I radar italiani

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Re: I radar italiani

Messaggio: #18036 IZ8YRR
20/03/2016, 18:45

E a proposito del B-24, ecco la foto dell'aeroplano, catturato a Pachino in SIcilia. SI tratta del "Blonde Bomber II". Questo l'elenco di alcuni degli apparati radio presenti a bordo: puntatore Norden, radar SCR-729, AN/APQ-7. Dunque, lo SCR-729 non è nient'altro che lo APN-2 "Rebecca", composto dallo RTX BC-800-A, e dall'indicatore BC-929-A. Dello APQ-7 si è già detto (anche se io non vedo l'antenna nella foto: penso si tratti di un errore di trascrizione, poichè lo APQ-7 è apparso verso la fine della guerra; concordo quindi con Mario: probabilmente si tratta dello ARQ-7 "Spotkie", jammer in banda 38 - 43 MHz contro la guida caccia tedesca). Altri dettagli sull'aeroplano, trovati in rete: 98th bomb group B-24D U.S.A.A.F. #41-23859.
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Tonino

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Re: I radar italiani

Messaggio: #18045 IK0MOZ
21/03/2016, 11:38

Dopo l'Argo (che diviene meno misterioso grazie a Tonino) qualche dato sul Razza (altro oggetto misterioso). Qualsiasi info aggiuntiva sarà fortemente gradita.
RAZZA
Radiolocalizzatore per avvistamento navale.
Il 28 Marzo 1942 un Wellington inglese colpito dalla nostra contraerea fu costretto ad ammarare in prossimità della costa a Patrasso. Al solito un gruppo di specialisti della DSSE provvide a recuperare tutta la parte radioelettrica esistente a bordo dell'aereo e trasportarla a Guidonia.
Fortunatamente fra gli apparati vi era un ASV anche se molto danneggiato. Con un lungo e faticoso lavoro fu ricavato lo schema elettrico, scoperte le varie funzioni dei blocchi e lo scopo finale del complesso. A questo punto si riparò il recuperabile e si ricostruirono completamente alcune parti fino a rendere ancora funzionante l'apparato. Dopo circa un anno di lavoro l'ASV venne completamente ricostruito, modificato e migliorato. La frequenza di lavoro fu spostata da 1.5 m a 90 cm e cambiato completamente il sistema di visualizzazione, la portata era di circa 50 km.
Denominato RAZZA questo nuovo radiolocalizzatore fu istallato inizialmente su Cant 1018 per le prime prove quindi su un SM79 opportunamente modificato della DSSE (MM23882) con il quale in diversi mesi di attività si fecero in condizioni preoperative tutte le prove necessarie al benestare per la produzione industriale. Anche in questo caso i noti fatti accaduti nel settembre 43 decretarono la fine di questo progetto.
ImmagineImmagine # ARO 301/0Immagine WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ

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Re: I radar italiani

Messaggio: #18579 IZ8YRR
19/04/2016, 23:28

Torno sull'argomento Argo, perchè sono riuscito ad avere qualche immagine del radar in costruzione presso gli stabilimenti della San Giorgio, e secondo me erroneamente denominato "Lince Vicino". Le foto [1] illustrano una cabina rotante simile a quella prevista per il Lince Lontano, ma con un pannello di lamiera forata, sul quale sono montati una serie di dipoli (3 gruppi da 2x8 elementi), struttura molto simile all'antenna dell'Argo sviluppato presso il DSSE di Guidonia.

Come già segnalato da Mario, Argo aveva le "antenne riceventi e trasmittenti indipendenti, costituite da una doppia cortina di dipoli verticali montati su un grande piano di lamiera forata. Sul secondo esemplare di preserie, L'antenna godeva di un ampia escursione in elevazione mediante brandeggio con ingranaggio ipocicloidale ed una completa rotazione di 360 gradi solidalmente con la cabina di comando ruotante a comando elettrico". Il trasmettitore operava in VHF a 214 MHz, modulato a 500 impulsi/sec. Il ricevitore, a doppia conversione, utilizzava le EFF50 per l'amplificazione in RF del segnale ricevuto. L'apparato era dotato di due visori: "uno polare per l'azimuth, il secondo in coordinate cartesiane per la distanza, con base dei tempi allungata e scorrevole con apposito comando" [2].

La possibilità di poter muovere in elevazione l'antenna consentiva inoltre al radar di operare anche come quotametro, rilevando così la quota di volo del bersaglio, oltre all'azimuth e alla distanza.

Come si può notare dalla descrizione, l'apparato raffigurato nelle foto è con molta probabilità il secondo esemplare di preserie dell'Argo, che probabilmente doveva essere poi prodotto in serie dal consorzio Ra.Ri, di cui il raggruppamento denominato B.G.S. (Borletti, Galileo, San Giorgio) già ne faceva parte, oltre a SAFAR, Allocchio Bacchini e Magneti Marelli. B.G.S. era già impegnata ad adattare la centrale di tiro omonima per poter essere collegata ai radar AA Wurzburg e Veltro [3].

Per quanto riguarda il "Lince Lontano", l'altro apparato in costruzione presso la San Giorgio, da un carteggio intercorso con la SAFAR [4], si evince la fase avanzata di sviluppo di questo apparato, progettato inizialmente con un riflettore parabolico di 10 metri, poi ridotto a 7 metri. SAFAR aveva già allestito tutta l'apparecchiatura radioelettrica (vedi un mio precedente post al riguardo), disposta su 3 rack, e dotata di 3 visori a raggi catodici e con un quarto tubo a RC utilizzato come generatore d'impulsi e commutatore elettronico del fascio.

Tonino

1 - A.Ottanelli, "Il Radar Italiano", rivista di Archeologia Industriale "Il Coltello di Delfo", n.8 (1989).
2 - pag.267, "Guerra Attraverso l'Etere", G.Pesce, STEM Mucchi (1978).
3 - pag.139, "Dalla S.Giorgio alla ELSAG", M.Nones, F.Angeli editore (1990)
4 - Nel libro "Cent'anni di Radar", G.Galati (2012) è riprodotto a pag.123 il disegno del "Lince Lontano", con riflettore parabolico di 10 metri, e copia del carteggio intercorso tra SAFAR e San Giorgio.
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Tonino

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Re: I radar italiani

Messaggio: #18586 iz0mfi
20/04/2016, 14:59

Se la EF50 ha aiutato gli Inglesi a vincere la Guerra, chissà come funzionava all'epoca l'approvigionamento nell'Asse dei componenti piu critici se le EFF50 le avevano appena pubblicate nel 1940... forse non lo immaginavano ancora. http://www.dos4ever.com/EF50/PTT_june_1940_small.pdf
http://www.dos4ever.com/EF50/EF50.html
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roberto burdese
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Re: I radar italiani

Messaggio: #18591 roberto burdese
20/04/2016, 17:07

Dire fantastico è dire poco. Non pensavo alla importanza della valvola EF50. Con questi due "indirizzi", hai fatto un vero regalo a tutti. "BR"
ImmagineImmagine # ARO 305/0 Immagine Roberto I0BR

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Re: I radar italiani

Messaggio: #18592 IK0MOZ
20/04/2016, 17:21

Mi sembra che nel 40 l'Olanda era già in mano tedesca, ma non so come sia stata da questi utilizzata. Da amici surplussari olandesi ho saputo che per un lungo periodo nel loro territorio erano disponibili in notevole quantità valvole 6TP che chiamavano "807 italiana" e prodotte li. Riguardo a come si rimediavano cose particolari il nostro SIM (Servizio Infor.MIlitari) aveva un ufficio mascherato in Svizzera e pagando opportunamente rimediava di tutto. Famoso un lotto di platino arrivato a cavallo dell'8 settembre, per i noti fatti mancando il richiedente iniziale fu conservato per qualche tempo nei loro uffici poi misteriosamente scomparso.......
ImmagineImmagine # ARO 301/0Immagine WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ

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Re: I radar italiani

Messaggio: #18593 I2MZC
20/04/2016, 18:16

Mario, lunedì prossimo alla festa puoi domandarlo direttamente agli interessati......
Carlo MZC
Immagine ARO # 554/2 Carlo

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Re: I radar italiani

Messaggio: #18594 lorenzo tonioli
20/04/2016, 19:14

Famoso un lotto di platino arrivato a cavallo dell'8 settembre, per i noti fatti mancando il richiedente iniziale fu conservato per qualche tempo nei loro uffici poi misteriosamente scomparso.......


Dovrebbe trattarsi di questo episodio :

Nei due verbali non venne fatto cenno di sette lingotti di platino purissimo, di un chilo l'uno, custoditi nella cassaforte Bonsignore. La loro giacenza era nota a due sole persone: il generale Amé e il Maggiore dei Carabinieri Eugenio Piccardo, capo-centro del controspionaggio in Svizzera.


Fonte: http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2012/11/29/il-tesoro-dei-servizi-segreti-br-fu-rubato-dal-suo-custode-1.170829

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Re: I radar italiani

Messaggio: #18595 IZ8YRR
20/04/2016, 19:58

La FIVRE produceva su licenza RCA la 1851 e la 1853, tubi a grande pendenza per uso televisione. Invece della costruzione in metallo, i modelli FIVRE erano del tipo GT (Glass Tubular), che comportava un leggero aumento delle capacità in/out per via delle connessioni con lo zoccolo. Una variante, probabilmente pensata per uso radar fu la rarissima 6C9, una 1851 costruita come una AF100. Era presente in un catalogo FIVRE degli anni '40 (vedi copertina in allegato, in basso a sinistra). Ho una scheda al riguardo su radiomuseum. U.Tiberio traccia tutti i suoi schemi nel '46 con le 6C9. Riguardo la EF50, un oscilloscopio SAFAR, il modello T70, utilizzato per la messa a punto dei Gufi EC3 già faceva uso delle EF50 (vedi scheda).

Tonino

http://www.radiomuseum.org/tubes/tube_6c9-octal.html
http://www.radiomuseum.org/r/safar_osci ... 103ii.html
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Re: I radar italiani

Messaggio: #18596 IZ8YRR
20/04/2016, 20:08

Questo grafico l'ho trovato su un libro di D.Fink (TV Engineering) del 1940. E' molto interessante, perchè mette in relazione vari tipi di tubi, prendendo in cosiderazione il cosiddetto "fattore di merito", e cioè la capacità di amplificare con una bassa capacità di ingresso/uscita. Più ci si spinge in basso a destra, più il tubo è ad alte prestazioni. La EF50 qui non è raffigurata. Ad ogni modo, la EF50 si trova tra la 6AB7/1853 e la 6AC7/1851/1852. Tenete conto che la EF80 noval non è nient'altro che una EF50, con una capacità ancora più ridotta per via delle dimensioni dello zoccolo.
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