Avionica della Portaerei italiana AQUILA

Avionica II^ G.M. e precedente
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Avionica della Portaerei italiana AQUILA

Messaggio: #22016 IK0MOZ
28/12/2016, 20:08

L'argomento è già stato accennato su altra sezione, ma essendo particolarmente interessante e misterioso ritengo utile aprire un argomento specifico. La speranza che grazie alle conoscenze presenti nel foro si riesca a far luce anche su questa parte della nostra storia. Per iniziare:
Gli aerei destinati ad equipaggiare la portaerei Aquila dovevano essere i RE-2001. Questi aerei nella conformazione standard erano equipaggiati con il complesso B-30 ma non so se tale progetto è rimasto solo sulla carta e se tale aereo sia stato anche sviluppato nella versione "navale". Da qualche parte ho letto che su questo aereo era previsto l'utilizzo di apparati IMCA, ma credo sia stato solo una pia idea. L'IMCA già nel 40 era stato provato a bordo di aerei monoposto con scadenti risultati. Vi fu un anche il tentativo di equipaggiare i Dewoitine D520 (Francesi di preda bellica) con tale apparato, ma non è chiaro se poi l'operazione fu portata a termine.
Quello che è sicuro che per le prove navali sono stati utilizzati dei Fiat G-50. Uno di questi con MM5998 denominato G-50 OA (Organizzazione Aquila) fu modificato e munito di gancio di arresto per fare prove di decollo ed atterraggio. Un secondo G-50 (MM6540 ???) trasformato in biposto e chiamato G-50 OA (Osservazione Aerea) e anche lui munito di gancio di arresto e gancio per catapulta. Su questo secondo aereo la dotazione radioelettrica era composta da un trasmettitore B-30 mT, un ricevitore AR-8 e un radiogoniometro BG-42. La stazione era operata dall'osservatore e è da rilevare che il B-30 previsto era quello che aveva possibilita di interfono e trasmissione anche in telegrafia. mario
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I2MZC
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Re: Avionica della Portaerei italiana AQUILA

Messaggio: #22018 I2MZC
28/12/2016, 20:58

Una trentina di anni fa,da un amico di Alessandria, recuperai del materiale provveniente dalla chiusura della Imca. Tra i vari oggetti,ricevitori e trasmettitori, c'erano due o tre contenitori degli apparati serie 1000 con i ganci per gli elastici, classici degli apparati italiani montati sugli aerei. Posterò una foto, ma non ho mai visto fotogtafie o disegni con tali apparati montati su elastici. Potevano essere quelli destinati all'AQUILA?

Carlo i2mzc
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iw5cai
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Re: Avionica della Portaerei italiana AQUILA

Messaggio: #22022 iw5cai
29/12/2016, 0:58

Ciao Carlo e Mario
Credo che l'unica fonte che tratti l'argomento sia il libro di Giuseppe Pesce " Storia della radio in aviazione" che a pagina 134 tratta specificatamente degli apparati radio destinati agli aerei delle costruende portaerei Aquila e Roma.
giorgioiw5cai
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IZ8YRR
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Re: Avionica della Portaerei italiana AQUILA

Messaggio: #22025 IZ8YRR
29/12/2016, 8:41

Giorgio, ecco il testo del paragrafo a pag.134 (Storia della Radio in Aviazione, G.Pesce, 1980, Stato Maggiore Aeronautica - Ufficio Storico).

Nel 1943 l'IMCARADIO mise a punto il primo rice-trasmettitore V.H.F. per velivoli da caccia, con il trasmettitore quarzato e con il ricevitore ad alta stabilità di sintonia. Detto apparato fu studiato espressamente per i caccia notturni del tipo RE.2000 e per i caccia RE.2001 che avrebbero dovuto essere imbarcati sulle due portaerei italiane in costruzione, la R.Nave "Roma" e la R.N. "Aquila".
Detti impianti radio avrebbero dovuto fornire collegamenti sicuri fra nave e velivolo in volo e inoltre avrebbero dovuto consentire alla nave di radiogoniometrare i velivoli per fornire loro il rilevamento "homing", indispensabile per ritornare a bordo ed appontare.
Il trasmettitore di bordo era del tipo IMCARADIO da 120 Watts ed il ricevitore a tre canali (2,5 - 3,5 - 5,3 metri di lunghezza d'onda) era del tipo IF-IMCARADIO.
Nei giorni 11 e 13 aprile 1943 furono effettuate le prove di collegamento fra la R.Nave "Cavour", ormeggiata sul lato di levante del molo dei Cantieri Riuniti San Marco di Trieste, ed un velivolo RE.2001 della caccia notturna: la prova ebbe esito favorevole e la portata accertata fu di 250 chilometri.


Sul libro "Guerra Attraverso l'Etere nel teatro mediterraneo" di G.Pesce, 1978 - S.T.E.M. Mucchi, a pag. 273 c'è l'elenco dei ricetrasmettitori di bordo. Figurano i seguenti due apparati (non ci sono immagini).

- Imcaradio 20 Watt - ricetrasmettitore di bordo, V.H.F. 2.5 - 3.5 - 5,0 metri, anno 1942. (montato su CR.42)

- Imcaradio tipo RE.2001 - ricetrasmettitore di bordo, V.H.F., 59,80 - 60,00 - 60,30 MHz, anno 1943 (montato su RE.2001 della caccia notturna. Trasmettitore quarzato).


Qualche commento.

Si può notare sui due testi che nel primo si dice che il trasmettitore era da 120 Watt (che mi sembrano eccessivi), e sul secondo di 20 Watt. Avanzo l'ipotesi che il complesso IF610/IF607 poteva costituire la stazione base a bordo delle navi: potenza superiore ai 100 Watt, e canali in TX quarzati.

Una curiosità riguarda invece la descrizione del trasmettitore B.5 Allocchio Bacchini (pag.262). Si dice tra l'altro (vedi discussione relativa su questo forum) che era stato impiegato sugli aerei CR.42 e G.50 della caccia notturna, e sui RE.2000 imbarcati. A cosa si riferisce per "imbarcati"?

Per quanto riguarda l'allestimento degli apparati IMCA sul CR.42, c'è un disegno che è stato allegato nella discussione "IMCA Radio complessi ultra corte" da Mario.

Tonino YRR
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Re: Avionica della Portaerei italiana AQUILA

Messaggio: #22033 IK0MOZ
29/12/2016, 13:17

Per ora mi limito a chiarire il termine "imbarcati". Su molte navi italiane c'era la possibilita di "imbarcare" un aereo idrovolante montato su un traliccio orizzontale e che decollava con l'assistenza di una catapulta. Lo scopo era quello della osservazione. L'aereo compiuta la missione ammarava nei pressi della nave che lo recuperava e lo rimetteva in posizione di decollo. Sfruttando la stessa attrezzatura si pensò di "imbarcare" un aereo destinabile alla difesa delle navi e quindi praticamente un caccia. Come aereo si scelse il Re2000 con il quale si fecero diverse prove. In questo caso l'aereo che non era un idrovolante doveva atterrare su una base terrestre. Al momento non saprei dire se questo progetto ha avuto un seguito operativo. mario
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iw5cai
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Re: Avionica della Portaerei italiana AQUILA

Messaggio: #22060 iw5cai
30/12/2016, 0:29

allego foto tratte dalla collana "dimensione cielo" Edizioni Bizzarri, che ritraggono rispettivamente il G50 bis prototipo predisposto per il decollo e l'appontaggio da portaerei ed il RE 2000 pronto per il lancio tramite catapulta dalla R.N. Miraglia.
Per quanto riguarda l'osservazione di Tonino relativa ai120/20 Watt è sicuramente giusta, il ricetrasmettitore a bordo del velivolo CR 42 o RE2001 era da 20 Watt mentre la stazione a terra o, nel nostro caso, sulla portaerei era da 120 Watt. Molto probabilmente si tratta di un errore di stampa o di una svista di Pesce che scrivendo il nuovo libro " Storia della radio in aviazione" del 1980, con un intento più divulgativo, riprende, sintetizzandole, alcune parti già presenti nel suo precedente libro del 1978, "Guerra attraverso L'Etere nel teatro mediterraneo" citato da Tonino, dove, nello specifico, l'argomento INCARADIO è trattato in modo più esauriente alle pagine 17,18,19 e nella già ricordata tabella riassuntiva di pagina 273.

giorgioiw5cai
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lorenzo tonioli
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Re: Avionica della Portaerei italiana AQUILA

Messaggio: #22072 lorenzo tonioli
30/12/2016, 14:30

Sul Reggiane RE 2000 "catapultabile" c'è un po' di storia qui:

http://guide.supereva.it/modellismo_statico/interventi/2003/05/135075.shtml

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