BREVE CARRELLATA SUGLI IFF

Avionica II^ G.M. e precedente
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IK0QDQ
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BREVE CARRELLATA SUGLI IFF

Messaggio: #38570 IK0QDQ
01/02/2021, 13:07

IFF
(IDENTIFICATION, FRIEND OR FOE)
Contemporaneamente allo studio ed allo sviluppo del RADAR (o RDF ,Radio Direction Finder, come all’epoca era denominato), si sviluppò un importante progetto,ad esso strettamente correlato: quello della identificazione dell’aeroplano intercettato.
Infatti è abbastanza ovvio che la conoscenza del fatto che si sta avvicinando un velivolo ha ben poco valore se fosse impossibile sapere se è amico o nemico, prova ne sia il fatto che a Pearl Harbor i radar americani intercettarono gli aerei giapponesi in avvicinamento ma li scambiarono per aerei amici. Ovviamente, tutti i velivoli non riconosciuti come amici saranno considerati nemici.
All’inizio era noto che un dipolo posto sull’aereo, risonante sulla frequenza del radar, generava una interferenza tipica sull’eco riflesso dall’aeroplano. Questo sistema comunque aveva due limitazioni insormontabili: funzionava a corto raggio e prevedeva che il radar dovesse lavorare alla frequenza dell’antenna istallata sul velivolo e quindi venne subito abbandonato.
Sia la Marina che l’Esercito degli Stati Uniti iniziarono subito a studiare un apparato che chiamarono RR (Radio Recognition). Anche gli Inglesi svilupparono un apparato con le stesse funzioni che chiamarono IFF.
Nel 1942, quando Americani ed Inglesi cominciarono a confrontare i loro studi e le loro tecnologie, gli Americani decisero di adottare l’apparato inglese nonostante il loro fosse migliore. Questa scelta dipese molto dal fatto che si prevedeva di dislocare la flotta aerea USA in Inghilterra, dove era già operativa una rete di identificazione.
Il primo apparato costruito dagli Inglesi, IFF Mark I utilizzava un particolare tipo di ricetrasmettitore che faceva una scansione automatica della gamma di frequenza ove operava il radar in uso. Quando il ricevitore captava un segnale radio, il trasmettitore entrava in oscillazione, trasmettendo un segnale sufficientemente potente per generare una eco di ritorno chiaramente identificabile sullo schermo radar.
Questo sistema era abbastanza semplice e non prevedeva nessun tipo di apparato ausiliario asservito al radar intercettatore. Presto, a seguito del veloce sviluppo dei radar che moltiplicarono vertiginosamente le frequenze in uso, questo apparato divenne obsoleto e fu sostituito da uno del tutto simile, ma che funzionava su tre bande di frequenze diverse, che venivano commutate automaticamente in sequenza. Questo apparato entrò in uso con il nome di IFF MarkII.
Nel gennaio del 1942 gli Americani stavano sviluppando il loro sistema RR che era stato commissionato dal Signal Corps con la sigla SCR-515. Inoltre, in base agli accordi di cooperazione conclusi con gli alleati Inglesi, misero in produzione un notevole numero di IFF Mark II con la sigla SCR-535.
Anche l’ SCR-535 divenne presto obsoleto: in solo due mesi, e nel marzo del1942 gli Americani iniziarono a lavorare per copiare le nuove versioni britanniche dell’IFF: l’IFF Mark III e Mark III-G catalogate rispettivamente come SCR-595 ed SCR-695.
Questi apparati IFF erano completamente diversi dai precedenti modelli (Mark-I e Mark-II). L’IFF Mark-III lavorava sullo stesso principio del primo progetto USA, ma in una diversa banda di frequenza.
A seguito del salire in frequenza degli apparati radar, divenne impraticabile la possibilità di produrre ricevitori che facessero la scansione di una così ampia gamma di frequenze e così di decise di cambiare completamente sistema e di ritornare alla filosofia adottata negli USA: venne assegnata agli apparati IFF la banda di frequenze da 157 a 187 MHz (mentre il primitivo apparato di concezione americana, SCR-515, lavorava nella banda da 400 a 450 MHz).
Ogni stazione radar di terra (o su nave) venne dotata di un apparato ausiliario rice- trasmettitore (MO) operante nella gamma di frequenza assegnata e a bordo dell’aeroplano venne istallato un analogo apparato che alla ricezione del segnale di terra rispondeva con un opportuno codice. Da questo momento in poi, sia l’apparato di terra che quello di bordo vennero considerati come un unico sistema IFF, mentre i precedenti sistemi comprendevano solo gli apparati di bordo e rispondevano direttamente alla eccitazione del segnale radar.
Un sistema completo IFF-MO quindi comprendeva tre apparati fondamentali:
1- Il trasmettitore, ora usualmente chiamato interrogatore, istallato nella postazione radar. Quando attivato dall’operatore radar, l’interrogatore invia un segnale al:
2- Transponder istallato a bordo dell’aeroplano amico. Questo apparato appena riceve il segnale dell’interrogatore e lo riconosce, invia automaticamente una serie di impulsi codificati che saranno ricevuti nel sito Radar dal:
3-Responsor unit, che è un apparato composto da un ricevitore VHF e da una unità di decodifica in grado di analizzare la sequenza di impulsi ricevuti e stabilire se è quella di un velivolo amico; in tal caso invia un segnale all’unità di display radar che mostrerà l’eco ricevuto dal velivolo in modo tale da distinguerlo da eventuali echi non identificati.
Un esempio di apparati interrogatore e risponditore sono rispettivamente il
BC-1072* ed il BC-1068 *usati, all’epoca con il radar SCR-268. Una implementazione immediatamente successiva fu il ricetrasmettitore RT-48/TPX1 (si noti l’introduzione del nuovo sistema di codifica degli apparati) che inglobava in un unico apparato le due funzioni ed era in dotazione al radar AN/TPS-3.
Quando gli aeroplani cominciarono ad essere dotati di radar di intercettazione, divenne necessario dotarli anche di un interrogatore- risponditore per riconoscersi reciprocamente.
Inizialmente, come componente dell’IFF Marck III venne impiegato L’SCR-729 il cui componente principale era il ricetrasmettitore BC-800. Questo apparato era di dimensioni e forma simile al trasponder BC-966 (componente dell’IFF Marck- III e Marck III G ) ma nel 1944 lo stato di sviluppo della componentistica elettronica e soprattutto l’introduzione dei triodi speciali tipo 137-G permisero di realizzare un apparato unico che potesse funzionare sia da transponder che da interrogatore-risponditore. La versione americana di questo apparato multifunzione era l’AN/APX-2 che sarà il capostipite di una fortunata serie di apparati successivi tra cui AN/APX-6.
Ma ritorniamo alla storia dello sviluppo:fin dai primi arrivi, tutti gli aerei americani che volavano sul territorio inglese vennero dotati di apparati Marck II, in attesa che giungessero le cope USA ( SCR-535) e l’accordo tra i due governi era che per l’operazione BOLERO tutti gli aerei venissero aggiornati con il nuovo sistema Marck III ( copiato come SCR-595) al posto dell’ Marck II.
Malgrado gli “intoppi” di produzione e nonostante le difficoltà di approvvigiona-mento, la Philco produsse migliaia di SCR-535 durante il 1942. Il 30 giugno 1942 l’Air-Force emise un ordinativo per 18,000 di questi apparati.
Anche se il sistema Mark II/SCR-535 era un sistema stopgap (tappabuchi) subito utilizzabile in attesa dell’arrivo del più universalmente usabile Mack III, esso sopperiva alle richieste immediate delle esigenze belliche. Si noti che nell’ottobre del 1942, il Signal Corps,dopo aver ordinato altri 18,000 SCR-595 per la Marina, ordinò altri 62,000 SCR-695, così che il sistema Marck III divenne il sistema IFF universalmente usato dalle forze alleate durante la WWII.
Spero di non avervi annoiato
Edoardo
PS poi sarebbe interessante descrivere i singoli apparati!!!!!
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iz0mfi
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Re: BREVE CARRELLATA SUGLI IFF

Messaggio: #38572 iz0mfi
01/02/2021, 16:19

Grazie Edoardo veramente interessante, sarebbe davvero bello se facessero qualche film storico sul susseguirsi degli immani sforzi tecnologici messi in campo dai vari schieramenti ma anche da quelli in casa Italica del disturbatore di Latmiral che ha inebriato con disinvoltura per un certo periodo i radar inglesi di Malta, e sarebbe forse non troppo difficile reperire degli apparati presso alcuni fornitissimi Collezionisti ma temo sia pura fantascienza
73' Marco
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Re: BREVE CARRELLATA SUGLI IFF

Messaggio: #38653 IZ8YRR
14/02/2021, 0:03

Edoardo, grazie per la preziosa e dettagliata introduzione che hai fatto. Mi dai l'occasione per poter parlare di alcuni apparati che ho, e che ovviamente posso descrivere in dettaglio.
Uno è il R3108, che è un IFF mark II inglese che sto restaurando, e del quale ho ricavato lo schema elettrico, l'altro è l'arcinoto SCR-515, BC-645, o ABA, che è un Mark IV, nuovo di zecca, completo di tutti i suoi accessori (antenna, dynamotor, control box), del quale sono alla continua ricerca dei connettori Monowatt per completare le interconnessioni.
Il tempo di riordinare un po' di informazioni e foto.
Tonino
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Re: BREVE CARRELLATA SUGLI IFF

Messaggio: #38654 IK0QDQ
14/02/2021, 18:57

Ciao Tonino,
Ti ho letto con molto piacere.
Io di questi apparati ne ho tre.
Il primo è un Mark II N R 3109, che differisce dal tuo R3108, solo per l'alimentazione. Il tuo è a 12V mentre il mio è a 24 V.
Il secondo è la versione successiva Mark III,nella sua ultima versione "G" ma il mio prototipo è costruito in USA con la sigla SCR 595 (adesso che scrivo, non ricordo se A o AZ, cioè se a 12 o 24 volt. Di quest'ultimo sulla rete ho trovato diversi manuali, del precedente nulla.
Di entrambi ho tutti i connettori ma nessun quadro di controllo.
in giro si trova ancora qualche cosa, ma a cifre per me impossibili.
Dell'SCR 515 ho l'apparato che ho acquistato a Marzaglia ancora sigillato nella confezione originale per pochi spicci, Ho speso molto di più per i connettori!!!!! tutto il resto mi manca. in compenso dovrei avere una discreta documentazione. L'ultima volta che ho trafficato con questi apparati risale a una trentina di anni orsono. Prendi quindi quanto ho detto con le dovute riserve.
Tempo permettendo, mi piacerebbe se potessimo scambiare informazioni ed esperienze. Sarebbe un valido motivo per "rimetterli sul tavolino", e ci potrebbe seguire anche qualcun altro!!!!
Edoardo
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Re: BREVE CARRELLATA SUGLI IFF

Messaggio: #38658 I2MZC
14/02/2021, 21:52

ARRIVO! Anche perchè forse saranno altri due poi l'elenco è finito. Ho diversi IFF, inglesi R3101, R3080, poi il solito SCR 515 che viste le condizioni in cui si trovavano, forse o erano troppi o forse superati troppo presto. Il mio è completo di tutto, apparato, dynamotor,antenne e tutti i connettori, non ricordo del control box, poi gli APX6,APX7 (l'interrogatore di bordo) L'APX25 e altri più recenti . Poi c'è quello tedesco il FuG25 completo di antenna speciale,control box e test set che ho recentemente restaurato. Avevo anche cli interrogatori montati sulle navi da guerra, molto interessanti che posso descrivervi di cui mi è rimasto il ricevitore e il finale del trasmettitore. Sono ricordi di una vita e spesso penso che se non li ho messi in funzione in trenta anni, ormai no lo farò più. Però parliamone perché la storia non si cancella mai.

Carlo I2MZC
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Re: BREVE CARRELLATA SUGLI IFF

Messaggio: #38659 roberto burdese
14/02/2021, 22:13

Carlo MZC, con due WS-48 o simili, ci "giochi" facilmente. Con due "impianti" IFF , radar secondario di terra come interrogatore, IFF "trasponder" di bordo magari trasportato da un "B17", i giochi si fanno pesanti !!!!!!!!!! "BR"
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Re: BREVE CARRELLATA SUGLI IFF

Messaggio: #38661 IK0QDQ
14/02/2021, 22:40

E' vero Roberto!!!!!
Ma vuoi mettere quanto è più divertente??!!??
Edoardo
PS: pensa che divertente mettere uno di questi scatolotti su un superleggero e poi seguirlo con il radar di Tonino!!!!!!
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Re: BREVE CARRELLATA SUGLI IFF

Messaggio: #38662 IW1FQG
15/02/2021, 7:30

Questo è il mio interrogatore AN/UPX-6 sul banco prova. Ma ne parliamo dopo, quando sarà il turno degli apparati della serie Mk XII.

Ciao
Ugo IW1FQG
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Re: BREVE CARRELLATA SUGLI IFF

Messaggio: #38666 I2MZC
15/02/2021, 13:05

Sarebbe molto interessante avere qualche notizia del IFF italiano, progettato dal Cap. Dante Curcio (nostro amico, per i fortunati) dopo che aveva esaminato un IFF inglese recuperato da un Blenheim atterrato in emergenza a Capo Colonna, dopo venir colpito dalla contraerea. Pare funzionasse molto meglio. La commessa fu passata alla MAGNETI MARELLI , ma era il 1943 e tutto finì miseramente.

Carlo I2MZC
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Re: BREVE CARRELLATA SUGLI IFF

Messaggio: #38669 IZ8YRR
16/02/2021, 13:01

Carlo,
furono sviluppati due prototipi: uno dalla Marelli e l'altro dal D.S.S.E. di Guidonia.

Lo IFF "marelli", messo a punto dal prof. Vecchiacchi, pioniere dei ponti radio ad impulsi, era più sofisticato: generava un treno di impulsi codificato, ben visibile sulla traccia polare del radar (vedi figura). Il principio è stato poi utilizzato per i cosiddetti "racon" utilizzati nel pacifico: sul PPI apparivano dei segnali simili agli attuali codici a barre, che identificavano i vari beacon attivati durante la spazzolata del fascio radar.

IMG_4928.jpg

Funzionamento apparato IFF "marelli"

Il "guidonia" era invece una copia del Mark II inglese: una volta ricevuto l'impulso radar, il trasponditore IFF ne rinforzava l'eco, che risultava visibile sullo schermo. Concettualmente era molto semplice, sulla falsariga degli apparati inglesi catturati.

IMG_4930.jpg

Funzionamento apparato IFF "guidonia"

Intanto allego un filmato dell'epoca che mostra il funzionamento dello IFF Mark II (War Department Film Bulletin issue No. 63).
Molto interessante.
https://www.youtube.com/watch?v=mFUNscWTm6Q
Tonino
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