Ricevitore di bordo Allocchio Bacchini AC12

[IK0MOZ]

Guardando bene le foto di Antonio "la valigia" doveva essere in pratica un "transport case" perchè in effetti per l'utilizzazione gli appareati dovevano per forza essere estratti. Infatti i comandi di sintonia sia del RX che del TX sono laterali e per poterli azionare bisognava estrarli dalla valigia. Inoltre il TX aveva il connettore di alimentazione sul retro per cui tutto doveva essere opportunamente apparecchiato e collegato. Sicuramente doveva esserci anche un adatto alimentatore poiche se il TX è un derivato dell' A 320 ter la tensione anodica doveva aggirarsi sui 1000 V. Se fra le lastre di Antonio ci fossero gli schemi (anche solo di principio) sarebbe una cosa magnifica.

[antonio allocchio]

Purtroppo le lastre riguardanti questo apparato che sono riuscito a salvare sono soltanto le sei che ho postato e che facevano parte di una unica serie utilizzata per la stampa di un manuale.
Mi sembrano corrette le osservazioni di Mario : la stazione per essere operativa doveva essere estratta dal suo alloggiamento e allestita con i vari collegamenti. Anche i supporti superiori del ricevitore AC12 probabilmente venivano montati in fase di allestimento.
Sul fatto che la stazione sia del periodo bellico non vi sono dubbi : posto una scansione di un particolare ingrandito della tavola 2 (quella della stazione completa) dove si vede la targhetta del trasmettitore che riporta i fasci littori "d'ordinanza".
I ricevitore ha la targhetta sulla parte superiore e non è in vista, ma il marchio ABC sul frontale non lascia dubbi.

Antonio

[antonio allocchio]

Allego alcune foto del mio AC 12 aperto per curiosare un po' all'interno

[IK0MOZ]

Guardando la targhetta mi è ritornata in mente una vecchia idea che per essere confermata l'analisi dovrebbe essere fatto su un numero significvativo di campioni. L'oggetto è il sistema di serializzazione degli apparati ABC. Non ricordo in che occasione mi venne il dubbio che il numero di serie applicato dalla ABC era formato dalle prime due cifre che indicavano l'anno seguito da altre cifre con ordine progressivo e specifiche dell'oggetto. La matricola dell'AC-12 che è 45168 potrebbe indicare il 168° apparatro del 1945.
Questa regola non è applicabile agli apparati della RA poichè questi erano marcati con "MM ABCD" dove MM va per Matricola Militare e ABCD era un numero assegnato dall'Aeronautica.
Eventuali commenti saranno graditi
Mario

[antonio allocchio]

Una particolarità di questo ricevitore è la costruzione in due moduli separabili rapidamente e collegati tra di loro da connettori.

A presto
Antonio

[Luca Allievi]

Che oggetto fantastico !!!!!!

[SWL I013198]

Questa è una novità, non sapevo dell'esistenza di un AC-12. Da qualche parte avevo già visto una foto di un ricevitore consimile ma del tutto anonimo. Guardando le foto dell'apparato aperto non si puo fare a meno di notare la pulizia del montaggio, pochi fili, componenti ben distribuiti, parti meccaniche ben messe, veramente un bel prodotto. Sarebbe interessante per saperne di più conoscere la frequenza coperta nelle singole gamme, e il tipo di valvole utilizzato (ECH 4 ???), tutte uguali ?
Riguardo il ricevitore consimile di cui ha parlato Carlo/MZC (quello che utilizza una pellicola) è dello stesso tipo o è un altra cosa, sarebbero graditi ulteriori dettagli
Grazie - Lino

[antonio allocchio]

Le valvole impiegate nel ricevitore AC 12 sono tutte dello stesso tipo ( ECH 3) come sul più noto AC 14.
L'AC 12 copre le frequenze da 200 KHz a 21 MHz in 7 gamme così suddivise :

7 - da 196 KHz a 512 KHz
6 - da 725 KHz a 1,82 MHz
5 - da 1,66 MHz a 4,3 MHz
4 - da 3,6 MHz a 6,0 MHz
3 - da 5,5 MHz a 9,2 MHz
2 - da 8,14 MHz a 14,10 MHz
1 - da 12,75 MHz a 21,25 MHz

Ciao
Antonio

[IK0MOZ]

Anche io sono rimasto stupito di come è stato concepito (oggi diremmo "ingegnerizzato") questo ricevitore.
Da come si vede è diviso in blocchi indipendenti e quindi assemblato. Una concezione che ora è nella normalità ma all'epoca era rivoluzionaria. La maggior parte delle apparecchiature erano fatte in linea ovvero sii partiva dallo chassis e fase dopo fase si completava fino a che diventava il prodotto finito. Nel caso dell' AC12 si vedono due blocchi (ma forse sono di piu) che potevano viaggiare su linee differenti, poi i blocchi venivano uniti, si collegavano elettricamente tramite dei connettori e il gioco era fatto. Poi ultimo tocco lo sportellone frontale che aperto dava accesso diretto alle valvole che essendo del tipo a cappuccio rendeva facile anche una verifica circuitale e tarature senza dover aprire l'apparato. Veramente moderno
Complimenti alla ABC - Mario / MOZ

[SWL I013198]

OK per le valvole, avrei scommesso che utilizzava quelle della serie militare tipo 6E1 che aveva le caratteristiche della ECH3 ma zoccolo simile alla ECH4 o il contrario, anzi se qualcuno chiarisce questo mistero sarebbe veramente OK
Lino