JED SET46/1 Spy set

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Re: JED SET46/1 Spy set

Messaggio: #37128 IK0MOZ
05/08/2020, 11:42

Benvenuto Jean Charles, finalmente e probabilmente potremo completare lo studio del JED SET e dare a tutti gli interessati le informazioni finali per realizzare una copia di questo storico apparato. Io ho già quasi tutti i pezzi, ma prima di partire con i lavori avere i tutti i dettagli e i commenti di chi ha per le mani un "originale" mi sembra necessario. Speriamo nella tua pazienza e cooperazione. Ti saluto e a presto - Mario/IK0MOZ
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Re: JED SET46/1 Spy set

Messaggio: #37172 IK0QDQ
12/08/2020, 12:24

Diceva un saggio: " a pensa' male si fa peccato. Ma quasi sempre ci si azzecca"

Fatevi una passeggiata su questo sito:

https://british-militaria.forumactif.co ... te-ech-1-1

Magari qualcuno è stato più bravo e meno onesto, qualcuno più onesto e meno bravo.
Ma fino a che non vedo documenti seri per me sono tutti "TAROCCHI"
Chi dice il contrario produca la necessaria documentazione:
Minimo:
schema elettrico originale e/o foto prima del restauro:
A presto Edoardo
PS: un altro vecchio proverbio romano recita di non chiedere al vignaiolo se il "vino è buono"!!!!!!!!!
(oppure di dubitare fortemente se il vignaiolo asserisce che il suo vino è buono !!!!!!!!!!)
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Re: JED SET46/1 Spy set

Messaggio: #37181 IK0MOZ
13/08/2020, 12:59

Molto interessante Edoardo, credevo che fare delle repliche fosse una soddisfazione personale e una fatto di cultura, ma leggo che non è sempre così. Mà...... che s'à da fà pe campà........
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Re: JED SET46/1 Spy set

Messaggio: #37182 I2MZC
13/08/2020, 18:10

Io sono di parere diverso e vorrei fare una distinzione tra replica e copia: La copia deve essere fedele come un'opera d'arte ed essere difficilmente distinguibile anche da occhio esperto, dunque non può avere fori in più o in meno, tutti i componenti devono essere perfettamente eguali all'originale, lavoro difficile ma non impossibile. Il pannello frontale del SET46/1 è più facile farlo da zero che addattare uno dellaWS18. E qui possiamo andare avanti alla ricerca della perfezione,
Altra cosa è una replica che vuol far rivivere una storia di uomini e di radio che sta perdendosi. Un replica deve presentarsi esternamente il più possibile uguale all'originale per far capire cosa avevano tra le mani quei, molte volte sfortunati, operatori della SOE. Se poi il variabile è differente ma fa la stessa funzione, va benissimo. L'importante sarebbe che avesse le stesse caratteristiche tecniche: potenza, frequenza, alimentazione. E' cosa importante far conoscere questi fatti. Qui c'è da lavorare per tutti. A proposito cone si chiamava la SOE in Italia? Quali erano gli apparati usati per questo scopo dalla resistenza? Oppure avevano altro da fare?

Carlo I2MZC
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Re: JED SET46/1 Spy set

Messaggio: #37183 IK0MOZ
13/08/2020, 19:19

Ciao Carlo, sono perfettamente d'accordo con te. Io nelle mie repliche cerco di seguire, nel mio possibile, l'originale, ma poi per mancanza di qualche cosa mi prendo delle libertà. A me va bene così, finito l'oggetto ci gioco un pò per verificare i limiti e caratteristiche poi lo smonto perchè le stesse parti mi servono per fare qualche altra cosa. Ma credo non sia questo il problema, il problema è quello che "copia" o "replica" alla fine siano dichiarati tali. Fare una bellissima "copia" praticamente simile all'originale è un magnifico lavoro e va riconosciuto, ma non va spacciato (e magari venduto) come un originale. Se questo è fatto in buona fede è comprensibile, ma mi sembra di capire che ci sia una rete di fabbricanti di "falsi", bravissimi, perchè fanno dei magnifici oggetti, che se classificati come "copie" avrebbero la stima universale. Lo scopo, giocando su fatti e storia, sembra sia quello di portare un coso da un centinaio di euro a 10 volte tanto, se basta. Poi per far capire alla vittima che ha preso una "sòla" oltre che difficile si rischia di perdere una amicizia.
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Re: JED SET46/1 Spy set

Messaggio: #37186 I2MZC
13/08/2020, 20:37

Mario hai perfettamente ragione. Il problema non sono gli apparati ma le persone e gli va bene fino al giorno che trovano quello che li sistema per sempre. C'è chi ha fatto la copia perfetta di un esemplare unico di un'auto famosa e poi l'ha venduto ad un americano come esemplare unico. Il problema è stato il giorno che i due proprietari si sono presentati ad una importate occasione per presentare i loro modelli unici: non aggiungo altro ma piange ancora ora. Tornando ai nostri apparati a me piacciono le ricostruzioni di apparati rari e storici e presentati come ricostruzioni. Anzi io sto cercando qualcuna di queste ricostruzioni per inserirle in un percorso storico per chiarire (secondo me) che la distruzione della Germania e non solo, durante la WWII, fu dovuto piu all'uso di questi apparati così diffusi allora che ad ENIGMA. Questa macchina risolse il problema di individuare gli Uboot ma non quadra con tante altre storie. Forse gli apparati in questione sono stati rastrellati e fatti sparire alla fine della guerra e per questo divenuti rari. Quelli in circolazione sono stati ritrovati anni dopo in cascinali abbandonati. E' un discorso lungo e non so se interessa.

Carlo I2MZC
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Re: JED SET46/1 Spy set

Messaggio: #37190 IK0QDQ
14/08/2020, 12:58

Ciao Carlo,
Sai che quando un argomento mi interessa non mollo fino a quando non sono riuscito ad avere un qualche risultato.
Quindi questo del Jed 46/1 , per me è un argomento ancora aperto. Spero di non angosciarvi se riporto di seguito i punti fermi a cui sono giunto dopo moltissime notti di ricerca e lettura. Siccome sono vecchio con tendenza alla perdita di memoria, mi scrivo tutto. Poi alla fine pubblicherò sul blog i risultati con le bibliografie complete, per ora, farò semplici accenni citando solo brevemente la fonte.
1) da pubblicazioni ufficiali USA e britanniche risulta che dutante la WWII furono effettuati 92 lanci di pattuglie Jedburgh.
su tali pubblicazioni sono riportati:
a) nikname della pattuglia (costituita da tre elementi: un ufficiale USA o britannico, un
ufficiale francese, un operatore radio indifferentemente Usa, britannico o francese)
b) rango none e cognome dei singoli componenti
c) descrizione dettagliata della missione (e delle eventuali perdite)

Questo ci fa supporre che la produzione di questi particolari apparati fu molto limitata (diciamo dell'ordine del centinaio di pezzi).
Non c'e scritto da nessuna parte che l'apparato denominato SET 48/1 sia stato usato anche dagli Jedburgh. Ma se così fosse, la produzione degli JED 46/1 sarebbe ancora minore. (Il set 48/1 è identico in tutto e per tutto al set 46/1) Ma i trasmettitori sono diversi. Inoltre sul catalogo descrittivo dei dispositivi speciali,già citato più volte su queste pagine, il primo viene chiamato Jedburgh set, mentre il secondo è descritto come "THE NICHOLLS SET". Lo Jed SET ha come trasmettitore un TYPE A Mk I* opportunamente modificato, il secondo ha invece la parte trasmittente del classico TYPE 3.

Ma concentriamoci sul trasmettitore che a noi interessa: quello del JED SET 48/1. Di questa modifica non siamo riusciti a trovare schemi, ma abbiamo sufficienti riferimenti ufficiali per definire con alto grado di probabilità l'apparato.

Partiamo dal manuale del TYPE A Mk I* pubblicato sul web da John Hearfield
http://www.johnhearfield.com/WSA/WSA_cct.htm

WSA1_photo_sm.gif


Questa è la foto che ritrae l'apparato di partenza
Poi di abbastanza certo c'è la seguente foto trovata sul web:
WS A.jpg

Dal confronto tra le due foto e la descrizione del JED 46/1 fatta sul catalogo sopra citato, si evince che le principali modifiche consistevano nei seguenti punti:
1)eliminazione dell'interruttore ric/trans. (sostituito con un commutatore cambio banda)
2)eliminazione del connettore di alimentazione per l'RX (che sarà alimentato a pile)
3)eliminazione dell'interruttore cambio banda (il foro è chiuso con tappino metallico

Dallo schema elettrico (riportato di seguito) si deduce che è stata eliminata la lettura della corrente di griglia sullo strumento ed eliminata la commutazione d'antenna con il ricevitore. Probabilmente per ragioni di sicurezza, l'ascolto e la trasmissione si faceva da luoghi separati.
di seguito lo schema elettrico della TYPE A Mk i* come da manuale
file.gif


di seguito lo schema dello stesso apparato con l'aggiunta dei valori, come compare sul sito
di John Hearfield:

TYPE A Mk I.PNG

Prossimamente posterò questo schema con le modifiche descritte per farlo diventare un JED SET 46/I (work in progress !!!!)
Tutto ciò di cui sopra me lo sarei aspettato scritto dal nostro nuovo amico francese per condividere con lui lo studio dell'apparato.
Quello che ancora mi manca è di risolvere il mistero della 807 montata di traverso in modo molto precario. In questo modo nel contenitore che ha una profondità do 24.13 mm rimane un inspiegabile spazio vuoto.
Se il nostro amico avrà voglia di condividere tutte le foto e la storia del ritrovamento ci farà immenso piacere è ci risparmierà notti di lavoro, altrimenti procederemo per la nostra strada cercando, cercando qualche altra cosa salterà fuori.
Edoardo
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Ultima modifica di IK0QDQ il 15/08/2020, 17:03, modificato 3 volte in totale.
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Re: JED SET46/1 Spy set

Messaggio: #37195 IK0QDQ
14/08/2020, 17:25

A proposito di schemi elettrici c'è da notare che oltre ai due appena postati, c'è uno schema che compare alle prime pagine di questo argomento, se non erro postato da Mario MOZ.
lo riporto di seguito per comodità di lettura.
schemaTX.jpeg

Questo schema si riferisce all'apparato type A Mk II*
In esso sono state introdotte alcune modifiche, Due tra le più importanti sono:
a) Il diverso modo di cambio gamma in quello iniziale avveniva aggiungendo una sezione capacitiva, nell'ultimo modificando la presa anodica silla bobina.
b) nel primo veniva usata una AST 25, in quello più recente è usata una loctal di produzione USA (7C5) che è molto simile ad una 6L6.
A Noi comunque interessa solo decidere se lo JED 46/1 era copiato dal primo o dal secondo modello. Per una lunga serie di considerazioni (l'epoca di costruzione i riferimenti su vari articoli ecc. ecc. io ho optato per la prima. ( l'amico francese ha ricostruito invece adottando la seconda ipotesi) di seguito lo schema che intendo provare e montare.
Jed Set 46_1 SCHEMA ELETTRICO.pdf

Edoardo
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Ultima modifica di IK0QDQ il 15/08/2020, 19:10, modificato 1 volta in totale.
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Re: JED SET46/1 Spy set

Messaggio: #37198 I2MZC
15/08/2020, 12:06

Bellissimo, Edoardo! Avolte mi domando ma cosa è che ci spinge a conoscere la verità, e nel nostro caso l'originalità delle informazioni. Ci vuole passione, tempo, molto,e serietà. Purtroppo queste doti sono scarse e alcuni pur di fare i fighi, scopiazzano qua e là, aggiungono qualche notizia di fantasia e la pubblicano da veri intenditori. Ma siamo vaccinati a questi episodi, anche se ci fanno salire la pressione. Purtropp non si può fare nulla e come diceva il Sommo: non ti curar di loro ma guarda e passa. Poco tempo fa a proposito dell'impianto di bordo de SM79, qualcuno ha indicato il comando di rotazione dell'antenna del radiogoniometro come fosse l'avvolgitore dell'antenna filata! Meglio tacere che dire o peggio scrivere ca..te!
In quanto alle repliche, ognuno fa quello che può e con quello che ha, al solo scopo di divertimento personale. Quello che non accetteremo mai è che venga spacciata per originale: Vergogna!!!!

Carlo I2MZC
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Re: JED SET46/1 Spy set

Messaggio: #37199 IK0QDQ
15/08/2020, 18:46

andate a vedere cosa riescono a fare quelli bravi (tanto di cappello anche se sono francesi!!!!!) Loro almeno non li passano per originali!!!!!

http://site.araccma.com

edoardo
Ultima modifica di IK0QDQ il 15/08/2020, 23:30, modificato 1 volta in totale.
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