A seguito delle vostre interessantissime disquisizioni sugli apparati della IMCA (il Filippa mi è stato sempre molto simpatico) mi sono andato a rileggere il sacro testo del G. Pesce. a pag.169 Riporta di un IMCA VHF montato sui caccia RE 2000 e 2001 ma non specifica la sigla.
Mario, Carlo, Giorgio, ochi altro ne sa di più???????
Edoardo
IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Come ho già scritto in precedenza, ho dei ricevitori IMCA con dei ganci sugli spigoli per essere sostenuti da elastici, tipico degli apparati aeronautici dell'epoca. Ho visto diversi trasmettitori e internamente sono tutti diversi nella bobina del finale. Comunque credo che questi apparati non avrebbero mai funzionato sugli aerei.
O meglio avrebbero funzionato appena installati da fermo, poi una volta avviato il motore sarebbe andato tutto in tilt. Dico questo perchè non è possibile costruire apparati radio per aerei con motore a pistoni, con tutte le vibrazioni annesse, con bobine in aria, senza supporto, e comandi di sintonia senza blocco su frequenze elevate, dove basta pensare di toccare la sintonia che la comunicazione saltava. E' vero che i trasmettitori erano quarzati ma i ricevitori no!!! E' una pagina nera delle tante della nostra storia passata e presente. Se mi permettete la battuta, "la guerra continua" come disse un illustre(?) italiano. Illustre perchè è un riferimento nel mondo intero.
Carlo I2MZC
O meglio avrebbero funzionato appena installati da fermo, poi una volta avviato il motore sarebbe andato tutto in tilt. Dico questo perchè non è possibile costruire apparati radio per aerei con motore a pistoni, con tutte le vibrazioni annesse, con bobine in aria, senza supporto, e comandi di sintonia senza blocco su frequenze elevate, dove basta pensare di toccare la sintonia che la comunicazione saltava. E' vero che i trasmettitori erano quarzati ma i ricevitori no!!! E' una pagina nera delle tante della nostra storia passata e presente. Se mi permettete la battuta, "la guerra continua" come disse un illustre(?) italiano. Illustre perchè è un riferimento nel mondo intero.
Carlo I2MZC
ARO # 554/2 Carlo
- roberto burdese
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- Località: NEPI (VT) I0BR
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Carlo MZC, non essere così pessimista sull'efficenza delle radio del Sig, Filippa. Guarda che le sospensioni ad elastico sono sì "arcaiche" ma portentose per qualsiasi tipo d vibrazione. Poi c'e da considerare che i ricevitori avranno avuto una selettività di qualche centinaio di KC. Io credo che, almeno per la durata di una missione ,quelle scatolette riuscissero a fare il loro dovere. "BR"
# ARO 305/0 Roberto I0BR
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Sono d'accordo con Roberto. Del resto, una delle cose più interessanti che oggi è possibile fare sui vecchi apparati radio è proprio quello di verificarne le prestazioni, utilizzando strumentazione moderna.
Mi candido ad eseguire misure (ho a disposizione anche una tavola vibrante della Bruel & Kjaer...) se qualcuno mi concede "in prestito" uno di questi meravigliosi apparati (magari la coppia TX/RX)
Mi candido ad eseguire misure (ho a disposizione anche una tavola vibrante della Bruel & Kjaer...) se qualcuno mi concede "in prestito" uno di questi meravigliosi apparati (magari la coppia TX/RX)
Tonino
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Sulla rivista "Il Radiogiornale" del 1946 ho trovato questa pubblicità. Si tratta del complesso IMCA IF610 (TX) abbinato al ricevitore IF607.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Tonino
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Bella la chicca dell'IF 610, non ne conoscevo l'esistenza. In pratica sembra un 602 + alimentatore compattato in un unico contenitore. Riguardo la possibilità di utilizzo a bordo anche io la penso possibile malgrado i limiti del sistema. Comunque è sicuro che furono fatti degli esperimenti in Belgio (non ricordo se su CR-42 o G-50 verificherò) con risultti ritenuti negativi e l'apparato non fu adottato (Inverno 40-41).
A proposito del D.520 i piloti ne erano soddisfatti perchè oltre ad essere discretamente veloce aveva un cannone da 20 mm che a differenza delle 7,7 mm quando colpivano facevano male.
Mario
A proposito del D.520 i piloti ne erano soddisfatti perchè oltre ad essere discretamente veloce aveva un cannone da 20 mm che a differenza delle 7,7 mm quando colpivano facevano male.
Mario
# ARO 301/0 WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Quello che segue è certamente un parere personale che può essere condiviso o meno, ma per me il signor Filippa e la sua Imcaradio rappresentarono un esempio di eccellenza italiana che prendeva origine da una vera passione per la radio, trasformatosi, poi, in un profondo interesse per la ricerca ed, in ultima analisi per il proprio lavoro. Voglio sottolineare che tutta l’attività di ricerca nel campo delle ulta corte venne svolta per iniziativa personale del signor Filippa, indipendentemente da un’aspettativa di un ritorno economico immediato (nessuna commessa in vista), e malgrado la sostanziale indifferenza proprio di quegli enti che più avrebbero dovuto interessarsi ai risultati ottenuti dalla Imca nel settore dei collegamenti in onde ultracorte.
Una prova di questo ne fu la mancanza di effetti pratici conseguenti alla visita effettuata da una commissione ministeriale, composta da esperti in radio comunicazioni, inviata già nel 1940 alla Imca. Stando al rapporto, poi redatto, i tecnici poterono verificare la qualità e la grande affidabilità dei collegamenti in ultracorta effettuati tra il laboratorio Imca di Alessandria e quello di Monte Penice. La commissione espresse un parere più che positivo su quello che aveva potuto constatare, ma, malgrado questo, gli organismi ufficiali preposti, non mostrarono alcuno interesse e quindi, tutto fini nel nulla. Forse troppi interessi in gioco, pressioni dei fornitori istituzionali, o semplice disinteresse ed incompetenza a livello decisionale. Ma in fondo cosa era questa piccola ditta di periferia, senza entrature negli ambienti militari e politici? Niente in confronto delle ditte blasonate, affermate sul mercato, visitate, come minimo, un giorno si e l’ altro pure dal Federale Pinco e dal Federale Pallino, se non da qualcuno più in alto. Poi questa Imca propone cose innovative, no! meglio andare sul sicuro, ditte affidabili e ben conosciute, in sostanza, questo fino a ieri faceva radioline da mettere in salotto, che continui a farle.
Occasione perduta, la nostra caccia continuò a volare, quando gli andava bene, con un complesso ricevitore/trasmettitore molto problematico, che costringevano il pilota, se voleva usufruire della radio, a continui ritocchi della sintonia. Che bello, pilotare, tenere sotto controllo il cielo, verificare la strumentazione e ritoccare la sintonia, poi, in combattimento…., sai che piacere? Carlo, dubbi della stabilità di frequenza delle bobine avvolte in aria? Hai presente il B30? Non me ne voglia Antonio, ma questo non stava fermo neppure inchiodato sul banco del laboratorio ed anche dopo aver sostituito il trasmettitore con la versione controllata a quarzo (B.5) non si modifico la situazione, il ricevitore continuò tranquillamente ad andare per i fatti suoi.
C’è ancora molto da raccontare riguardo all’argomento, spero nei prossimi giorni di poter scrivere ancora qualche cosa, sulla produzione e le esperienze molto innovative realizzate nel laboratorio Imca.
Giorgio iw5cai
Una prova di questo ne fu la mancanza di effetti pratici conseguenti alla visita effettuata da una commissione ministeriale, composta da esperti in radio comunicazioni, inviata già nel 1940 alla Imca. Stando al rapporto, poi redatto, i tecnici poterono verificare la qualità e la grande affidabilità dei collegamenti in ultracorta effettuati tra il laboratorio Imca di Alessandria e quello di Monte Penice. La commissione espresse un parere più che positivo su quello che aveva potuto constatare, ma, malgrado questo, gli organismi ufficiali preposti, non mostrarono alcuno interesse e quindi, tutto fini nel nulla. Forse troppi interessi in gioco, pressioni dei fornitori istituzionali, o semplice disinteresse ed incompetenza a livello decisionale. Ma in fondo cosa era questa piccola ditta di periferia, senza entrature negli ambienti militari e politici? Niente in confronto delle ditte blasonate, affermate sul mercato, visitate, come minimo, un giorno si e l’ altro pure dal Federale Pinco e dal Federale Pallino, se non da qualcuno più in alto. Poi questa Imca propone cose innovative, no! meglio andare sul sicuro, ditte affidabili e ben conosciute, in sostanza, questo fino a ieri faceva radioline da mettere in salotto, che continui a farle.
Occasione perduta, la nostra caccia continuò a volare, quando gli andava bene, con un complesso ricevitore/trasmettitore molto problematico, che costringevano il pilota, se voleva usufruire della radio, a continui ritocchi della sintonia. Che bello, pilotare, tenere sotto controllo il cielo, verificare la strumentazione e ritoccare la sintonia, poi, in combattimento…., sai che piacere? Carlo, dubbi della stabilità di frequenza delle bobine avvolte in aria? Hai presente il B30? Non me ne voglia Antonio, ma questo non stava fermo neppure inchiodato sul banco del laboratorio ed anche dopo aver sostituito il trasmettitore con la versione controllata a quarzo (B.5) non si modifico la situazione, il ricevitore continuò tranquillamente ad andare per i fatti suoi.
C’è ancora molto da raccontare riguardo all’argomento, spero nei prossimi giorni di poter scrivere ancora qualche cosa, sulla produzione e le esperienze molto innovative realizzate nel laboratorio Imca.
Giorgio iw5cai
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Sono d'accordo con quanto ha detto Giorgio.
La R.A. si ricorderà della IMCA quando presso il C.R.I.R.A. di Ragusa, nel maggio del '42, improvvisamente il SAFAR 850/A utilizzato per l'ascolto di GONDAR (centro radio e radar isola di Malta) divenne muto: gli inglesi erano passati in VHF con quello che poi diverrà lo SCR-522. Le nuove frequenze furono scoperte dal centro di intercettazione di Porto Palo della Luftwaffe. Una commissione corse subito ad Alessandria e acquistò 4 ricevitori IF607, tarati per frequenze da 98 a 147 MHz, per poter ascoltare i 4 canali che lo SCR-522 aveva a disposizione.
Nel 1943 IMCA mise a punto lo RTX con TX quarzato e RX ad alta stabilità per la caccia notturna (RE2000) e per gli aeroplani (RE2001) che avrebbero dovuto essere imbarcati sulle due portaerei italiane in costruzione. Furono effettuate prove di collegamento tra la R.N. Cavour e un RE2001, con portate di 250 Km.
Bibliografia
Il testo completo della relazione tecnica che fece visita alla IMCA il 10 settembre 1942 (gen. Sacco, Amm. Bottini - entrambi appassionati di radio) si trova come allegato nel libro "Storia della Radio in Aviazione" di G.Pesce (S.M.Aeronautica, 1980), a pag.166.
Sul libro "LA Radio e la Guerra" (Mosè edizioni) è stata pubblicata da M.Gaticci la monografia dei complessi IMCA da 0,4 - 20 watt.
Gli schemi elettrici si trovano invece sul libro di F.Soresini "Ali e Onde" (Sandit ed.). Manca all'appello lo schema del modulatore del TX SIM6020.
P.S. - questo link https://www.flickr.com/photos/maunic/se ... 308985855/ porta ad una serie di foto di un ricevitore IF607 in condizioni originali. Sono in contatto con l'autore.
La R.A. si ricorderà della IMCA quando presso il C.R.I.R.A. di Ragusa, nel maggio del '42, improvvisamente il SAFAR 850/A utilizzato per l'ascolto di GONDAR (centro radio e radar isola di Malta) divenne muto: gli inglesi erano passati in VHF con quello che poi diverrà lo SCR-522. Le nuove frequenze furono scoperte dal centro di intercettazione di Porto Palo della Luftwaffe. Una commissione corse subito ad Alessandria e acquistò 4 ricevitori IF607, tarati per frequenze da 98 a 147 MHz, per poter ascoltare i 4 canali che lo SCR-522 aveva a disposizione.
Nel 1943 IMCA mise a punto lo RTX con TX quarzato e RX ad alta stabilità per la caccia notturna (RE2000) e per gli aeroplani (RE2001) che avrebbero dovuto essere imbarcati sulle due portaerei italiane in costruzione. Furono effettuate prove di collegamento tra la R.N. Cavour e un RE2001, con portate di 250 Km.
Bibliografia
Il testo completo della relazione tecnica che fece visita alla IMCA il 10 settembre 1942 (gen. Sacco, Amm. Bottini - entrambi appassionati di radio) si trova come allegato nel libro "Storia della Radio in Aviazione" di G.Pesce (S.M.Aeronautica, 1980), a pag.166.
Sul libro "LA Radio e la Guerra" (Mosè edizioni) è stata pubblicata da M.Gaticci la monografia dei complessi IMCA da 0,4 - 20 watt.
Gli schemi elettrici si trovano invece sul libro di F.Soresini "Ali e Onde" (Sandit ed.). Manca all'appello lo schema del modulatore del TX SIM6020.
P.S. - questo link https://www.flickr.com/photos/maunic/se ... 308985855/ porta ad una serie di foto di un ricevitore IF607 in condizioni originali. Sono in contatto con l'autore.
Tonino
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
La storia continua : A Settembre 1940 vengono concentrati a Caselle una cinquantina di CR-42 per una revisione generale ed alcuni aggiornamenti sugli aerei prima di essere inviati in Belgio. A seguito delle continue lamentele da parte dei piloti sul funzionamento dei ricevitori ARC/1 viene deciso di montare su alcuni aerei per valutazione il complesso ultracorte 0,4W della IMCA. Il 14 Settembre viene effettuata l'operazione. Dopo una decina di giorni di prove ne venne fuori che i risulati non essendo quelli delle aspettative (anche se a terra i risultati erano stati ottimi) si decise di smontarli e malgrado il parere negativo dei piloti rimontare il discusso ARC/1.
Commento personale: piloti imbranati o prevenuti o forse ha ragione Carlo ?
Mario moz
Commento personale: piloti imbranati o prevenuti o forse ha ragione Carlo ?
Mario moz
# ARO 301/0 WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Beh a giudicare da quanto ho visto nelle foto, anche io propendo piu per l'analisi di Carlo. Altro che microfonicità e poi quando sparavano ? Sicuramente a terra non sapendo la frequenza che avrebbero intercettato, spazzolando la sintonia, andavano anche bene Forse anche la tecnica di taglio dei quarzi Italiana non era ancora matura per le moltiplicazioni in overtone
73' Marco
73' Marco
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