Giorni orsono, parlavo per telefono con l’amico Ernesto, che mi raccontava di aver restaurato un National HRO e di essere rimasto molto colpito dalle sue sorprendenti qualità: altissima sensibilità e bassissimo rumore. Conoscevo molto bene questo apparato. Per me fu “il primo amore” essendo stato il primo apparato professionale che potei permettermi quando avevo circa 17 anni: parliamo dei primissimi anni sessanta.
All’epoca pur essendo tra i migliori, se non il migliore in assoluto, per le prestazioni, non era molto richiesto, per il suo aspetto “spartano”, per le poche (ma essenziali) manopole, per non avere una scala di sintonia diretta.
A quell’epoca a questo ricevitore, venivano preferiti i diretti concorrenti, allora presenti sul mercato, anche se i loro prezzi erano relativamente più elevati. Parliamo dell’Hllicrafter SX-28, del National N-100, dell’Hammarlund “Super-Pro” delle serie 100 e 200.
Sul mercato, ovviamente, erano anche presenti apparati più moderni, ma i loro prezzi erano talmente elevati da non e essere nemmeno presi in considerazione da noi radioamatori, studenti perennemente “squattrinati”.
In attesa di avere il laboratorio, di nuovo operativo, e quindi pi poter dare dei dati strumentali rilevati, vi annoierò con informazioni generiche, e qualche foto degli apparati in mio possesso.
Cominciamo dunque dall’HRO della Natinal:
Questo è il primo ricevitore “professionale” della storia. Il suo progetto risale al 1935. Ha due stadi di amplificazione d’antenna, un oscillatore locale, un miscelatore, due stadi di amplificazione in media frequenza, un controllo di selettività con la tecnica del filtro a cristallo, Il BFO e un sufficiente stadio di bassa frequenza. Per evitare contatti difettosi nelle commutazioni di banda fu usato il sistema “cassetti di sintonia”. Risentiva però della mentalità dell’epoca in cui nacque. Infatti non era dotato di una scala parlante a lettura diretta, ma semplicemente di una scala micrometrica dove si potevano comodamente leggere 5000 divisioni. Questa scala, grazie a sofisticati accorgimenti nella sua costruzione meccanica ed alla oculata scelta dei materiali di costruzione, permetteva, non solo di leggere, ma anche di riposizionare la sintonia, con la precisione di una divisione. Questa impensabile precisione compensava abbondantemente la difficoltà di dover avere una tabella di conversione tra frequenze e numeri della scala. (anche perché nel servizio radioamatoriale dell’epoca, le frequenze usate erano molto poche, la “memoria giovanile” era molto valida, ed in pochi giorni si mandavano a memoria le poche decine di numeri che servivano.
Il mio primo esemplare di HRO, comperato nel 1962, ed ancora in mio possesso, è il modello HRO-5T numero di serie J-60 prodotto all’inizio del 1945. Sono stato sempre molto affezionato a questo oggetto, semplicemente perché siamo nati, giorno più, giorno meno insieme (io sono del 4 marzo). Ovviamente questi dati così precisi, li ho acquisiti solo nei primi anni di questo millennio con la comparsa in rete dei numerosi articoli dedicati all’argomento, ma fin da subito, conoscevo approssimativamente il suo anno di nascita.
Come al solito, le cose non nascono dal”nulla”. Ovviamente quindi, anche questo apparato non è frutto di una “invenzione”, ma è il frutto di un ragionato percorso evolutivo di apparati precedenti.
L’HRO è “figlio” dell’AGS, ma i miglioramenti apportati al predecessore lo rendono “una pietra miliare” che comunque a sua volta ha subito piccoli aggiornamenti, anche se nelle linee principali è risto sorprendentemente uguale. Il più vistoso di questi è stato il succedersi dell’use delle valvole.
Il primo modello inizia con valvole ad accensione a 2,5 V. 1RF=58, 2RF=58, Mixer=57, LO=57, 1IF=58, 2IF=58, Det/AVC=2B7, BFO=57, AF Output=2A5, Rectifier (in power supply)=80
Quasi subito la serie di valvole viene aggiornata con le equivalenti “moderne” ad accensione indiretta a 6.3 Vac 1RF=6D6, 2RF=6D6, Mixer=6C6, LO=6C6, 1IF=6D6, 2IF=6D6, Det/AVC=6B7, BFO=6C6, AF Output=42, Rectifier (in power supply)=80 Con questa serie di valvole piccolissime variazioni, più che altro “cosmetiche” la produzione va avanti fino al1944.
Alla fine del1944, primi del’45, la serie di valvole viene ulteriormente aggiornata: 1RF=6K7, 2RF=6K7, Mixer=6J7, LO=6J7, 1IF=6K7, 2IF=6K7, Det/AVC=6SQ7, BFO=6J7, AF Output=6V6, Rectifier (in power supply)=80
E questa è la configurazione del mio esemplare di cui posto, di seguito alcune foto. Negli anni sono entrati in collezione altri due esemplari: un della produzione 1936 e l’altro, più o meno coevo del primo, ma con la rara caratteristica, che pur avendo tutti gli aggiornamenti per appartenere alle ultime serie del periodo WWII, conserva ancora le valvole a sette piedini. In collezione ci sono anche tre alimentatori e tutti i cassetti necessari per i tre apparati.
Molto presto seguiranno le foto, e se l'argomento susciterà l'interesse che spero, continueremo a parlare degli altri apparati citati. Comunque tutto quello che c'e da sapere è già stato scritto sul sito http://www.radioblvd.com/
Edoardo
1935-1945: RICEVITORI PROESSIONALI A CONFRONTO
1935-1945: RICEVITORI PROESSIONALI A CONFRONTO
# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
Re: 1935-1945: RICEVITORI PROESSIONALI A CONFRONTO
Come si fa a dire di non essere interessati a questo argomento ???? Questo ricevitore è stato il sogno di molti SWL degli anni 50/60 (me incluso). Presa la patente ed esplosa la SSB un amico da tempo SK (I1HQ Elvio) me lo voleva regalare (il modello non me lo ricordo, ma siccome lui andava molto in CW aveva il BC-453 in cascata). Io, fresco di un transceiver TRIO TS510 e con una magnifica 3 elementi beam sul tetto, intento a dare la caccia alle contee USA con una predilezione di quelle della zona 7, sdegnosamente lo rifiutai (che ce faccio co' sto ferro vecchio?). Mio nonno diceva " se tutti gli uccelli conoscessero il grano, non ne nascerebbe un chicco". Parole sante. Ora non ho piu il Trio, non ho piu la 3 elementi e mi è rimasto il rimpianto di quel ricevitore che magari è finito nel secchione della "monnezza" Ma non è mai troppo tardi - mario
# ARO 301/0 WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ
Re: 1935-1945: RICEVITORI PROESSIONALI A CONFRONTO
Confermo tutto, anche io a 12-14 anni ho giocato negli anni '70 anche con questo rx, purtroppo con solo il cassetto per i 40 ma con il band-spread ponticellato. Ricordo che mio padre mi decantava oltre al resto, le doti di precisione meccanica dovuta al progettista che in fondo era prima di tutto un supermeccanico con la passione dell'elettronica. Pur non avendo un valore di media frequenza elevato per la selettività, i due stadi RF piuttosto curati sono sufficienti a mantenere bassi i problemi di immagine. Un'altra particolarità riguardava l'uso del filtro a quarzo nella demodulazione "ritmica" o non ricordo bene come, della telegrafia
73' marco
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Re: 1935-1945: RICEVITORI PROESSIONALI A CONFRONTO
Parlando con lamico Edoardo del restauro del ricevitore HRO National trovato a Marzaglia in condizioni pietose colorato di viola modifiche del circuito inconprensibili e poi abbandonato non funzionante,posto alcune foto.Ernesto
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Re: 1935-1945: RICEVITORI PROESSIONALI A CONFRONTO
Inserisco altre foto Ernesto
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Re: 1935-1945: RICEVITORI PROESSIONALI A CONFRONTO
Ciao Ernesto,
Intanto complimenti per il bel restauro, dalle foto che hai pubblicato, direi che il tuo HRO e della serie "Senior M (oMX) con probabile data di produzione da porsi verso la fine del 1944 o i primi del 1945.
Se riuscirai a leggere con precisione i numeri punzonati tra il morsetto d'antenna e la valvola finale (o tra la valvola finale e il contenitore) dalla traduzione che ho postato nel blog, sarà facile ricavare il periodo con maggior precisione.
Poichè in passato avevo sottoposto il mio primo HRO a qualche sevizia, "per punizione", alla fine degli anni novanta, quando proprio non li voleva più nessuno, ed il prezzo era crollato, ne portai a casa da Marzaglia altri due, con alimentatori e cassatti in abbondanza (ricordo gli ultimi, cinque cassetti della serie "Navy", praticamente nuovi per trenta euro !!!!!)
"Triggherato" dalle tue domande, sono andato a riguardare i miei esemplari e a rileggere quanto si trova sulla rete: risultato è venuta fuori la traduzione che riporto nel blog (sperando che l'autore, dovutamente citato in grassetto, non mi chieda di ritirarla!!!)
Intanto ho fatto in parte ammenda agli errori del passato rendendo "onore" al primo esemplare da me massacrato e agli altri due, dando loro una identità precisa : il primo un Senior, inizio produzione del set/ott. 1936, l'altro un Senior fine '44 come il tuo con le valvole octal, l'ultimo un HRO5T della prima metà del 1945 ( quindi giorno più, giorno meno, siamo coetanei)
Come avevo promesso, domani inserirò le foto. Non lo ho fatto prima perchè una brutta bronchite mi ha tenuto a letto fino a ieri, e non mi sono azzardato ad andare in magazziono al freddo.
Edoardo
PS: Allego lo schema dell'alimentatore originale ed una foto della targhetta con i dati.
Tieni presente che la tensione di targa è sottocarico. A vuoto io misuro circa 260 V dc. Quindi se alzi un poco la tensione del tuo alimentatore, vedrai che le cose migliorano ulteriormente.
Intanto complimenti per il bel restauro, dalle foto che hai pubblicato, direi che il tuo HRO e della serie "Senior M (oMX) con probabile data di produzione da porsi verso la fine del 1944 o i primi del 1945.
Se riuscirai a leggere con precisione i numeri punzonati tra il morsetto d'antenna e la valvola finale (o tra la valvola finale e il contenitore) dalla traduzione che ho postato nel blog, sarà facile ricavare il periodo con maggior precisione.
Poichè in passato avevo sottoposto il mio primo HRO a qualche sevizia, "per punizione", alla fine degli anni novanta, quando proprio non li voleva più nessuno, ed il prezzo era crollato, ne portai a casa da Marzaglia altri due, con alimentatori e cassatti in abbondanza (ricordo gli ultimi, cinque cassetti della serie "Navy", praticamente nuovi per trenta euro !!!!!)
"Triggherato" dalle tue domande, sono andato a riguardare i miei esemplari e a rileggere quanto si trova sulla rete: risultato è venuta fuori la traduzione che riporto nel blog (sperando che l'autore, dovutamente citato in grassetto, non mi chieda di ritirarla!!!)
Intanto ho fatto in parte ammenda agli errori del passato rendendo "onore" al primo esemplare da me massacrato e agli altri due, dando loro una identità precisa : il primo un Senior, inizio produzione del set/ott. 1936, l'altro un Senior fine '44 come il tuo con le valvole octal, l'ultimo un HRO5T della prima metà del 1945 ( quindi giorno più, giorno meno, siamo coetanei)
Come avevo promesso, domani inserirò le foto. Non lo ho fatto prima perchè una brutta bronchite mi ha tenuto a letto fino a ieri, e non mi sono azzardato ad andare in magazziono al freddo.
Edoardo
PS: Allego lo schema dell'alimentatore originale ed una foto della targhetta con i dati.
Tieni presente che la tensione di targa è sottocarico. A vuoto io misuro circa 260 V dc. Quindi se alzi un poco la tensione del tuo alimentatore, vedrai che le cose migliorano ulteriormente.
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# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
Re: 1935-1945: RICEVITORI PROESSIONALI A CONFRONTO
Ciao Ernesto, benvenuto nel mondo dei vivi......bel servizio e speriamo che ne seguiranno degli altri. Effettivamente un bel restauro, ma non ci hai detto come va e magari dacci qualche dettaglio sul restauro. Sarei curioso di sapere ancora quanti ricevitori di questa serie sono in giro, possibilmente integri, perche questo ricevitore penso sia stato quello più maltrattato nella storia del surplus. mario
# ARO 301/0 WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ
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Re: 1935-1945: RICEVITORI PROESSIONALI A CONFRONTO
Provo a fare una provocazione:
Chi a copiato ?
HRO oppure Korting ?
Chi a copiato ?
HRO oppure Korting ?
ARO # 315/2 Mauro
Re: 1935-1945: RICEVITORI PROESSIONALI A CONFRONTO
C'è poco da provocare, basta leggere la documentazione nel sito da me più volte segnalato
"HRO Copies from Other Countries : National Co., Inc. published a pamphlet in 1964 that celebrated their 50th anniversary in business. Inside that pamphlet, National mentioned that both Germany and Japan had produced "knock-offs" of the HRO. Shown in one of the photos in the pamphlet was a technician testing one of the German HRO copies. Also shown was one of the Japanese copies. Both photos are shown below. The Germans built at least two HRO copies during WWII, the Korting KST and the Siemens R4. After WWII, a few other copies were built in Eastern Germany. Later versions of the East German copy used Czech tubes and Russian resistors."
Edoardo
"HRO Copies from Other Countries : National Co., Inc. published a pamphlet in 1964 that celebrated their 50th anniversary in business. Inside that pamphlet, National mentioned that both Germany and Japan had produced "knock-offs" of the HRO. Shown in one of the photos in the pamphlet was a technician testing one of the German HRO copies. Also shown was one of the Japanese copies. Both photos are shown below. The Germans built at least two HRO copies during WWII, the Korting KST and the Siemens R4. After WWII, a few other copies were built in Eastern Germany. Later versions of the East German copy used Czech tubes and Russian resistors."
Edoardo
# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
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Re: 1935-1945: RICEVITORI PROESSIONALI A CONFRONTO
Per chi non lo conosce, questo è il KST Korting
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ARO # 315/2 Mauro
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