Re: ALLOCCHIO BACCHINI AC14
Inviato: 29/03/2019, 11:51
Ciao Federico,
grazie per la foto molto interessante e chiarificatrice. Credo che lo strumento sia un’aggiunta successiva effettuata da qualche utilizzatore che voleva “migliorare” il suo ricevitore. Modifiche varie erano abbastanza comuni allora, si acquistava un apparato per poterlo utilizzare al meglio ed appariva naturale intervenire per adattarlo allo scopo, oggi, al contrario, si da un particolare valore all’originalità dell’oggetto. Comunque, anche a mia scusante per le numerose migliorie che ho fatto a suo tempo, c’è da dire che le riviste dell’epoca erano molto generose in suggerimenti di modifiche miracolose ma quasi sempre distruttive. Tornando al caso specifico dello strumento è sicuramente, come tu dici, della Allocchio Bacchini, ma non certo destinato ad un ricevitore, basta osservare che sul quadrante sono indicante due scale, la prima in nero riferita alla corrente in alta tensione da 0 a 200 mA e la seconda in rosso, per la bassa tensione da 0 a 40 Volt, valori difficilmente riferibili allo AC14. Inoltre è da notare che non è visibile ne un pulsante ne un commutatore per poter passare da una portata all’altra, dispositivi che, normalmente, dovrebbero essere sul pannello per essere accessibili all’operatore. Lo strumento può pervenire da un altro apparato, probabilmente un trasmettitore e non è detto che sia riferito al periodo bellico perché la Allocchio Bacchini ha continuato la produzione ben oltre la fine della guerra, ricordo, ad esempio, nel settore dei ricevitori, lo OC11 1,5/30 MHz A1,A2,A,3 e F1 6 gamme, prodotto anche in versione diversity e lo AC16 doppia conversione, 8 gamme, 75 kHz/31 MHz, attività nel settore radio civili ed anche una timida comparsa nella produzione di televisori. Poi la lenta morte dovuta soprattutto alla mancanza di importanti commesse militari.
Per quanto riguarda il commutatore C.A.–C.C. sembra una modifica fatta in fabbrica per rispondere all’esigenza di un cambio rapido delle modalità di alimentazione, senza dover accedere ogni volta al commutatore semifisso nascosto sotto un tappo a vite presente negli esemplari di serie. La presenza di questo commutatore rapido e la tua osservazione sui 12 Volt mi fa pensare ad un esemplare specifico per un uso su un mezzo mobile dotato di batteria/e di quel voltaggio ma che nel contempo potesse essere alimentato anche tramite rete elettrica, se disponibile. Potresti accertarti se il tutto corrisponde, verificando se i filamenti delle valvole sono posti in serie a due a due o, molto più improbabile per ovvi motivi di sicurezza, se in serie al carico dei filamenti è posta una resistenza di caduta.
Per quanto riguarda la targhetta, se ancora mancante, con mio piacere, posso inviarti una riproduzione abbastanza fedele disponibile a tua scelta in due versioni ( vedi foto allegata ). Tieni presente che la ditta, come molte altre, usava targhette generiche che di volta in volta completava colla sigla dell’apparato ed il numero di matricola per cui sarà tua cura completarla con questi dati tramite un incisore locale. A titolo di esempio allego le foto delle targhette originali dei miei due AC14.
Fammi sapere quale targhetta preferisci ed il tuo indirizzo:
Saluti.
Giorgioiw5cai
grazie per la foto molto interessante e chiarificatrice. Credo che lo strumento sia un’aggiunta successiva effettuata da qualche utilizzatore che voleva “migliorare” il suo ricevitore. Modifiche varie erano abbastanza comuni allora, si acquistava un apparato per poterlo utilizzare al meglio ed appariva naturale intervenire per adattarlo allo scopo, oggi, al contrario, si da un particolare valore all’originalità dell’oggetto. Comunque, anche a mia scusante per le numerose migliorie che ho fatto a suo tempo, c’è da dire che le riviste dell’epoca erano molto generose in suggerimenti di modifiche miracolose ma quasi sempre distruttive. Tornando al caso specifico dello strumento è sicuramente, come tu dici, della Allocchio Bacchini, ma non certo destinato ad un ricevitore, basta osservare che sul quadrante sono indicante due scale, la prima in nero riferita alla corrente in alta tensione da 0 a 200 mA e la seconda in rosso, per la bassa tensione da 0 a 40 Volt, valori difficilmente riferibili allo AC14. Inoltre è da notare che non è visibile ne un pulsante ne un commutatore per poter passare da una portata all’altra, dispositivi che, normalmente, dovrebbero essere sul pannello per essere accessibili all’operatore. Lo strumento può pervenire da un altro apparato, probabilmente un trasmettitore e non è detto che sia riferito al periodo bellico perché la Allocchio Bacchini ha continuato la produzione ben oltre la fine della guerra, ricordo, ad esempio, nel settore dei ricevitori, lo OC11 1,5/30 MHz A1,A2,A,3 e F1 6 gamme, prodotto anche in versione diversity e lo AC16 doppia conversione, 8 gamme, 75 kHz/31 MHz, attività nel settore radio civili ed anche una timida comparsa nella produzione di televisori. Poi la lenta morte dovuta soprattutto alla mancanza di importanti commesse militari.
Per quanto riguarda il commutatore C.A.–C.C. sembra una modifica fatta in fabbrica per rispondere all’esigenza di un cambio rapido delle modalità di alimentazione, senza dover accedere ogni volta al commutatore semifisso nascosto sotto un tappo a vite presente negli esemplari di serie. La presenza di questo commutatore rapido e la tua osservazione sui 12 Volt mi fa pensare ad un esemplare specifico per un uso su un mezzo mobile dotato di batteria/e di quel voltaggio ma che nel contempo potesse essere alimentato anche tramite rete elettrica, se disponibile. Potresti accertarti se il tutto corrisponde, verificando se i filamenti delle valvole sono posti in serie a due a due o, molto più improbabile per ovvi motivi di sicurezza, se in serie al carico dei filamenti è posta una resistenza di caduta.
Per quanto riguarda la targhetta, se ancora mancante, con mio piacere, posso inviarti una riproduzione abbastanza fedele disponibile a tua scelta in due versioni ( vedi foto allegata ). Tieni presente che la ditta, come molte altre, usava targhette generiche che di volta in volta completava colla sigla dell’apparato ed il numero di matricola per cui sarà tua cura completarla con questi dati tramite un incisore locale. A titolo di esempio allego le foto delle targhette originali dei miei due AC14.
Fammi sapere quale targhetta preferisci ed il tuo indirizzo:
Saluti.
Giorgioiw5cai