Ciao Mario,
poichè anche io ho dei dubbi, ho chiaramente preso le distanze da quanto postato, in quanto ho riportato nome dell'autore e dove lo ha scitto. I5KWO di inesattezze e cose strambe ne ha postate parecchie a proposito dell'Ondina.
Sono state tutte controbattute nell'apposito post.
Ora, non avendo i dati originali di GB, siamo costretti a reinvertarci il progetto. Sicuramente R1 ed R4 devo essere al massimo da 1 M, semplicemente perchè all'epoca, non mi risulta costruissero resistenze di valore maggiore, e comunque in circuiti analoghi, sono spesso da 0.5M.
Per C5 invece, c'è stato un erroe di stampa. Io ho scitto 30, Morscardi suggerisce 40. Convengo che il più corretto potrebbe essere 47pF oppure 51pF (valori commerciali).
Ho ancora dei dubbi solo sulle resistenze R2, R6, R7 che nelle foto di Carlo compaiono come quei tre "barilotti" sotto le rispettive valvole e che dovrebbero essere dei dispositivi di protezione che a freddo hanno un certo valore di resistenza, che con il fluire della corrente si riduce di molto, fino appunto a circa due Ohm. (NOTA in quella di La Spezia sono state cortesemente asportate, sono rimasti solo i buchi)
Dalle parti della seconda valvola di BF c'è un condensatore che ancora non sono riuscito a posizionare sullo schema, tutto il resto è verificato.
Tutto sommato pensavo peggio. In soli due giorni sono riuscito a farmi un quadro abbastanza completo della situazione.
E' stato, per me, molto interessante verificare quello che già ho sostenuto in altri post. A quell'epoca si usava identificare la radiofrequenza non con il "numero dei cicli al secondo" ma con la lunghezza d'onda.
Questo apparato porta scitto sul frontale Ricevitore per onde corte da 12 a 100 metri.
Questo significa incontrovertibilmente che a sinistra ho le frequenze più alte e che a destra ho quelle più basse.
Esattamente l'inverso di quello che oggi siamo abituati a ritrovarci.
Questa situazione comporta due caratteristiche fondamentali per il condensatore variabile:
1) girando a sinistra si deve aprire (il contrario di quelli post bellici)
2) per ottenere una scala lineare la forma delle lamelle deve avere quell'aspetto particolare di semiellisse allungata che tutti conoscono bene.
Sono d'accordo che convenga montare uno schema con componenti moderni per verificare il funzionamento (cosa da pochi giorni di lavoro) e poi far realizzare i componenti specifici, da ditte esterne. potrebbero venr fuori delle repliche perfette. Ad oggi ritengo che (oltre Carlo e me) Fausto sia interessato come forse anche tu. Se qualche altra persona è interessata si faccia avanti.
Per ultimo (ma non ultimo!!!) problema il tipo di tubi impiegati:
Il Moscardi riporta una A408 come tubo di AF
due U415 come tubi di BF
Tutte e tre di fabbricazione "continentale" ritengo che i britannici dell'epoca ancora" imperiale" piuttosto che usare tali valvole si sarebbero fatti "scorticare" vivi. Qualcuno ha idea di quali potrebbero essere quelli equivalenti di costruzione inglese????
Edoardo
L'ETOFONO BURNDEPT (Il ricevitore dell'Ondina)
Re: L'ETOFONO BURNDEPT (Il ricevitore dell'Ondina)
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# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
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Re: L'ETOFONO BURNDEPT (Il ricevitore dell'Ondina)
Buongiorno a tutti;
saltando a piè pari la discussione sull'originalità o meno di tutte la Burndept che affermano di essere "Miss Ondina" e che hanno l'affidabilità di un elettrolitico del 1935, passiamo un momento al discorso valvole: TUTTI gli apparecchi costruiti in Inghilterra montavano valvole di produzione inglese, nessuno escluso.
I costruttori erano, in genere, OSRAM e MULLARD, ma anche vari altri, più o meno blasonati o famosi.
Altro discorso è quello relativo ad apparecchi costruiti nel COMMONWEALTH che montavano, necessariamente, valvole prodotte il loco ove vi fossero fabbriche e dove non ce n'erano, la stessa casa madre provvedeva alla fornitura di valvole quindi, è possibile rintracciare apparecchi effettivamente costruiti in Australia, con valvole MULLARD, ad esempio ma per quelli prodotti in Inghilterra, c'erano valvole di produzione inglese salvo sostituzioni operate nel corso dei decenni; io stesso ho trovato valvole ETA o DARIO in apparecchi inglesi ma transitati per la Francia.
Da noi, prima della FIVRE buonanima, c'era la ZENITH che produceva valvole negli anni 20 e 30, esisteva anche una ditta semiartigianale, la DEL VECCHIO, che produceva vari tipi di valvole con filamento rimpiazzabile o con doppio filamento per allungare la durata della valvola; si interrompeva un filamento ma si poteva accendere il secondo semplicemente spostando un collegamento sullo zoccolo. La DEL VECCHIO riparava anche valvole con filamento interrotto praticando due fori sul bulbo, estraendo il vecchio filamento e rimpiazzandolo per poi rifare il vuoto.
P.
saltando a piè pari la discussione sull'originalità o meno di tutte la Burndept che affermano di essere "Miss Ondina" e che hanno l'affidabilità di un elettrolitico del 1935, passiamo un momento al discorso valvole: TUTTI gli apparecchi costruiti in Inghilterra montavano valvole di produzione inglese, nessuno escluso.
I costruttori erano, in genere, OSRAM e MULLARD, ma anche vari altri, più o meno blasonati o famosi.
Altro discorso è quello relativo ad apparecchi costruiti nel COMMONWEALTH che montavano, necessariamente, valvole prodotte il loco ove vi fossero fabbriche e dove non ce n'erano, la stessa casa madre provvedeva alla fornitura di valvole quindi, è possibile rintracciare apparecchi effettivamente costruiti in Australia, con valvole MULLARD, ad esempio ma per quelli prodotti in Inghilterra, c'erano valvole di produzione inglese salvo sostituzioni operate nel corso dei decenni; io stesso ho trovato valvole ETA o DARIO in apparecchi inglesi ma transitati per la Francia.
Da noi, prima della FIVRE buonanima, c'era la ZENITH che produceva valvole negli anni 20 e 30, esisteva anche una ditta semiartigianale, la DEL VECCHIO, che produceva vari tipi di valvole con filamento rimpiazzabile o con doppio filamento per allungare la durata della valvola; si interrompeva un filamento ma si poteva accendere il secondo semplicemente spostando un collegamento sullo zoccolo. La DEL VECCHIO riparava anche valvole con filamento interrotto praticando due fori sul bulbo, estraendo il vecchio filamento e rimpiazzandolo per poi rifare il vuoto.
P.
Re: L'ETOFONO BURNDEPT (Il ricevitore dell'Ondina)
Edoardo, se può essere d'aiuto, io ho trovato questa foto nel mio archivio. E' una targhetta con il tipo di valvola di potenza e le relative tensioni di lavoro. L525 e LL525. https://www.radiomuseum.org/dsp_multipa ... f=l525.pdf
Su Wireless Weekly, ottobre 1925 vengono presentate le nuove valvole della Burndept. Allego copia.
Tonino YRR
Su Wireless Weekly, ottobre 1925 vengono presentate le nuove valvole della Burndept. Allego copia.
Tonino YRR
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Tonino
Re: L'ETOFONO BURNDEPT (Il ricevitore dell'Ondina)
Quindi a quanto mi par di capire, la Burndept, montava valvole costruite in "casa" !!!!!
Saranno ancora più rare della TB 4/10 !!!!!! Per ora monterò equivalenti europee, poi si vedrà.
Edoardo
Saranno ancora più rare della TB 4/10 !!!!!! Per ora monterò equivalenti europee, poi si vedrà.
Edoardo
# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
Re: L'ETOFONO BURNDEPT (Il ricevitore dell'Ondina)
Girando un poco sulla rete ho trovato termistori NTC da tutti i valori di resistenza. Forse i limitatori di corrente in uso sul Burndept potrebbero essere sostituiti da un NTC opportuno.
La tensione di accensione delle valvole è 4 Vdc. La corrente assorbita, a regime, è 150 mA.
L'Esperto in componentistica cosa suggerisce???????
Edoardo
La tensione di accensione delle valvole è 4 Vdc. La corrente assorbita, a regime, è 150 mA.
L'Esperto in componentistica cosa suggerisce???????
Edoardo
# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
Re: L'ETOFONO BURNDEPT (Il ricevitore dell'Ondina)
Ho già capito che devo nuovamente mettermi alla ricerca di valvole rare...
73, Fausto IK4NMF
73, Fausto IK4NMF
ARO # 448/4 Fausto
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- Sergente maggiore
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Re: L'ETOFONO BURNDEPT (Il ricevitore dell'Ondina)
Non sono poi così tanto rare; dato che erano prodotte da varie fabbriche, non dovrebbe essere del tutto impossibile trovarne qualcuna.
Riguardo ai componemti NTC, ho smontato un pezzo della mia Marconi ed ho scoperto che quelli che sembravano componenti
misteriosi, non sono altro che comunissime lampadine 4 Volts, messe sui filamenti quindi, nessun mistero.
Ho guardato anche l'Osram, la Mullard e tutte hanno lo stesso sistema con lampadina mentre gli apparecchi provvisti di reostati per la regolazione dell'accensione, non ne sono provvisti.
P.
Riguardo ai componemti NTC, ho smontato un pezzo della mia Marconi ed ho scoperto che quelli che sembravano componenti
misteriosi, non sono altro che comunissime lampadine 4 Volts, messe sui filamenti quindi, nessun mistero.
Ho guardato anche l'Osram, la Mullard e tutte hanno lo stesso sistema con lampadina mentre gli apparecchi provvisti di reostati per la regolazione dell'accensione, non ne sono provvisti.
P.
Re: L'ETOFONO BURNDEPT (Il ricevitore dell'Ondina)
Mi sa che Paolo ha risolto l'arcano. Riguardo agli NTC il sistema è percorribile, ma credo praticamente complicato. L'NTC se scaldato esternamente è facilmente controllabile, se utilizzato per "autoriscaldamento" tenendo conto che la potenza è il quadrato della corrente che ci scorre trovare il valore giusto probabilmente potrebbe essere un problema. Tutto è fattibile, ma con le lampade sicuramente piu semplice
# ARO 301/0 WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ
Re: L'ETOFONO BURNDEPT (Il ricevitore dell'Ondina)
Attenzione, parlate di due cose diverse!
Le lampade non sono NTC ma bensì PTC.
ciao
Ugo IW1FQG
Le lampade non sono NTC ma bensì PTC.
ciao
Ugo IW1FQG
Re: L'ETOFONO BURNDEPT (Il ricevitore dell'Ondina)
Ugo mi ha preceduto.
Paolo, attenzione i tuoi oggetti non POSSONO ESSERE banali lampadine. Saranno pure degli "oggetti a filamento", ma il loro funzionamento si avvicina molto più alle AMPERITI, piuttosto che a delle lampadine.
Anche IK5KWO, ipotizzava che quegli oggetti fossero delle amperiti, comunque li ha eliminati.
Secondo me si possono sicuramente eliminare, a patto di alimentare le valvole con un regolatore di tensione e di massima corrente.
Edoardo
Paolo, attenzione i tuoi oggetti non POSSONO ESSERE banali lampadine. Saranno pure degli "oggetti a filamento", ma il loro funzionamento si avvicina molto più alle AMPERITI, piuttosto che a delle lampadine.
Anche IK5KWO, ipotizzava che quegli oggetti fossero delle amperiti, comunque li ha eliminati.
Secondo me si possono sicuramente eliminare, a patto di alimentare le valvole con un regolatore di tensione e di massima corrente.
Edoardo
# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
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