L'amico Mauro mi ha preceduto con le foto ma visto che le ho fatte, le pubblico ugualmente.
Considerazione sul ricevitore: una costruzione pulita e funzionale tipica dei ricevitori IMCA. Peccato che le bobine fossero in aria senza supporto per cui la stabilità è molto discutibile. C'è da considerare il periodo in cui furono costruiti. La IMCA si era trasferita per questioni di sicurezza alle pendici del monte Penice e le attrezzature meccaniche erano quel che erano.
Il trasmettitore invece è davvero scadente con una costruzione da radioamatore alle prime armi. Da notare il commutatore d'antenna con comando manuale che proprio non rispettava alcun concetto di impedenza caratteristica. D'altronde in Italia al tempo erano vietati gli esperimenti radioamatoriali sulle VHF e lo abbiamo pagato pesantemente Arthur Collins era un radioamatore e costruiva da tempo apparati commerciali su tutte le frequenze.
Carlo I2MZC
IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
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ARO # 554/2 Carlo
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Altre foto, poi metterò anche quelle dell'alimentatore/altoparlante e un altro TX più grande
Carlo I2MZC
Carlo I2MZC
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ARO # 554/2 Carlo
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Annullato
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ARO # 554/2 Carlo
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Ciao Edoardo
A gentile richiesta ripercorro “ la storia del recupero” ma dubito di far felice qualcuno, io sono incapace di dir tutto in due parole, normalmente parto dalla preistoria se non addirittura dalle ere geologiche, sono prolisso e puntiglioso, sostanzialmente una bella noia a leggermi. Comunque ci provo.
Tutto ha inizio il nove settembre del 43, il giorno prima c’è stato l’annunzio dell’armistizio, cosa che i tedeschi presenti nella mia zona non hanno preso molto bene, questo lo sa chiaramente il personale della Regia Aeronautica presente nell’idroscalo di Torre del Lago e tutti gli addetti ai servizi ausiliari della base compresi gli addetti alla difesa antiaerea territoriale (DICAT). Questi ultimi sono allocati nella fascia di territorio compresa tra il mare ed il lago, sono dotati di aerofoni (di radio localizzatori neanche a parlarne) e sono collegati tramite telefono da campo da usare in caso d’allarme con la sede del comando della base. Dispongono anche di una stazione radio dell’Imca da 0,4 watt, questa come riserva nel caso che la linea telefonica risulti interrotta. Possono solo rilevare la direzione di avvicinamento degli aerei, non il numero, no la quota ne tanto meno se si tratta di amici o nemici (santo IFF questo sconosciuto). Fatta questa premessa torno ai fatti del nove settembre; quel giorno viene deciso di abbandonare l’idroscalo di Torre del Lago, ormai minacciato da vicino, facendo decollare tutti gli idrovolanti in grado di volare con equipaggio al completo e con dotazione sufficiente di carburante, destinazione lo scalo di Cagliari Elmas in quel momento libero. Per inciso, gli aerei non in grado di volare perché in manutenzione o privi di carburante o senza equipaggio furono sabotati ed affondati compresi i nuovissimi RS14 appena usciti dalla catena di montaggio, a cielo aperto di villa Orlando.
Naturalmente fu ordinato di occultare tutte le dotazioni dei servizi, comprese quelle della DICAT, fu così che la stazione Imca fini sotto terra con tutti i suoi accessori. La zona fu poi occupata pesantemente dai tedeschi che la riempirono di dispositivi antisbarco, campi minati, ed installazioni varie, fu teatro di duelli aerei con i relativi abbattimenti ed infine, al termine delle ostilità, sede dell’acquartieramento (segregazione mascherata) della 92° divisione di fanteria americana “Buffalo” composta da soldati di colore. Naturalmente tutto questo traffico ha creato un terreno ideale per i ricercatori di reperti e proprio il pigolio di un cerca metalli ha permesso di riportare alla luce, dopo oltre sessanta anni, quella stazione così frettolosamente nascosta in quel tragico settembre 43. Ed io cosa ho a che fare con questo ritrovamento? Inizialmente niente, salvo il fatto che essendo conosciuto in zona come quello strano ricercatore di reperti aeronautici, qualcuno penso di interessarmi perché quello che era stato trovato esulava dai soliti oggetti che normalmente venivano ritrovati. Pur intuendo che si trattava di una radio, volevano da me una conferma. Una volta confermato che proprio dei resti di una stazione radio si trattava ed ascoltato svogliatamente le mie spiegazioni, complice anche le tragiche condizioni in cui si trovava, mi fu chiesto se la volevo in quanto a loro non interessava. Naturalmente a me interessava per il valore storico che aveva e così mi portai il tutto a casa. La cassa era ormai polvere e terra, le sue parti in ferro pura ruggine, ma in qualche misura aveva protetto il contenuto, altrimenti il tutto sarebbe diventata una massa informe di ruggine difficilmente riconoscibile. Comunque si trattava di una stazione sicuramente alimentata a batteria non essendoci traccia dell’alimentatore IF21S composta dal trasmettitore IF 602 e il ricevitore IF 607, degli accessori presente il microfono, del complesso di antenna, nessuna traccia. Dopo una rapida pulizia ebbi la sorpresa di scoprire che la parte di alta frequenza del ricevitore era praticamente intatta, costruita in ottone fortemente argentato non aveva traccia di ossidazione, gli zoccoli e le valvole a ghianda in buono stato, tanto che, questa parte con pochi interventi, è stata trapiantata in un ricevitore di un amico che mancava proprio di questo modulo.
Spero di avervi annoiato abbastanza per oggi, alla prossima puntata sull’argomento.
Giorgio iw5cai
A gentile richiesta ripercorro “ la storia del recupero” ma dubito di far felice qualcuno, io sono incapace di dir tutto in due parole, normalmente parto dalla preistoria se non addirittura dalle ere geologiche, sono prolisso e puntiglioso, sostanzialmente una bella noia a leggermi. Comunque ci provo.
Tutto ha inizio il nove settembre del 43, il giorno prima c’è stato l’annunzio dell’armistizio, cosa che i tedeschi presenti nella mia zona non hanno preso molto bene, questo lo sa chiaramente il personale della Regia Aeronautica presente nell’idroscalo di Torre del Lago e tutti gli addetti ai servizi ausiliari della base compresi gli addetti alla difesa antiaerea territoriale (DICAT). Questi ultimi sono allocati nella fascia di territorio compresa tra il mare ed il lago, sono dotati di aerofoni (di radio localizzatori neanche a parlarne) e sono collegati tramite telefono da campo da usare in caso d’allarme con la sede del comando della base. Dispongono anche di una stazione radio dell’Imca da 0,4 watt, questa come riserva nel caso che la linea telefonica risulti interrotta. Possono solo rilevare la direzione di avvicinamento degli aerei, non il numero, no la quota ne tanto meno se si tratta di amici o nemici (santo IFF questo sconosciuto). Fatta questa premessa torno ai fatti del nove settembre; quel giorno viene deciso di abbandonare l’idroscalo di Torre del Lago, ormai minacciato da vicino, facendo decollare tutti gli idrovolanti in grado di volare con equipaggio al completo e con dotazione sufficiente di carburante, destinazione lo scalo di Cagliari Elmas in quel momento libero. Per inciso, gli aerei non in grado di volare perché in manutenzione o privi di carburante o senza equipaggio furono sabotati ed affondati compresi i nuovissimi RS14 appena usciti dalla catena di montaggio, a cielo aperto di villa Orlando.
Naturalmente fu ordinato di occultare tutte le dotazioni dei servizi, comprese quelle della DICAT, fu così che la stazione Imca fini sotto terra con tutti i suoi accessori. La zona fu poi occupata pesantemente dai tedeschi che la riempirono di dispositivi antisbarco, campi minati, ed installazioni varie, fu teatro di duelli aerei con i relativi abbattimenti ed infine, al termine delle ostilità, sede dell’acquartieramento (segregazione mascherata) della 92° divisione di fanteria americana “Buffalo” composta da soldati di colore. Naturalmente tutto questo traffico ha creato un terreno ideale per i ricercatori di reperti e proprio il pigolio di un cerca metalli ha permesso di riportare alla luce, dopo oltre sessanta anni, quella stazione così frettolosamente nascosta in quel tragico settembre 43. Ed io cosa ho a che fare con questo ritrovamento? Inizialmente niente, salvo il fatto che essendo conosciuto in zona come quello strano ricercatore di reperti aeronautici, qualcuno penso di interessarmi perché quello che era stato trovato esulava dai soliti oggetti che normalmente venivano ritrovati. Pur intuendo che si trattava di una radio, volevano da me una conferma. Una volta confermato che proprio dei resti di una stazione radio si trattava ed ascoltato svogliatamente le mie spiegazioni, complice anche le tragiche condizioni in cui si trovava, mi fu chiesto se la volevo in quanto a loro non interessava. Naturalmente a me interessava per il valore storico che aveva e così mi portai il tutto a casa. La cassa era ormai polvere e terra, le sue parti in ferro pura ruggine, ma in qualche misura aveva protetto il contenuto, altrimenti il tutto sarebbe diventata una massa informe di ruggine difficilmente riconoscibile. Comunque si trattava di una stazione sicuramente alimentata a batteria non essendoci traccia dell’alimentatore IF21S composta dal trasmettitore IF 602 e il ricevitore IF 607, degli accessori presente il microfono, del complesso di antenna, nessuna traccia. Dopo una rapida pulizia ebbi la sorpresa di scoprire che la parte di alta frequenza del ricevitore era praticamente intatta, costruita in ottone fortemente argentato non aveva traccia di ossidazione, gli zoccoli e le valvole a ghianda in buono stato, tanto che, questa parte con pochi interventi, è stata trapiantata in un ricevitore di un amico che mancava proprio di questo modulo.
Spero di avervi annoiato abbastanza per oggi, alla prossima puntata sull’argomento.
Giorgio iw5cai
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Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Grazie GIorgio,
Bisogna che iniziamo una nuova rubbrica destinata ai ritrovamenti.
E' bello dare una collocazione storica e geografica al nostro hobby, riuscire a ricostruire la storia di un'oggetto e' veramente eccezionale.
Mauro
Bisogna che iniziamo una nuova rubbrica destinata ai ritrovamenti.
E' bello dare una collocazione storica e geografica al nostro hobby, riuscire a ricostruire la storia di un'oggetto e' veramente eccezionale.
Mauro
ARO # 315/2 Mauro
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Ciao Carlo
Hai scritto " D'altronde in Italia al tempo erano vietati gli esperimenti radioamatoriali sulle VHF e lo abbiamo pagato pesantemente Arthur Collins era un radioamatore e costruiva da tempo apparati commerciali su tutte le frequenze."
A questo proposito ti invio in allegato l'autorizzazione per la IMCA RADIO ad effettuare esperimenti su onde ultracorte. Ti prego di notare la data.
Giorgio iw5cai
Trascrivo per chiarezza il testo.
1° SQUADRA AEREA
COMANDO
Ufficio Radiocollegamenti
7 febbraio 1940
Prot. n. 2513
Spett. Ditta
IMCA RADIO
ALESSANDRIA
OGGETTO: Autorizzazione esperimenti onde ultra-corte
e, per conoscenza: AL DOTTOR POZZI SILVIO-
Corso Verbano n. 1-NOVARA
Per opportuna norma di Codesta Ditta si comunica che
in seguitoad interessamento del Ministero dell'Aeronau-
tica, (Ufficio Centrale delle Telecomunicazioni), il Mini-
sterodelle Comunicazioni, con dispaccio n. 267316/105-
26 in data27.1.1940 ha concesso il proprio benestare
circa l'impiego di apparecchi ricetrasmettitori ad onde
ultracorte, con le quali Codesta Ditta è stata incaricata
di effettuare esperienze per conto del Ministero della
Aeronautica.
IL COMANDANTE
GENERALE DI SQUADRA AEREA
F'to (Felice Porro)
Hai scritto " D'altronde in Italia al tempo erano vietati gli esperimenti radioamatoriali sulle VHF e lo abbiamo pagato pesantemente Arthur Collins era un radioamatore e costruiva da tempo apparati commerciali su tutte le frequenze."
A questo proposito ti invio in allegato l'autorizzazione per la IMCA RADIO ad effettuare esperimenti su onde ultracorte. Ti prego di notare la data.
Giorgio iw5cai
Trascrivo per chiarezza il testo.
1° SQUADRA AEREA
COMANDO
Ufficio Radiocollegamenti
7 febbraio 1940
Prot. n. 2513
Spett. Ditta
IMCA RADIO
ALESSANDRIA
OGGETTO: Autorizzazione esperimenti onde ultra-corte
e, per conoscenza: AL DOTTOR POZZI SILVIO-
Corso Verbano n. 1-NOVARA
Per opportuna norma di Codesta Ditta si comunica che
in seguitoad interessamento del Ministero dell'Aeronau-
tica, (Ufficio Centrale delle Telecomunicazioni), il Mini-
sterodelle Comunicazioni, con dispaccio n. 267316/105-
26 in data27.1.1940 ha concesso il proprio benestare
circa l'impiego di apparecchi ricetrasmettitori ad onde
ultracorte, con le quali Codesta Ditta è stata incaricata
di effettuare esperienze per conto del Ministero della
Aeronautica.
IL COMANDANTE
GENERALE DI SQUADRA AEREA
F'to (Felice Porro)
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Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Giorgio, io mi riferivo ai radioamatori.
Mentre in Italia ai radioamatori erano vietate le VHF, negli Stati Uniti andavano alla grande.
Tanto è vero che l'SX27 della Hallicrafter usato per scoprire le frequenze del Knickebein tedesco era un ricevitore per radioamatori acquistato in un negozio di Londra per OM.
Carlo I2MZC
Mentre in Italia ai radioamatori erano vietate le VHF, negli Stati Uniti andavano alla grande.
Tanto è vero che l'SX27 della Hallicrafter usato per scoprire le frequenze del Knickebein tedesco era un ricevitore per radioamatori acquistato in un negozio di Londra per OM.
Carlo I2MZC
ARO # 554/2 Carlo
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Se apriamo la sezione ritrovamenti, mettero l'AR5 recuperato dal BR20 abattuto e affondato il 14 giugno del 1940 davanti a SanRemo e ripescato nel 1995. C'è rimasto poco ma dalla posizione del commutatore e del variabile si puo definire una frequenza tra i 6500 e i 6700 KHz.
Carlo I2MZC
Carlo I2MZC
ARO # 554/2 Carlo
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- Caporale
- Messaggi: 435
- Iscritto il: 22/07/2013, 19:23
Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Bellissimi post, sia dal punto di vista storico che tecnico. Questo tipo di stazione della IMCA non è particolarmente raro. Nei materiali del Gen.Cremona ce ne sono una decina tutti in buone condizioni e con tutte le parti. Anni fa un amico ne trovo uno, quasi nuovo da uno "svuota cantine". Ovviamente questo non toglie interesse all'oggetto. Trovo ottima l'idea di Mauro di aggiungere "Ritrovamenti" nella sezione Vintage perche questo aggiunge umanità ai nostri ferri vecchi.
Tornando al mio quesito iniziale, e da quanto dice Carlo sulla tecnica di costruzione, questo complesso mi sembra poco "avionico" e credo quindi, malgrado le buone intenzioni della IMCA, che possa essere escluso il suo utilizzo a bardo di aerei.
Lino
Tornando al mio quesito iniziale, e da quanto dice Carlo sulla tecnica di costruzione, questo complesso mi sembra poco "avionico" e credo quindi, malgrado le buone intenzioni della IMCA, che possa essere escluso il suo utilizzo a bardo di aerei.
Lino
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Re: IMCA RADIO Complessi Ultra Corte
Lino, effettivamente questo è verissimo anche perchè non ho mai avute notizie di alimentatori in CC.
Resta il fatto che alcuni di questi apparati (metterò le foto) erano dotati di ganci per gli elastici che al tempo erano usati sugli apparati avionici. Può essere stata una speranza andata a vuoto dei costruttori, resta comunque una certezza che non è una costruzione avionica.
L'apparato perfetto per gli aerei c'era: MARELLI TR7 che somigliava moltissimo al FuG 16. Ma questi sono i misteri di questo bel paese
Carlo I2MZC
Resta il fatto che alcuni di questi apparati (metterò le foto) erano dotati di ganci per gli elastici che al tempo erano usati sugli apparati avionici. Può essere stata una speranza andata a vuoto dei costruttori, resta comunque una certezza che non è una costruzione avionica.
L'apparato perfetto per gli aerei c'era: MARELLI TR7 che somigliava moltissimo al FuG 16. Ma questi sono i misteri di questo bel paese
Carlo I2MZC
ARO # 554/2 Carlo
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