR 20 con gli apparati delle ultime serie e simile a quella catturata dagli inglesi. Le prime serie avevano come TX l'A350/1 e ricevitore l'AR-5
ANALISI SU APPARATI NEMICI CATTURATI
Re: ANALISI SU APPARATI NEMICI CATTURATI
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# ARO 301/0 WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ
Re: ANALISI SU APPARATI NEMICI CATTURATI
Mario, i giudizi di Edwards sugli apparati italiani in complesso sono molto lusinghieri.
In particolare il giudizio sullo AR8 "design features of unusual merit", fatto da un inglese (per fortuna da un tecnico) mi da un senso di orgoglio.
Riguardo all'osservazione che la parte IF " is somewhat inadeguate" ( piuttosto, ma non completamente inadeguato), questa riguarda il fatto che usa due soli trasformatori IF ( e quindi è meno selettivo di un ricevitore che ne usa tre) ed è a banda passante fissa.
Questo però non è un malfunzionamento dell'apparato, ma una scelta di progetto.
La scelta di usare solo due trasformatori IF poteva essere giustificata dal vantaggio di realizzare un apparecchio molto compatto, a fronte di una migliore selettività che a quei tempi ( le frequenze non erano così affollate e di disturbatori intenzionali ce n'erano pochi) non era così pagante.
La scelta di lavorare a banda fissa (circa 10KHz), e quindi non utilizzare un filtro più stretto per la ricezione CW in effetti ha una contropartita più pesante in termini di sensibilità dell'apparato.
Utilizzare ad esempio un filtro da 1KHz in CW avrebbe permesso un guadagno di sensibilità di 10dB rispetto alla ricezione in AM. Ma questo avrebbe richiesto l'uso di un filtro a quarzo, e non so se nel 1938, quando l'AR8 è stato progettato, c'erano molti ricevitori che lo utilizzavano. Inoltre sarebbero aumentati i problemi di sintonia dell'apparato.
Infine Edwards, da tecnico esperto, giudica la sensibilità del ricevitore in linea con la larghezza di banda e il rumore generato dal primo stado amplificatore RF, non prendendo in considerazione il guadagno dello stadio IF.
Questa osservazione mi solletica a scrivere qualcosa su questo aspetto molto importante di un ricevitore.
Paolo IW5AFV
In particolare il giudizio sullo AR8 "design features of unusual merit", fatto da un inglese (per fortuna da un tecnico) mi da un senso di orgoglio.
Riguardo all'osservazione che la parte IF " is somewhat inadeguate" ( piuttosto, ma non completamente inadeguato), questa riguarda il fatto che usa due soli trasformatori IF ( e quindi è meno selettivo di un ricevitore che ne usa tre) ed è a banda passante fissa.
Questo però non è un malfunzionamento dell'apparato, ma una scelta di progetto.
La scelta di usare solo due trasformatori IF poteva essere giustificata dal vantaggio di realizzare un apparecchio molto compatto, a fronte di una migliore selettività che a quei tempi ( le frequenze non erano così affollate e di disturbatori intenzionali ce n'erano pochi) non era così pagante.
La scelta di lavorare a banda fissa (circa 10KHz), e quindi non utilizzare un filtro più stretto per la ricezione CW in effetti ha una contropartita più pesante in termini di sensibilità dell'apparato.
Utilizzare ad esempio un filtro da 1KHz in CW avrebbe permesso un guadagno di sensibilità di 10dB rispetto alla ricezione in AM. Ma questo avrebbe richiesto l'uso di un filtro a quarzo, e non so se nel 1938, quando l'AR8 è stato progettato, c'erano molti ricevitori che lo utilizzavano. Inoltre sarebbero aumentati i problemi di sintonia dell'apparato.
Infine Edwards, da tecnico esperto, giudica la sensibilità del ricevitore in linea con la larghezza di banda e il rumore generato dal primo stado amplificatore RF, non prendendo in considerazione il guadagno dello stadio IF.
Questa osservazione mi solletica a scrivere qualcosa su questo aspetto molto importante di un ricevitore.
Paolo IW5AFV
Re: ANALISI SU APPARATI NEMICI CATTURATI
Riguardo alla valutazione sullo AR8 data dall' esperto inglese Edwardsu, faccio notare che nella versione in italiano, la parola " somewath " citata da Paolo IW5AFV non è stata propio tradotta, trasformando così il significato della frase riferita alla media frequenza , da " un pò inadeguata " ( questo, come già detto, riconducibile al solo numero dei trasformatori di MF) ad un più drastico e lapidario giudizio totale di " inadeguata ". Una puntualizzazione che m' è sembrato doveroso fare per ricondurre a quanto scritto da Edwards ed al suo vero giudizio chiaramente positivo sullo AR8.
giorgioiw5cai
giorgioiw5cai
Re: ANALISI SU APPARATI NEMICI CATTURATI
Il tema dello spionaggio tecnologico è ancora di attualità (vedasi la guerra di spie tra USA e Cina).
In questo link c'è il report, completo di ottime fotografie in b/n, dell'analisi delle apparecchiature ritrovate a bordo di un B-24. Si tratta del radaraltimetro APN-1, e del sistema Rebecca con l'indicatore BC-929.
http://thepastpresented.com/index.php/t ... errogator/
http://thepastpresented.com/index.php/2 ... erator-ii/
http://thepastpresented.com/index.php/2 ... rator-iii/
Il colpo grosso nell'analizzare le apparecchiature del nemico lo fecero ovviamente i tedeschi, quando gli capitò tra le mani un H2S praticamente intatto, il "Rotterdam Gerate", seguito poi da un APS-15 (copia USA dello H2S) denominato "Meddo Gerate", tant'è che anche una delegazione italiana potè fare un volo di prova con l'apparato, e riuscire a vedere sul tubo catodico la mappa del terreno sottostante (chiamato poi nel report italiano "toposcopio"). Lo H2S racchiudeva un insieme di tecnologie che per svariati motivi i tedeschi non avevano sviluppato, pur essendone ampiamente capaci (tant'è che impiegarono pochi mesi per farne una copia migliorata, il FuG-240 "berlin"): magnetron, microonde, klystron, diodo rivelatore, visualizzazione radiale con PPI).
https://www.cdvandt.org/agr_protocols.htm
Tonino
In questo link c'è il report, completo di ottime fotografie in b/n, dell'analisi delle apparecchiature ritrovate a bordo di un B-24. Si tratta del radaraltimetro APN-1, e del sistema Rebecca con l'indicatore BC-929.
http://thepastpresented.com/index.php/t ... errogator/
http://thepastpresented.com/index.php/2 ... erator-ii/
http://thepastpresented.com/index.php/2 ... rator-iii/
Il colpo grosso nell'analizzare le apparecchiature del nemico lo fecero ovviamente i tedeschi, quando gli capitò tra le mani un H2S praticamente intatto, il "Rotterdam Gerate", seguito poi da un APS-15 (copia USA dello H2S) denominato "Meddo Gerate", tant'è che anche una delegazione italiana potè fare un volo di prova con l'apparato, e riuscire a vedere sul tubo catodico la mappa del terreno sottostante (chiamato poi nel report italiano "toposcopio"). Lo H2S racchiudeva un insieme di tecnologie che per svariati motivi i tedeschi non avevano sviluppato, pur essendone ampiamente capaci (tant'è che impiegarono pochi mesi per farne una copia migliorata, il FuG-240 "berlin"): magnetron, microonde, klystron, diodo rivelatore, visualizzazione radiale con PPI).
https://www.cdvandt.org/agr_protocols.htm
Tonino
Ultima modifica di IZ8YRR il 28/07/2020, 12:36, modificato 1 volta in totale.
Tonino
Re: ANALISI SU APPARATI NEMICI CATTURATI
Nel 1946 il governo inglese organizzò una mostra di apparati e tecnologie tedesche. La mostra includeva anche apparati radar, oltre che a ricevitori e trasmettitori. Su Wireless World fu pubblicato un articolo con alcuni dettagli, che vi allego.
Tonino
Tonino
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Tonino
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Re: ANALISI SU APPARATI NEMICI CATTURATI
Mi ricordo, prima dell’avvento di internet, la fatica fatta a trovare la fotocopia della fotocopia di questo manuale americano che trattava gli apparati tedeschi:
https://radionerds.com/images/8/8e/TME_11-227.pdf
https://radionerds.com/images/8/8e/TME_11-227.pdf
ARO # 315/2 Mauro
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Re: ANALISI SU APPARATI NEMICI CATTURATI
Buonasera a tutti,
anche gli ingegneri militari sovietici studiarono gli apparati nemici. Sul sito del museo della radio V.Gromov si trovano alcuni esempi di questi report. Limitandosi agli apparati tedeschi si trovano gli studi completi (redatti nel 1946) su Fu.He.c e T9K39 “Main”, ma non si trova quello sullo Ln21021 “Schwabenland”, pure del ’46, che sicuramente esiste perché ne venne pubblicata la copertina su un altro forum qualche anno fa. C’è poi una breve memoria sul complesso 10WSc/UkwEe. A titolo d’esempio allego il link relativo al rapporto sul superbo ricevitore della Telefunken. Se troverò il tempo magari in futuro lo tradurrò, ma sarei più contento di tradurre quello del Lorenz che è l’unico che possiedo e del quale in Italia si trovano alcuni esemplari (cinque solo quelli di mia conoscenza), a differenza del "Main" molto meno presente nelle collezioni nazionali :
http://www.rkk-museum.ru/documents/arch ... -46-02.pdf
Sul sito del museo ci sono anche analoghi studi su apparati americani ed il manuale d’uso della ‘19 installata sui carri armati sovietici Valentin.
73, Nicola IN3LBQ
anche gli ingegneri militari sovietici studiarono gli apparati nemici. Sul sito del museo della radio V.Gromov si trovano alcuni esempi di questi report. Limitandosi agli apparati tedeschi si trovano gli studi completi (redatti nel 1946) su Fu.He.c e T9K39 “Main”, ma non si trova quello sullo Ln21021 “Schwabenland”, pure del ’46, che sicuramente esiste perché ne venne pubblicata la copertina su un altro forum qualche anno fa. C’è poi una breve memoria sul complesso 10WSc/UkwEe. A titolo d’esempio allego il link relativo al rapporto sul superbo ricevitore della Telefunken. Se troverò il tempo magari in futuro lo tradurrò, ma sarei più contento di tradurre quello del Lorenz che è l’unico che possiedo e del quale in Italia si trovano alcuni esemplari (cinque solo quelli di mia conoscenza), a differenza del "Main" molto meno presente nelle collezioni nazionali :
http://www.rkk-museum.ru/documents/arch ... -46-02.pdf
Sul sito del museo ci sono anche analoghi studi su apparati americani ed il manuale d’uso della ‘19 installata sui carri armati sovietici Valentin.
73, Nicola IN3LBQ
Re: ANALISI SU APPARATI NEMICI CATTURATI
Ciao Nicola,
penso che la tua osservazione riguardo alla scarsa presenza del T9K39 della Telefunken, nelle collezioni italiane, sia molto corretta; questo apparato risulta anche pressoché sconosciuto a molti degli appassionati di radio della 2°guerra mondiale. Credo che in Italia ne esistano pochissimi esemplari, che io sappia, forse addirittura solo uno e, precisamente, quello appartenuto alla collezione di Remo Leso. Su ebay o siti similari, posso sbagliarmi, ma non mi pare sia mai comparso un esemplare completo; da molto tempo ne viene offerto uno palesemente incompleto ed ad un prezzo esagerato in rapporto alle sue condizioni.
Allego qualche foto dell’oggetto scattate molto tempo fa con l’intento di realizzare, assieme al figlio, un catalogo fotografico completo dell’ intera collezione, lavoro purtroppo non completato allora per sopraggiunti miei problemi di salute.
giorgioiw5cai
penso che la tua osservazione riguardo alla scarsa presenza del T9K39 della Telefunken, nelle collezioni italiane, sia molto corretta; questo apparato risulta anche pressoché sconosciuto a molti degli appassionati di radio della 2°guerra mondiale. Credo che in Italia ne esistano pochissimi esemplari, che io sappia, forse addirittura solo uno e, precisamente, quello appartenuto alla collezione di Remo Leso. Su ebay o siti similari, posso sbagliarmi, ma non mi pare sia mai comparso un esemplare completo; da molto tempo ne viene offerto uno palesemente incompleto ed ad un prezzo esagerato in rapporto alle sue condizioni.
Allego qualche foto dell’oggetto scattate molto tempo fa con l’intento di realizzare, assieme al figlio, un catalogo fotografico completo dell’ intera collezione, lavoro purtroppo non completato allora per sopraggiunti miei problemi di salute.
giorgioiw5cai
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Re: ANALISI SU APPARATI NEMICI CATTURATI
Non sapevo che il T9K39 fosse così raro. Mi avevano detto che era stato sostituito dal E52. Quando facemmo una spedizione in Germania a ricuperare la ricca raccolta di un collezionista (SK), c'erano sia il primo che il secondo. Io scelsi l'E52a che mi piace di più e l'altro lo prese Giampiero Dalla Pozza (SK)che lo portò a Como. Non so che fine abbia fatto, credo che lo abbia recuperato un collezionista della Brianza di cui non ricordo il nome, al quale avevo dato un LO70K40. Chissà quanti apparati ci sono in giro di cui non sappiamo niente, così alla fine finiscono al macero.
Carlo I2MZC
Carlo I2MZC
ARO # 554/2 Carlo
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