ONDINA CAMPALE TIPO S
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Re: ONDINA CAMPALE TIPO S
...comunque ieri l'argomento dell'Ondina campale era sulla bocca di tutti!!!
# ARO 557/2 Carlo IK2CNC +39 335 186 13 56
Re: ONDINA CAMPALE TIPO S
IK0QDQ ha scritto:Salve a tutti.
Piano, piano torno alla mia vita normale, dopo la parentisi estiva, dedicata al "tagliando di sostituzione articolazioni non più funzionanti".
: i Nostri Amici si sono salvati (la figuraccia resta), ma altri poveri disgraziati sono finiti sotto un ponte crollato.........questo ormai è il dramma di casa nostra.............
Edoardo
azz Edo' tornato dalle vacanze, riposato e rinvigorito…...vedo!
filippo
iu1dek Filippo Mastrovito
Re: ONDINA CAMPALE TIPO S
IK2CNC ha scritto:...comunque ieri l'argomento dell'Ondina campale era sulla bocca di tutti!!!
Ciao Carlo,
sai che sono molto curioso....... perchè non posti un estratto sull'argomento????
Edoardo
# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
Re: ONDINA CAMPALE TIPO S
Per quanto riguarda l'epopea dell'avvenimento ( Spedizione del dirigibile Italia al Polo Nord) finalmente abbiamo uno studio scientifico serio ed esaustivo: l'opera di Sicolo, Le onde smarrite della tenda rossa.
Pur non essendo un tecnico ma uno storico, Sicolo relaziona sull'argomento delle trasmissioni in onde corte, in modo preciso.( Al contrario di molti che confondono l'uso della stazione di bordo in HF da circa 300 W, con l'Ondina) Sicolo fa le doverose precisazioni, relazionando anche sul fatto che la Marina, all'epoca, era all'avanguardia nella sperimentazione in questo settore.
Per me restano comunque ancora due argomenti fondamentali da chiarire
1) l'Ondina n°1 aveva quattro strumenti, nelle successive viene elimivato il voltmetro sulla tensione di filamento. Una informazione così importante non poteva comunque mancare. Infatti, a mo avviso, il commutatore presente nei modelli successivi, modifica il funzionamento del milliamperometro dell'anodica (necessario solo in fase di accordo) in voltmetro per i filamenti. Ma di questa idea non vi è traccia da nessuna parte.
2) La questione della propagazione: all'inizio non li hanno sentiti o "non li hanno voluti" sentire ??????
Quì dissento dalle spiegazioni riportate dal Sicolo ( montagne. skip, ecc. ecc) perchè, recentemente, Fausto ha fornito un diagramma di radiazione simulato al computer, dell'antenna usata a polo. Da questo risulta evidente che l'antenna, pur essendo una verticale, per il modo in ciu era costriuta assomigliava più ad una NVIS che ad una verticale.
Mia conclusione: la zona di silenzio non doveva essere poi così ferrea: li avrebbero dovuti sentire!!!!!!
Qualcuno è disposto a riprendere lo studio di questi diagrammi di radiazione???
Edoardo
Pur non essendo un tecnico ma uno storico, Sicolo relaziona sull'argomento delle trasmissioni in onde corte, in modo preciso.( Al contrario di molti che confondono l'uso della stazione di bordo in HF da circa 300 W, con l'Ondina) Sicolo fa le doverose precisazioni, relazionando anche sul fatto che la Marina, all'epoca, era all'avanguardia nella sperimentazione in questo settore.
Per me restano comunque ancora due argomenti fondamentali da chiarire
1) l'Ondina n°1 aveva quattro strumenti, nelle successive viene elimivato il voltmetro sulla tensione di filamento. Una informazione così importante non poteva comunque mancare. Infatti, a mo avviso, il commutatore presente nei modelli successivi, modifica il funzionamento del milliamperometro dell'anodica (necessario solo in fase di accordo) in voltmetro per i filamenti. Ma di questa idea non vi è traccia da nessuna parte.
2) La questione della propagazione: all'inizio non li hanno sentiti o "non li hanno voluti" sentire ??????
Quì dissento dalle spiegazioni riportate dal Sicolo ( montagne. skip, ecc. ecc) perchè, recentemente, Fausto ha fornito un diagramma di radiazione simulato al computer, dell'antenna usata a polo. Da questo risulta evidente che l'antenna, pur essendo una verticale, per il modo in ciu era costriuta assomigliava più ad una NVIS che ad una verticale.
Mia conclusione: la zona di silenzio non doveva essere poi così ferrea: li avrebbero dovuti sentire!!!!!!
Qualcuno è disposto a riprendere lo studio di questi diagrammi di radiazione???
Edoardo
# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
Re: ONDINA CAMPALE TIPO S
In attesa di avere ulteriori elementi per determinare la propagazione, tenendo conto delle effettive potenze in antenna e della sensibilità del ricevitore. allego qui un articolo tratto dal Radio Giornale di ottobre 1928 (numero interessante, con molte dediche di Biagi e con il resoconto di un incontro avvenuto con lo stesso Biagi) che parla della famosa "cassetta Biagi", la numero 001 e la numero 003.
Allego una delle dediche, fatta a nome della Philips. Interessante la didascalia:
"...a causa della esigua potenza d'emissione, non riuscii a prendere nessun contatto colla "Città di Milano" e solo aumentando la tensione di accensione del triodo TB 04/10 di circa il 40% per sfruttare una maggior potenza, riuscii a farmi sentire. La valvola Philips, sebbene così sovraccaricata, ha resistito meravigliosamente senza che il filamento si distruggesse e senza che l'emissione (filamento al torio, potenza 10 watt) ne risultasse diminuita".
Tonino
Allego una delle dediche, fatta a nome della Philips. Interessante la didascalia:
"...a causa della esigua potenza d'emissione, non riuscii a prendere nessun contatto colla "Città di Milano" e solo aumentando la tensione di accensione del triodo TB 04/10 di circa il 40% per sfruttare una maggior potenza, riuscii a farmi sentire. La valvola Philips, sebbene così sovraccaricata, ha resistito meravigliosamente senza che il filamento si distruggesse e senza che l'emissione (filamento al torio, potenza 10 watt) ne risultasse diminuita".
Tonino
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Tonino
Re: ONDINA CAMPALE TIPO S
Ne abbiamo già ampiamente parlato nei post precdenti e c'è anche chi ci ha sritto un intero volume.
Per capire la "faccenda dell'ondina campale " (come per risolvere complicate equazioni differenziali) è indispensabile conoscere le condizioni al contorno. Più si studia la storia di tutta l'impresa, più si capiscono i dettagli.
A noi interessano particolarmente le informazioni tecniche. Rileggendo i testi potremmo facilmente plottare tutti i lobi di radiazione delle varie antenne usate, calcolare le potenze irradiate (ma è a tutti ben chiaro che anche un raddoppio della potenza da cinque a dieci watt poco influisce sul risultato finale). Ci sono tutta una serie di circostanze come lo strapotere della stampa (che avendo finanziato l'impresa, pretendeva l'uso della radio per il suo servizio informativo, motivi di rivalità politica tra generali sostenitori dei dirigibili e generali sostenitori degli aereoplani a condizionare la situazione.
Se ben leggiamo il radigiornale del mese di giugno precedente a questo sopra postato, parrebbe che l'ondina fosse"un cesso" antiquato e che i radioamatori avrebbero saputo fare di molto meglio. Poi (la Philips ha pagato la pubblicità???????) esce l'articolo sulla mitica cassetta. Nel frattempo Montù minaccia querele perché lo schema sarebbe il suo (secondo lui fa fede la pubblicazione dello schema nel suo libro) Di Salom se ne parla poco, ne lui fa nulla per rivendicarne la paternità, che cavallerescamente gli viene attribuita dal Copitano Baccarani. In seguito molto "eroicamente" l'associazione radio amatori semplicemente "cancella" l'esistenza di Salom anche come radioamatore, semplicemente, a causa della sua diversa fede religiosa.
Evidentemente, documentazione storica in tutto questo italico casino è assai difficile da reperire
A noi ci resta la sodisfazione di aver ricostruito l'oggetto " pari all'originale", di aver fatto su di esso un cero numero di misure.
Potremo rileggerci i libri di Biagi e Viglieri, rprendere nota di tutti i parametri delle varie antenne e simulare i diagrammi di radiazione.
Ma alla domanda se non li hanno realmente sentiti o se non li hanno voluti sentire non sarà mai possibile dare una risposta certa.
Ognuno di noi si è fatto la sua idea che come tale rimane una supposizione.
Edoardo
Per capire la "faccenda dell'ondina campale " (come per risolvere complicate equazioni differenziali) è indispensabile conoscere le condizioni al contorno. Più si studia la storia di tutta l'impresa, più si capiscono i dettagli.
A noi interessano particolarmente le informazioni tecniche. Rileggendo i testi potremmo facilmente plottare tutti i lobi di radiazione delle varie antenne usate, calcolare le potenze irradiate (ma è a tutti ben chiaro che anche un raddoppio della potenza da cinque a dieci watt poco influisce sul risultato finale). Ci sono tutta una serie di circostanze come lo strapotere della stampa (che avendo finanziato l'impresa, pretendeva l'uso della radio per il suo servizio informativo, motivi di rivalità politica tra generali sostenitori dei dirigibili e generali sostenitori degli aereoplani a condizionare la situazione.
Se ben leggiamo il radigiornale del mese di giugno precedente a questo sopra postato, parrebbe che l'ondina fosse"un cesso" antiquato e che i radioamatori avrebbero saputo fare di molto meglio. Poi (la Philips ha pagato la pubblicità???????) esce l'articolo sulla mitica cassetta. Nel frattempo Montù minaccia querele perché lo schema sarebbe il suo (secondo lui fa fede la pubblicazione dello schema nel suo libro) Di Salom se ne parla poco, ne lui fa nulla per rivendicarne la paternità, che cavallerescamente gli viene attribuita dal Copitano Baccarani. In seguito molto "eroicamente" l'associazione radio amatori semplicemente "cancella" l'esistenza di Salom anche come radioamatore, semplicemente, a causa della sua diversa fede religiosa.
Evidentemente, documentazione storica in tutto questo italico casino è assai difficile da reperire
A noi ci resta la sodisfazione di aver ricostruito l'oggetto " pari all'originale", di aver fatto su di esso un cero numero di misure.
Potremo rileggerci i libri di Biagi e Viglieri, rprendere nota di tutti i parametri delle varie antenne e simulare i diagrammi di radiazione.
Ma alla domanda se non li hanno realmente sentiti o se non li hanno voluti sentire non sarà mai possibile dare una risposta certa.
Ognuno di noi si è fatto la sua idea che come tale rimane una supposizione.
Edoardo
# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
Re: ONDINA CAMPALE TIPO S
Buon giorno Signore e Signori, ho il piacere di comunicarvi Ufficialmente di aver potuto conoscere e rispettosamente accarezzare la Signorina ONDINA 33. Grazie ai buoni auspici dell'amico Roberto I0BR che mi ha presentato il di lei papà Edoardo IK0QDQ, abbiamo passato un week end tutti insieme vicini vicini. Ho provato emozioni come un ragazzotto di primo pelo (ormai sbiancato), irresistibile vicino alle sinuose curve dell'amata 33. E non solo Lei che già da sola basta e avanza: la competenza, il profondo rispetto e puro amore di Roberto & Edoardo per le loro creature e la storia che testimoniano, mi hanno felicemente sorpreso e fatto respirare aria di rinnovato ottimismo per il futuro, grazie proprio alle loro fedeli rispettose ricostruzioni e restauri. Non ho resistito dal fare una foto accostando l'Ondina ed un NanoVNA tra gli strumenti dell'attrezzatissimo laboratorio di Edoardo, quale miglior compendio della giornata.
Ma non finisce qui: da appassionato LandRoverista, ho potuto apprezzare anche le Willys progenitrici della mia "moderna" Defender. Ne ho viste almeno dieci in tutte le salse, tra marcianti, in restauro, in sabbiatura, telai, differenziali, carrozzerie, regolatori, dinamo radio antenne .. . Tra capannoni zeppi, scaffali ricolmi, laboratori elettronici, officine meccaniche, carrozzerie, innumerevoli progetti in corso d'opera ed altri in programma, credo che ne vedremo di belle per i prossimi 100 200 anni almeno. E' bellissimo avere si tanta ampiezza di vedute e fiducia nel futuro, prossimo e anche remoto e pure remotissimo!
Intanto mi beo della visione della 33 e delle sue curve, che tanto bene ha svolto il suo compito quando è stato il suo momento, e ancora ben figura tra QDQ e BR, strizzando l'occhio (ne ha ben tre) al giovane NanoVNA.
A presto amici, ON AIR QRG 33
tnx Edoardo ik0qdq & roberto i0br
73 de Gianni i0icr
Ma non finisce qui: da appassionato LandRoverista, ho potuto apprezzare anche le Willys progenitrici della mia "moderna" Defender. Ne ho viste almeno dieci in tutte le salse, tra marcianti, in restauro, in sabbiatura, telai, differenziali, carrozzerie, regolatori, dinamo radio antenne .. . Tra capannoni zeppi, scaffali ricolmi, laboratori elettronici, officine meccaniche, carrozzerie, innumerevoli progetti in corso d'opera ed altri in programma, credo che ne vedremo di belle per i prossimi 100 200 anni almeno. E' bellissimo avere si tanta ampiezza di vedute e fiducia nel futuro, prossimo e anche remoto e pure remotissimo!
Intanto mi beo della visione della 33 e delle sue curve, che tanto bene ha svolto il suo compito quando è stato il suo momento, e ancora ben figura tra QDQ e BR, strizzando l'occhio (ne ha ben tre) al giovane NanoVNA.
A presto amici, ON AIR QRG 33
tnx Edoardo ik0qdq & roberto i0br
73 de Gianni i0icr
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Re: ONDINA CAMPALE TIPO S
Dato che piu volte si è accennato alla Stazione Radio S. Paolo, anche se in ritardo ma per aggiungere un uleriore tassello alla storia allego il sistema di antenna della detta stazione nel 1920
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# ARO 301/0 WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ
- Ik2wrs
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- Iscritto il: 16/04/2014, 22:00
- Località: Desenzano del Garda (Brescia)
Re: ONDINA CAMPALE TIPO S
Tratto dal Giornale di Brescia, Penso che questa sia un’occasione unica:
https://www.giornaledibrescia.it/rubric ... -1.3866597
https://www.giornaledibrescia.it/rubric ... -1.3866597
ARO # 315/2 Mauro
-
- Allievo
- Messaggi: 35
- Iscritto il: 04/01/2017, 13:22
Re: ONDINA CAMPALE TIPO S
Qualche foto in piu di radio san paolo
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