RICEVITORE S150

[Paolo Pierelli]

Buongiorno a tutti; sono d'accordo con Gabriele: i restauri, almeno per quello che riguarda le radio "domestiche", non devono mai essere finalizzati a rendere l'apparecchio come appena uscito di fabbrica anche perchè, spesso, il risultato non è quello che ci si aspetterebbe ma è qualcosa di diverso che fa sembrare la radio troppo nuova, non credibilmente ben conservata che sarebbe poi il senso del restauro.
Possiedo circa 450 radio a valvole dal 1922 al 1950 e tutte quelle che ho restaurato non sembrano di plastica ma pur essendo state rimesse a nuovo, conservano un aspetto credibile.
Lucido a gommalacca, a mano col tampone, riparo con collanti non aggressivi, rifaccio impiallicciature come si faceva allora ma non mi sognerei di rendere una IMCARADIO I.F. 71 una cosa lucida come il vetro anche perchè, ai loro tempi, non lo erano.
Anche l'elettronica va rimessa a posto con attenzione e pazienza, senza tirare fili in giro tanto per farle andare ma rispettando il cablaggio originale, ove possibile.
Anche le radio a valvole sono spesso violentate da che ne ha voluto fare altro: allargare le onde corte, cambiare una 6V6 con una EL84 che "tira " di più, altoparlanti CIARE al posto degli originali, componenti messi a casaccio giusto per far sentire qualcosa, medie frequenze "scacciavitate" a morte, nuclei fracassati, bobine penzoloni in mezzo all'alta tensione..cose da brivido.....ma in genere, si riparano.
Stamattina ho acceso una CGE 460, 1938, appena finita di riallineare; un ascolto piacevole con audio pieno e ben bilanciato.
Ciao a tutti.
Paolo.

[I2MZC]

D'accordissimo con le radio civili normalmente di legno, no per le radio militari rinvenute spesso dai demolitori e rottamai.

Carlo I2MZC

[domenico cramarossa]

complimenti, pezzi fantastici!

[ik2fwo]

buon giorno a tutti,tempo fa rivedendo una vecchia pubblicazione promossa dall'ufficio storico dell'aereonautica
dedicata al P108 e tra le varie foto ne ho trovata una interessante che illustra la bellissima postazione radio(fortunato chi la possiede!!) di questo quadrimotore che corrisponde al modello P108T e O108C rispettivamente trasporto merci e trasporto passeggeri. Per quanto riguarda invece la serie P108B bombardiere strategico l'apparato radio era composto dal trasmettitore R.A.100 il ricevitore A.R.18 radiogoniometro M.G.R.37 l'antenna a telaio di quest'ultimo sul dorso della fusoliera comandata a distanza e due indicatori di rotta uno al posto del marconista e uno sul cruscotto piloti.Le antenne erano tre: un dipolo teso tra l'estremità delle ali e la fusoliera, una antenna filata per le onde lunghe e una dorsale.L'alimentazione era fornita da 4 dinamo sistemate su ciascun motore e da una batteria 12 volt e 44A/h. Per chi può interessare aggiungo anche la foto del cruscotto strumenti. 73 gianni

[Paolo Pierelli]

Non so se ci sia qualche fortunatissimo possessore di quella stazione ma a vederla, è affascinante.
P.

[IZ8YRR]

Piero, Carlo ha tutte le componenti per ricostruire quella stazione, inclusi gli accessori, il ricevitore secondario e altro. Salvo smentite, penso sia l'unica rimasta. Una vera rarità. Da museo.
Tonino

[I2MZC]

Un altro pezzo del S150, il comando a distanza del ricevitore. Appena saltano fuori, ho altri particolari.

Carlo I2MZC

[iz0mfi]

Comunque la SAFAR aveva tutto un suo fascino particolare che denota una minuziosa ingegnerizzazione soprattutto della ergonomia dei suoi prodotti