Segnalo un interessante documento su "I radar industriali italiani" di L. C. Castioni:
http://radarlab.uniroma2.it/stscradar/radar%20industriali.pdf
I radar italiani
Re: I radar italiani
Grande Lorenzo, grazie della segnalazione. E' il primo lavoro serio sulla storia dei radar italiani. A dire il vero ce ne sono diversi in giro ma che dicono le solite quattro cose delle quali tre sono campate in aria.
Stamperò l'articolo (per leggerlo meglio) e se ne riparlerà
Mario
Stamperò l'articolo (per leggerlo meglio) e se ne riparlerà
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# ARO 301/0 WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ
Re: I radar italiani
Te l'avevo detto che ce ne sono altri in giro
# ARO 301/0 WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ
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Re: I radar italiani
Grande Lorenzo, continua sicuramenente così. Il link dell'università mi sembra abbia
un "tono" stranamente "ottimista" sulle capacità nazionali. Il buon marconi non si capisce da che parte stava, probabilmente da quella di sua maestà dio denaro, Probabilmente c'erano le intuizioni teoriche
ma mancava la pratica, la capacità industriale, il magnetron in parole povere... quel che si aveva non o male
impiegate, anche tramite le intercettazioni della famigerata organizzazione ULTRA la nostra Marina
non potè granchè anzi assieme al rè si arrese consegnando la flotta e solo grazie alle azioni della
gloriosa X MAS si riabilitò l'onore e ci fù chi decise di combattere per l'Onore e per la bella Morte. Amen. Viene da piangere del "museo del radar" ma quali acrobazie si saranno inventati per le didascalie? per fortuna ci vuole il Nulla Osta Sicurezza per visitarlo... ma come siamo messi???
un "tono" stranamente "ottimista" sulle capacità nazionali. Il buon marconi non si capisce da che parte stava, probabilmente da quella di sua maestà dio denaro, Probabilmente c'erano le intuizioni teoriche
ma mancava la pratica, la capacità industriale, il magnetron in parole povere... quel che si aveva non o male
impiegate, anche tramite le intercettazioni della famigerata organizzazione ULTRA la nostra Marina
non potè granchè anzi assieme al rè si arrese consegnando la flotta e solo grazie alle azioni della
gloriosa X MAS si riabilitò l'onore e ci fù chi decise di combattere per l'Onore e per la bella Morte. Amen. Viene da piangere del "museo del radar" ma quali acrobazie si saranno inventati per le didascalie? per fortuna ci vuole il Nulla Osta Sicurezza per visitarlo... ma come siamo messi???
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Re: I radar italiani
Aggiungo altro materiale scovato mentre cercavo notizie sul veronese Luigi Carilio Castioni (n. 1925 m. 1989):
http://radarlab.uniroma2.it/stscradar.htm
http://www.aracneeditrice.it/pdf/9788854856882.pdf
Ecco una lettera che scrisse al quotidiano LA STAMPA e pubblicata il 6 luglio 1980 ("Radar italiani nell'ultima guerra"):
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,1064_01_1980_0147_0009_18909030/anews,true/
Da dodici anni mi occupo del radar italiani della seconda guerra mondiale. Per oltre dieci sono stato in corrispondenza con il prof. Tiberio, con il quale ho avuto diversi incontri; pertanto mi si perdonerà se mi permetto di esprimere un parere sull'articolo «Morto il padre del radar italiano» (Lo Stampa, 21/5/'80). Contrariamente a quanto affermato, i radar marini (EC 3ter e G.III) e terrestri a scansione televisiva (441 righe, 25+50 immagini al secondo: Veltro, Lince Vicino, Lince Lontano, Lepre) furono una realtà operante, talmente avanzata tecnologicamente da essere tuttora insuperata. Notizie in proposito si possono trovare in alcune pubblicazioni, fra le quali «Il radar» di Nino Arena (Stem Mucchi, Modena, 3 voll. 1973/'78) e il n. 258 di Storia Illustrata (maggio 1979). Io stesso ho raccolto migliaia di documenti originali relativi alle apparecchiature nazionali della «catena RaRi» italiana, che controllava (dal febbraio 1941) l'isola di Malta e la rotta mercantile occidentale per la Libia. E cosi pure per le regole dettate da Iachino nel gennaio 1941 per il combattimento navale diurno e notturno: il prezioso manuale è stato da me scovato In un archivio di Roma e spiega molti fatti oscuri di Matapan. A questo proposito dobbiamo tener presente che il sottocapo di S.M. di Iachino si presentò al Comandante In capo della flotta circa un mese prima del tragico scontro, sollecitandolo a mettere in esperimento a bordo i tre prototipi radar che, già definiti, giacevano accantonati nel magazzino dell'Accademia Navale di Livorno. Luigi Carilio Castioni, Verona. La lettera del signor Castioni non smentisce il fatto che i Comandi italiani non poterono o non seppero adoperare l'invenzione del radar: ciò che invece fecero i britannici nella guerra aerea e navale.
http://radarlab.uniroma2.it/stscradar.htm
http://www.aracneeditrice.it/pdf/9788854856882.pdf
Ecco una lettera che scrisse al quotidiano LA STAMPA e pubblicata il 6 luglio 1980 ("Radar italiani nell'ultima guerra"):
http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,1064_01_1980_0147_0009_18909030/anews,true/
Da dodici anni mi occupo del radar italiani della seconda guerra mondiale. Per oltre dieci sono stato in corrispondenza con il prof. Tiberio, con il quale ho avuto diversi incontri; pertanto mi si perdonerà se mi permetto di esprimere un parere sull'articolo «Morto il padre del radar italiano» (Lo Stampa, 21/5/'80). Contrariamente a quanto affermato, i radar marini (EC 3ter e G.III) e terrestri a scansione televisiva (441 righe, 25+50 immagini al secondo: Veltro, Lince Vicino, Lince Lontano, Lepre) furono una realtà operante, talmente avanzata tecnologicamente da essere tuttora insuperata. Notizie in proposito si possono trovare in alcune pubblicazioni, fra le quali «Il radar» di Nino Arena (Stem Mucchi, Modena, 3 voll. 1973/'78) e il n. 258 di Storia Illustrata (maggio 1979). Io stesso ho raccolto migliaia di documenti originali relativi alle apparecchiature nazionali della «catena RaRi» italiana, che controllava (dal febbraio 1941) l'isola di Malta e la rotta mercantile occidentale per la Libia. E cosi pure per le regole dettate da Iachino nel gennaio 1941 per il combattimento navale diurno e notturno: il prezioso manuale è stato da me scovato In un archivio di Roma e spiega molti fatti oscuri di Matapan. A questo proposito dobbiamo tener presente che il sottocapo di S.M. di Iachino si presentò al Comandante In capo della flotta circa un mese prima del tragico scontro, sollecitandolo a mettere in esperimento a bordo i tre prototipi radar che, già definiti, giacevano accantonati nel magazzino dell'Accademia Navale di Livorno. Luigi Carilio Castioni, Verona. La lettera del signor Castioni non smentisce il fatto che i Comandi italiani non poterono o non seppero adoperare l'invenzione del radar: ciò che invece fecero i britannici nella guerra aerea e navale.
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Re: I radar italiani
Sarebbe da aggiungere se non già fatto il nome di Nino Arena tra gli Italiani Illustri,
i suoi volumi ormai quasi introvabili sono Opere d'Arte.
I suoi argomenti sono i miei preferiti, anche la Casa Editrice STEM MUCCHI in generale
è un esempio di ottimo lavoro. Storia, Radar, Paracadutisti cosa manca? Folgore!!!
i suoi volumi ormai quasi introvabili sono Opere d'Arte.
I suoi argomenti sono i miei preferiti, anche la Casa Editrice STEM MUCCHI in generale
è un esempio di ottimo lavoro. Storia, Radar, Paracadutisti cosa manca? Folgore!!!
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- Caporale
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Re: I radar italiani
Anche il Prof. Nicola Pignato trattò il tema dei radar italiani in alcuni articoli comparsi sulla rivista "AEREI", tra il dicembre del 1975 e il gennaio del 1976. Questi articoli monografici sui radiotelemetri italiani erano in gran parte basati sulla documentazione fornitagli dal Prof. Tiberio.
- antonio allocchio
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Re: I radar italiani
C'è anche questa pubblicazione "Ufficiale" della Marina Militare per tramite della Rivista Marittima ,edita nel 1995, 127 pagine .
Antonio
Antonio
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ARO # 442/2 Antonio
Re: I radar italiani
Interessante Antonio, mi mettero alla ricerca di questo volume, sono curioso di leggere gli avvenimenti "Ufficiali" della Marina su questo dibattuto argomento.
Mario
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# ARO 301/0 WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ
- antonio allocchio
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Re: I radar italiani
Ciao Mario
il volume è catalogato come supplemento alla Rivista Marittima n. 5 - Maggio 1995.
Se non dovessi trovarlo posso fartene una copia.
Antonio
il volume è catalogato come supplemento alla Rivista Marittima n. 5 - Maggio 1995.
Se non dovessi trovarlo posso fartene una copia.
Antonio
ARO # 442/2 Antonio
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