La cassettina dei controlli del feldfunksprecher

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iz0mfi
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La cassettina dei controlli del feldfunksprecher

Messaggio: #10067 iz0mfi
25/10/2014, 9:14

Queste cassettine mi sembra venissero sfilate e agganciate alla cintura per rendere accessibili i controlli principali del ricetrasmettitore in modo remoto lasciando la radio sulle spalle del militare in condizioni ottimali di radiazione ed eventualmente, rigorosamente sfilata e ben conservata quando il radiomilitare era costretto ad abbandonare la radio durante le ritirate strategiche :o per evitare il riutilizzo della radio da parte di nemici o banditen partigiani :?
Anzi, una cosa o una leggenda che vorrei rinverdire era la questione che queste radio con la cassettina fossero in grado di andare in trasmissione su una frequenza fissa prestabilita come una specie di "microspia" :geek: per consentire e valutare la localizzazione radiogoniometrica delle emissioni involontarie di questi segnali modulati da parte degli ignari radiooperatori clandestini spesso improvvisati. Anche per questo la solita scritta Feind......mit era scritta solo sul frontalino estraibile :twisted:
Ci sono notizie in merito sull'argomento o era solo una remota leggenda?
73' Marco
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iw5cai
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Re: La cassettina dei controlli del feldfunksprecher

Messaggio: #10660 iw5cai
18/11/2014, 1:44

Ciao Marco iz0mfi
Le cassettine a cui ti riferisci erano dei telecomandi che, nelle postazioni fisse, rimanevano inserite nel frontale del Feldfu, ma quando questo era utilizzato in marcia venivano, come giustamente dici, agganciate alla cintura e collegate al ricetrasmettitore tramite un corto cavetto, con un connettore maschio ed uno femmina. Queste cassettine, alias telecomandi, avevano due manopole , una per regolare il volume e l’altra per la sintonia fine, nell’ambito del canale selezionato. il telecomando conteneva due reostati, uno per il volume e l’altro, appunto, per effettuare piccoli aggiustamenti della sintonia in quanto la selezione del canale avveniva meccanicamente tramite un posizionatore meccanico a scatti, piuttosto rudimentale che, per questo, non consentiva, davvero una precisione assoluta della frequenza, da qui la necessità di regolare manualmente la sintonia per farla coincidere con quella del corrispondente. Il metodo utilizzato per la sintonia fine era piuttosto ingegnoso ed originale, basato, comunque, sulla variazione di una capacità costituita da una piccola armatura fissa ed una mobile. I progettisti avevano pensato un sistema semplice ma molto funzionale per poter variare questa piccola capacità, che non avesse bisogno di parti meccaniche e/o di un rimando flessibile tipico dei comandi a distanza dell’epoca, come, ad esempio, quello dei ricevitori dei Command sets, certamente poco pratico per un uso in marcia, a piedi naturalmente, sia a seguito di reparti corazzati o semplicemente di pattuglia. Utilizzare un diodo varicap, come si farebbe oggi, sarebbe stata la soluzione, ma a quei tempi questi diodi non esistevano proprio, ed allora? semplice, bastava variare con il reostato una tensione e “misurarla” con uno strumentino a bobina mobile un po’ modificato sostituendo il solito indice, con una piccola superficie la quale, muovendosi al variare della tensione, davanti ad un’ altra equivalente fissa realizzava un vero e proprio compensatore utile per aggiustare la sintonia fine del ricetrasmettitore.
Questo sistema era utilizzato dai tedeschi per tutti i ricetrasmettitori spalleggiabili della serie FeldFu e, con qualche piccola variante, anche negli altri apparati trasportati ed operati da un solo soldato. Questa soluzione aveva il grande vantaggio che, utilizzando un laringofono ed una cuffia per sottoelmetto, l’operatore rimaneva libero di portare un’arma, come tutti gli altri soldati ed essere, quindi, sempre pienamente operativo.
Per quanto riguarda quella questione che vorresti “rinverdire” ti posso assicurare che io non ho mai trovato traccia di una “microspia” in nessuno degli apparati che ho restaurato e tanto meno nello schema elettrico; d'altronde, considerando che i FeldFu utilizzavano solo tre valvole per l’intero ricetrasmettitore mi sembra molto fantasiosa una leggenda del genere. Per di più, nella tarda produzione, per risparmiare, furono prodotti apparati che, adottando un circuito reflex, utilizzavano due sole valvole di cui una in alta frequenza e contemporaneamente come amplificatrice audio in ricezione. In trasmissione, la stessa valvola era utilizzata come modulatrice.

Giorgio iw5cai
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Re: La cassettina dei controlli del feldfunksprecher

Messaggio: #10774 iz0mfi
21/11/2014, 11:11

Grazie Giorgio della tua disponibilita' e delle belle foto dei particolari interni. Tanti anni fa ne ho posseduto un rudere purtroppo pero' senza il telecomando e dato che recentemente me ne hanno ragalato uno di telecomando mi sono ricordato di quella legenda che staccando il telecomando il superreattivo andasse in trasmissione ecc ecc... ma appunto come dici, non si trova alcuna evidenza negli schemi di tale possibilita' tramandata forse come il gioco del telefono e d'altro canto immaginabile da una mente fantatecnica che avesse impattato per la prima volta col funzionamento di quei ricetrasmettitori monovalvola VHF tanto diffusi sulle riviste amatoriali degli anni 50-60 (Sistema A, Pratico ecc). :P
73' Marco
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Re: La cassettina dei controlli del feldfunksprecher

Messaggio: #10775 i0rsc
21/11/2014, 11:34

Ciao Marco,
Il telecomando che ti hanno regalato ha anche il cavetto di collegamento?
Sei disposto a cederlo?
Io ho due apparati ma uno è senza telecomando.
Purtroppo sono in frequenza diciamo FM.
73 de i0rsc

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Re: La cassettina dei controlli del feldfunksprecher

Messaggio: #10776 I2MZC
21/11/2014, 14:19

Anche io sto cercando quel telecomando.Se qualcuno ne avesse a disposizione si faccia avanti.
Ho i tre Feldfunk : quello sulla banda 29 Mhz, quello sui 90 Mhz e quello raro sui 140-150 Mhz ma mi manca un telecomando. Posso far cambio con il microfono originale del feldfu.
Carlo MZC
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Re: La cassettina dei controlli del feldfunksprecher

Messaggio: #10778 iz0mfi
21/11/2014, 15:14

Purtroppo siete in due e mi dispiacerebbe fare ingiustizie, capisco pero' in maniera sentita la necessita' di completare un'altro cimelio ma l'amico che me l'ha regalato (alla fine) ha soddisfatto il mio forte interesse e ora mi metterebbe in difficolta' chiedere il suo consenso. Possa consolarvi il fatto che non ho il cavetto di prolunga, e' sbeccato da un lato del connettore (...una caduta) e il colore rosso dentro la scritta e' quasi sparito del tutto :cry: .
Per ora continuera' a fare bella mostra di se sulla libreria del soggiorno :roll: anche se l'offerta del micro a carbone col pulsante rosso davanti (o nero) e la solita scritta e' una bella tentazione (mi sembra di ricordare..)
Grazie e tanti 73' Marco
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Re: La cassettina dei controlli del feldfunksprecher

Messaggio: #10781 I2MZC
21/11/2014, 18:08

Se qualcuno avesse disponibile la cassettina del feldfunk, farei cambio con il microfono della foto.
Il feldfunksprecher aveva normalmente in dotazione un laringofono con il pulsante PTT in una scatoletta uguale a quella usata in altri apparati ma molto piu' piccola. Io pero' nel 1958 trovai in una villa tra Portofino e S.Margherita due Feldfu completi di tutti gli accessori, lasciati dai tedeschi dopo la ritirata. Uno dei due, girando l'interruttore fece funzionare il vibratore per alcuni secondi!!!! Ricaricata le batterie, funzionavano perfettamente. In questi feldfu c'erano i microfoni come quelli della foto.
Un'altra leggenda metropolitana e' quella degli scatolini che se tolti impedivano il funzionamento dell'apparato.
Non e' assolutamente vero, poiche' anche senza lo scatolino la radio funziona correttamente con il volume al massimo e la sintonia leggermente spostata, facimente correggibile con la manopola principale. Se si trattava di ascoltare le comunicazioni del nemico, non c'era alcun problema.
Carlo MZC
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iw1cjd
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Re: La cassettina dei controlli del feldfunksprecher

Messaggio: #42677 iw1cjd
13/12/2023, 17:03

Mi inserisco in questa discussione alla ricerca di sempre notizie sul Feldfu. B.
Ho rinvenuto due apparecchi in stato non molto disastrato, ma comunque da rivedere almeno nella cavetteria della batteria che è praticamente sparita in briciole. Uno è un B l'altro è un B1. Anno 1942 per il B e il B1 anno 1944; non sono completi manca il microfono anche se ho un laringofono (???) non in buono stato, mancano le cuffie, manca una antenna e le batterie oltre a un comando volume-frequenza.
Vedo che in rete poco si trova di accessori... magari alla germanica fiera, ma a dire il vero non mi ricordo di aver visto molto negli ultimi anni; sono così rari?
Metto qualche foto del B quello senza il telecomando, laltro è ancora da pulire; a proposito come trattate la ruggine? convertitore specifico a pennello che fa diventare nero o leggero strato di grasso/olio?

Elvezio, iw1cjd
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