ONDINA CAMPALE TIPO S

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Re: ONDINA CAMPALE TIPO S

Messaggio: #29379 IK0QDQ
07/03/2018, 21:36

Quando accadono episodi, come quelli sopra riportati varrebe la pene di cambiare hobby.
Ma la malattia delle radio è purtroppo inguaribile.
Senza grande entusiasmo stò arrivando alla conclusione della replica del survoltore.
contenitore del survoltore.jpg

contenitore del survoltore_2.jpg


Ho appena ritirato i coperchietti in bachelite pantografati alla perfezione.
I lavori di montaggio proseguono. Sono in attesa dei pezzi per i supporti della lamina vibrante che poi andranno anche cadmiati (altro tempo!!!!!!)

Edoardo
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Giuseppe Ponzani
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Re: ONDINA CAMPALE TIPO S

Messaggio: #29418 Giuseppe Ponzani
11/03/2018, 16:05

Credo che la ricerca se svolta con onestà e un minimo di criterio scientifico non andrà perduta. Poi riusciremmo a farne a meno? Chi cerca trova! Praticamente la mia passione per la radio e l'elettronica sono state una costante da sempre. Il mio primo ricordo risale alla fine degli anni 70, del radio tecnico che riparava il televisore di casa mia a domicilio e io bambino recintato nel box che lo osservavo armeggiare con quella scatola magica. Le valvole con la scritta in verde "probabilmente fivre" sostituite che lasciava sul tavolo della cucina come documento di avvenuta riparazione. Il primo ricevitore a diodo collegata all' antenna del televisore. I suoni della radio vaticana in onde medie. Gli amici di famiglia che negli anni 90 portavano a casa mia radio e televisori di ogni genere e epoca per la mia gioia e per la loro di liberarsene. Il giardino sembrava una discarica. Poi l'iscrizione all' AIRE forse era il 94. la prima Geloso del 1946 poi ...vertumno ...Altair ...rurale... siti... valvole, lampadine, strumenti pubblicità fino al ritrovamento di documenti originali e autografi di Salom, Adriano Ducati , Marietti...ecc. Per me questo materiale era solo un sogno poterlo vedere esposto in un museo. Il nostro patrimonio umano e culturale è sconfinato e così sconosciuto che le probabilità di ritrovamenti eccezionali è altamente probabile anche per chi come me non ha molto tempo e risorse. Non smettete mai di cercare... Prima o poi le cose che cercate, saranno loro che vi verranno a trovare. Abbiate fede e speranza. :shock:

Giuseppe Ponzani
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Re: ONDINA CAMPALE TIPO S

Messaggio: #29429 Giuseppe Ponzani
11/03/2018, 23:40

Ho avuto modo di conoscere il lavoro del sig. Berrettoni nella sua presentazione del maggio 2017 . Ho visto il suo interesse e l'entusiasmo
per Biagi e la vicenda degli apparati della spedizione. Ho visto le apparecchiature riprodotte. Ora si potrebbe dire che le sue riproduzioni sono poco fedeli,
che le manopole sono in resina e non in bachelite. Personalmente sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla sua ricerca della componentistica e nella fedeltà delle forme dei due apparati. Non so che tipo di competenze tecniche abbia. Il fatto sta che il suo entusiasmo è già di per sé una forma di divulgazione . Per me uno stimolo un vero punto di riflessione. Egli sta realizzando il suo progetto...
Personalmente preferirei vedere altri progetti, possibilmente anche migliori di questo piuttosto che critiche.

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Re: ONDINA CAMPALE TIPO S

Messaggio: #29462 IK0QDQ
14/03/2018, 9:32

Hai scritto:
"Personalmente preferirei vedere altri progetti, possibilmente anche migliori di questo piuttosto che critiche"


Caro Giuseppe,
Questo post che dura da molti anni, è il resoconto di un progetto che è stato portato avanti da Carlo Muzio, da me, ed ultimamente vi ha partecipato Fausto Coletti con notevoli contributi. Poi ovviamente ci sono importanti contributi di molti altri partecipanti.
Certamente non è una scenografia per eventi e ricostruzioni storiche tipo giochi di ruolo, ma, senza falsa modestia ti posso assicurare che è l'unica documentazione scientifica che puoi trovare sull'argomento.

Lo scopo che ci eravamo prefissi era quello di risalire alla documentazione dell'Ondina. Se hai la pazienza di rileggerti le più di trenta pagine di questo post puoi rivivere in diretta lo sforzo compiuto per raggiungere l'obbiettivo.
Posso sostenere che abbiamo raggiunto quanto ci eravamo prefissi, a meno del dubbio sul reale schema elettrico. (strumento centrale che forse fa anche funzione di voltmetro). Lavoro lungo, faticoso, di somma soddisfazione.
Purtroppo sono poche le persone che lo possono comprendere a pieno. Infatti oggi vanno di moda le rievocazioni storiche. "I rievocatori storici (o più semplicemente rievocatori) cercano quindi di riportare in vita la storia ricostruendo repliche di reperti archeologici (armi, utensili, abiti ecc.) e usandoli. Attraverso questo processo di archeologia sperimentale si è in grado di capire in maniera più completa il passato." (Wikipedia)
Questa attività NON E' ASSOLUTAMENTE NELLO SPIRITO DI QUESTO FORUM.
A noi (o perlomeno a noi del primo nucleo di partecipanti) dell'aspetto "folcloristico divulgativo" non interessa nulla.
Ripeto: è mia opinione che le istituzioni debbano sostenere la ricerca scientifica e non le ricostruzioni ludiche.
Questo non significa che la gente non si possa divertire a costruire delle belle scatole che non funzionano. Significa solo che non rientrano nello spirito di questo forum. Questo secondo noi è "IL PROGETTO" . Il resto sono chiacchere e scopiazzamenti.
Se tu queste le consideri critiche, sei libero di farlo, ma dall'alto dei tuoi soli cinque interventi, sei sicuro di poter "eticamente pontificare" sul lavoro di chi scrive da molti anni con migliaia di interventi??????
Non pensi che quando ti presenti in casa d'altri un minimo di discrezione ci starebbe bene???????
Sono già abbastanza contrariato per gli eventi che ho descritto che non intendo sopportare frasi come ""Personalmente preferirei vedere altri progetti....." .
Questo è il progetto presentato in questo forum, se parteci sei il benvenuto.... se non ti sta bene ci sono tanti altri posti dove andare.

Edoardo
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Giuseppe Ponzani
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Re: ONDINA CAMPALE TIPO S

Messaggio: #29476 Giuseppe Ponzani
14/03/2018, 23:02

Non era mia intenzione attaccare il forum e il suo valore scientifico.
Mi scuso!

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Re: ONDINA CAMPALE TIPO S

Messaggio: #29477 IK0QDQ
14/03/2018, 23:19

Assolutamente nessun rancore, scuse accettatissime, ma vorrei aggiungere qualche precisazione: sul blog ci sono diversi articoli dettagliati sull'argomento. Il primo pubblicato molti anni fà è:
http://crosemradiomilitari.altervista.o ... rmato-doc/
poi ho documentato tutta la ricerca dei materiali. (chieda al suo amico dove ha trovato le sue inormazioni) in seguito c'è lo studio del vibratore fino a fornire foto delle forme d'onda ottenute.
Il tutto funzionante pari all'originale.
A chi me li ha chiesti ho fornito disegni CAD per la ricostruzione di ogni singolo particolare.
QUESTA E' TUTTA FARINA DEL NOSTRO SACCO. (Carlo, Fausto ed io, con singoli aiuti di altri, cito solo Paolo e Roberto. Se dimentico qualcuno chiedo scusa).
Abbiamo riprodoto il progetto originale; "blueprints" ed elenco componenti. Abbiamo fatto prove di emissione (nelle frequenze a noi consentite) con decine di collegamenti. (ovviamente, avendo usato antenne moderne, di utilità solo per testare le caratteristiche dell'apparato.) Ultimamente, per verificare l'attendibilità delle tesi di Sicolo, Fausto ha plottato il diagramma di radiazione dell'antenna di fortuna. Sorpresa: è una sfera leggermente appiattita con uno "spiffero" laterale. Quindi Biagi (ovviamente senza saperlo) operava in condizioni NVIS !!!!!!!!!!!! Alla faccia di quanto sostenuto da altri autori.
Le cassette delle batterie non le abbiamo replicate semplicemente perchè non c'è uno straccio di documento. E abbastanza in dubbio anche il modello delle batterie. Ci sono schemi discordanti sul fatto che la presa per gli otto volt per il filamento fosse dal lato del negativo o del positivo. Ricostruire tutto ciò "ad occhio" per noi significa "fare ammuina" . A noi non interessa.

Con la "pedanteria" che ci distingue, abbiamo già ricostruito tutti i disegni del Burndept facendo un lunghissimo lavoro al computer (svariate decine di ore) con programmi di fotoritocco ed Autocad per addrizzare le linne cadenti della prospettiva delle foto, riportare tutta la foto in scala (partendo da oggetti di dimensione nota, come ad esempio gli zoccoli delle valvole). Li pubblicheremo non appena ne verrà confermata la correttezza, verificando le misure dal vivo.

Lo schema di questo apparato, rilevato dal proprietario, Giobatta Simonetti, e dato a "pochi intimi", gira da parecchio tempo. (il tutto già compare ampiamente su questo forum in un post dedicato). Non appena mi sarà tornata la voglia di lavorare con il saldatore, monterò lo schema per provarlo e farlo funzionare poi realizzeremo alcune repliche.

Portare in giro una scatola che assomiglia al Bunrdept con dentro un apparato trivalvolare con schema ricopiato da un qualche manuale del Ravalico, che (forse) funziona ma comunque solo in onde medie, anche se appare bello perchè ha le manopole come quelle delle foto, non è nel nostro interesse. Capisco che per fare cinema il centimetro in più o in meno ha poca importanza ma per noi invece è fondamentale. Come dice Fausto il nostro "goal" è quello di costruire un apparato "originale" oggi!!!!!!

Questo è quello che abbiamo fatto ad oggi, più un serio piano di lavoro per i prossimi due anni. Siamo a disposizione, come lo siamo sempre stati, per fornire tutte le indicazioni a chi ce le chiede, con la sola preghiera, che quando se le rivende, citi la fonte.
Questi sono fatti non critiche.
Edoardo
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Re: ONDINA CAMPALE TIPO S

Messaggio: #29478 I2MZC
15/03/2018, 1:43

Ciao Edoardo, volevo rispondere anche io a certe critiche ma mi hai preceduto. Pertanto chi volesse conoscere la mia opinione su questo argomento, basta che si rilegga quanto scritto da Edoardo.

Carlo I2MZC
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Re: ONDINA CAMPALE TIPO S

Messaggio: #30981 IK4NMF
02/08/2018, 18:12

Non posso che confermare ciò che ha già detto Edoardo per quello che riguarda l' argomento.
Oggi invece dopo tanto intervengo per divulgare una notizia che ho appena appreso: alcuni giorni fa è partita dalla Norvegia una spedizione scientifica entro il circolo polare artico nella zona in cui si presume si avvenuto l' incidente del dirigibile Italia.
La "nave" (è un po' arduo definirla tale) doveva partire ieri da Longyearbyen nelle isole Svalbard conducendo ricerche con un modernissimo e sofisticato sonar nell' intento di localizzare i resti del dirigibile. Il comandante della nave, un radioamatore toscano Simone Orlandini, IU5KUH alle 13,57 di oggi ha comunicato via radio che sono finiti in una tempesta e, si sono rotti gli organi di comando dell' imbarcazione. Parte dell' equipaggio è stato tratto in salvo dagli elicotteri e altri, hanno abbandonato la nave con le scialuppe. L' imbarcazione al momento si trova alla deriva nella tempesta.

(fonte IT9MRM)

Continua la maledizione della spedizione polare !!!

Il link al sito della spedizione (non aggiornato in quanto a quelle latitudini i telefoni satellitari non funzionano per cui internet non è disponibile):

http://www.assoradiomarinai.it/index.ph ... temid=178#

73, Fausto IK4NMF
ImmagineARO # 448/4 Fausto

claudio berrettoni
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Re: ONDINA CAMPALE TIPO S

Messaggio: #31193 claudio berrettoni
05/09/2018, 0:04

All'inizio non fui accolto in maniera molto elegante , anzi la durezza e l'atteggiamento ostile di alcuni fu al limite del buon senso oggi invece si è passati agli 'insulti chiamandomi in modo dispregiativo "cinematografaro" di questa estrema mancanza di educazione oltre a colui che la esprime rimango meravigliato di chi modera il forum il quale dovrebbe essere garante del rispetto della netiquette del forum, tuttavia dietro agli insulti e al comportamento poco onorevole di alcuni leggo solo tanta e profonda invidia. Rimane il fatto che come ho sempre spiegato il mio progetto, diversamente dagli altri oltre allo studio della storia si è basato sulla riproduzione dell'apparecchio ricercando nel tempo i componenti autentici e ho potuto risalire fino ad oggi a risultati da nessuno ancora raggiunti, quindi condivido la fedeltà della parti ad oggi recuperate:
i due condensatori manens (originali con scatolette e anno di fabbricazione e firma del colladuatore)
il condensatore variabile originale
il reostato originale burndedp il quale nella scatolina originale comprendeva anche la manopola originale del reostato
il commutatore originale della burndept
la valvola tb 04-10 funzionante inoltre ho una seconda valvola tb04 - 10 funzionante da tenere di scorta (quindi due valvole)
la manopola demoltiplica originale (attenzione esistono due tipi leggermente diverse riconoscibili solo al confronto diretto (io ho quella originale come dalle foto pervenute dal polo)
le misure della scatola di legno, gli intarsi e code di rondine ( il legno utilizzato non è il multistrato)

il filo d'argento utilizzato per la bobine è in argento dello stesso diametro dell'originale
il milliamperometro anodica originale stessa marca e modello
l'amperometro sull'alimentazione stessa marca e modello
le viti del pannello
la trasmittente che ho realizzato funziona perfettamente sui 33 metri

ps per originali non vuol dire riprodotte o simili, ma intendo gli stessi utilizzati nel modello di ritorno dal polo (perché i modelli fatti non erano perfettamente uguali per esempio il reostato pur essendo della burndept era di modelli diversi in altri esemplari)

cose non originali:
il tasto telegrafico
il termo wattmetro è della weaston come l'originale ma non lo stesso modello
i pomelli di alimentazione e antenna
lo zoccolo della valvola (il mio è ammortizzato)
la resistenza
il materiale del pannello (che ho realizzato in bachilite)
l'asticella della scatola
i coccodrilli della bobina
i supporti della bobina
i collegamenti elettrici differiscono in parte dall'originale (intendo tipo di filo e passaggio)
la cassa di legno per il trasporto costruita per adesso a fantasia ma sarà presto sostituita

L'alimentatore contiene un vibratore al suo interno e un trasformatore usato invertendo primario con secondario mentre in esterno ho realizzato il sistema con la lamina funzionate (ricavata da un rocchetto di un trasmettitore a scintilla del 1925 il quale riproduce il rumore dell'originale e ne simula il funzionamento . infine posseggo circa 50 copie di giornali dell'epoca durante i giorni delle ricerche (italiani e non) oltre a delle foto dei test fatti nel 1928 che ritraggono l'ing Troiani etc) , foto originale della regia aereonautica e lastra di vetro originale 10x10 del decollo da king's bay (oltre ad una lanterna magica del 1930 per proiettarla). lascio quindi queste info e sono disposto a parlare e a condividere le mie esperienze con chi mi rispetta mentre non raccoglierò provocazioni ne risponderò a chi pur vantando una sigla amatoriale non ha neanche un minimo di eleganza e fair play e non rispondo alle offese perché la differenza di età che c'è e l'educazione che ho non me lo permette, anche se tale differenza dovrebbe esprimersi in un comportamento più signorile.

infine fatto analizzare le foto in dettagli della mia realizzazione a chi conosce molto bene l'originale, mi ha detto che è tra le realizzazioni più veritiere che ha visto
poi come dico sempre nell'ottica del perfettibile tutto può migliorare e migliorerà
allego le foto aggiornate ad oggi
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IU0MBO

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Re: ONDINA CAMPALE TIPO S

Messaggio: #31196 IK0QDQ
05/09/2018, 8:43

Salve a tutti.
Piano, piano torno alla mia vita normale, dopo la parentisi estiva, dedicata al "tagliando di sostituzione articolazioni non più funzionanti".
Sono qui a riprendere il discorso su questo argomento, in parte sollecitato dall'ultimo intervento di Berrettoni, a cui rispondo semplicemente di rileggersi quando da noi già scritto in proposito con i post a partire dal 15/3 e successivi.
Invece ritengo molto più interessante fare alcune considerazioni su quanto accaduto alla spedizione dei quattro radioamatori che si erano imbarcati su una "goletta" con al seguito le lora signore, pensando di poter fare una "passeggiata" al Polo Nord navigando come si fa quando si va da da Fiumicino all'isola d'Elba. Con la presunzione di poter andare a scandagliare il mare del Nord con un sonar alla ricerca dei resti del dirigibile di Nobile.
La prima cosa simpatica è che, probabilmente, questi signori sono riusci a racimolare molti soldi da sponsorizzazioni.
Vista la pubblicità che hanno fatto in precedenza alla ICOM, quasi sicutamente questa compagnia è uno degli sponsor.
Il risultato di tutto ciò si è concretizzato nel fatto che al primo impatto con un po' di "Maretta" sono miseramente naufragati e sono stati felicemente soccorsi dalla Guardia Costiera Svedese, che ha anche recuperato l'imbarcazione, che nel frattempo era andata alla deriva.
Fausto dice che è la "maledizione di Nobile".
Io mi sono posto delle domande:
Prima: D'accordo che a quelle latitudini internet non funziona , ma ci sarà pure stato un modo di avere bollettini meteo della zona, se non altro chiedendo, via radio, alla Guardia Costiera. Se non l'hanno fatto sono stati incoscenti, se l'hanno fatto, e incapaci di rapportare le loro possibilità alla situazione reale, hanno affrontato le avverse condizioni meteo. sono stati dei temerari. La nota Dea, che protegge gli italiani, ha voluto che riportassero la pelle a casa, ma non diciamo che sono stati degli sfortunati, se la sono cecata tutta.
Sono semplicemente degli incapaci che con molta presunzione e nessun senso della misura, sono andati oltre il limite delle loro capacità.
Seconda: Sono stati ascoltati immediatamente per l'SOS. Erano attrezzati adeguatamente per le comunicazioni meteo???

La risposta, per chi analizza gli avvenimenti dal punto di vista scientifico è banale: Presunzione smodota, legata ad alti livelli di incapacità. Purtroppo queste caratteristiche oggi si vanno diffondento con la velocità delle epidemie.
La conseguenza è sottogli occhi di tutti: i Nostri Amici si sono salvati (la figuraccia resta), ma altri poveri disgraziati sono finiti sotto un ponte crollato.........questo ormai è il dramma di casa nostra.............
Edoardo
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