IMCA RADIO Complessi Ultra Corte

[Ik2wrs]

Carlo,
Stendiamo un velo pietoso sulle scelte belliche, tipo cambiare il calibro delle munizioni a conflitto iniziato o ad armare un esercito con il moschetto '91 quando, dopo l'otto settebre '43, i tedeschi hanno vestito divisioni con il nostro tessuto mimetico che riempiva i nostri magazzini e le hanno armate con i nostri MAB, nuovi d'arsenale, preferiti ai loro MP40.....
Mauro
Ik2wrs

[iw5cai]

Ciao Carlo
voglio chiarire che non volevo contraddirti sull'importanza del ruolo dei radioamatori per le importanti esperienze sulle VHF, volevo soltanto evidenziare che agli inizi del 40 la IMCA realizzava apparati per queste frequenze, per questo ti ho chiesto di notare la data. E' triste costatare che per attingere a questo patrimonio di esperienza si sia dovuto arrivare alla crisi del maggio del 42 quando il centro di radio intercettazione di Ragusa C.R.I.R.A. improvvisamente si ritrovo sordo, non più capace di ascoltare le conversazioni radio degli aerei inglesi che operavano da Malta, e solo su indicazione dei tedeschi si scopri che il sistema di comunicazione aeronautico inglese, conosciuto col nome in codice Gondar, era passato all'uso delle VHF. Ancora più triste che la soluzione sia poi arrivata quasi casualmente e con una iniziativa non ufficiale,diciamo pure privata, ricorrendo ad una ditta artigianale come la IMCA che da tempo produceva apparati per ultracorte. Solo per la cronaca va segnalato che solo successivamente in data 25 agosto 42 una commissione del Comitato nazionale per le telecomunicazioni si recò in visita ufficiale alla INCA sia nel laboratorio di Alessandria, sia nel centro sperimentale di Passo Pelice, rilasciando poi una relazione entusiastica, datata 10 settembre 4 a firma del Tenente Generale Sacco e dell'Ammiragli Bottini.
A seguito di questo fu impostata finalmente una collaborazione con la IMCA per la realizzazione di un ricetrasmattitore aeronautico VHF destinato ad i Reggiane 2000 per caccia notturna ed ai Reggiane 2001 che avrebbero dovuto equipaggiare la portaaerei Aquila e Roma nonche le dotazioni radio di queste ultime.

Giorgio iw5cai

[I2MZC]

Giorgio, discutendo si imparano tante cose e si correggono gli errori. Fra l'altro io avevo letto in passato che l'IMCA si era spostata su qualche zona intorno al Monte Penice, mentre tu dici Passo Pellice che si trova, se non erro a ovest di Torino. Quale è la versione giusta. E sai qualcosa di quella storia secondo la quale la IMCA doveva consegnare un certo numero di ricevitori ai tedeschi e invece si era presentato un ufficiale in uniforme tedesca con alcuni soldati, per ritirare tutto il materiale. Si seppe dopo che l'ufficiale era americano e avevano ritirato i ricevitori in modo che non andassero in mano tedesca.
Carlo I2MZC

[IK0MOZ]

Riguardo la possibilità di alimentazione in caso di utilizzo "a bordo" la soluzione era quella delle batterie piu pile. Infatti nel disegno da me postato di possibile istallazione su CR-42 lo scatolotto marcato con n. 5022 era la batteria per i filamenti mentre quello marcato con n. 5018 era la batteria anodica che poteva fornire 240 V. Come già accennato da Giorgio il maggior impiego di questo complesso era quello di affiancare linee telefoniche o per comunicazioni punto-punto dove per vari motivi non c'erano linee telefoniche.
Alcune reti della DICAT erano costituite con complessi IMCA dove la capomaglia utilizzava come trasmettitore il SIM-6020 (20 W) invece dell'IF-607. Anche molti centri meteorologici, posti su alture nelle vicinanze di aeroporti e a questi collegati, utilizzavano IF-602/IF-607.
Mario

[iw5cai]

Ciao Carlo
correggo immediatamente la svista, confermo Passo Penice come dici tu, quando si scrivono le cose di fretta poi succedono queste cose come mi sono accorto di aver indicato in maniera incompleta la data della visita ai laboratori IMCA avvenuta il 25 agosto 1942(non ho precisato bene l'anno, ho solo messo solo un 4 m'è saltato il 2). Considerando che, in quella occasione,furono fatte prove positive di collegamento con Torino Caselle, Venegono ed anche con Livorno Monte Nero, sopra tutto in quest'ultimo caso, se si fosse trattato di Passo Pellice sarebbe stato, senza scomodare la Provvidenza, un vero miracolo. Se interessa proverò a trascrivere il rapporto completo, per condividere col Forum informazioni molto interessanti sulla tecnologia utilizzata.
Per quanto riguarda l'episodio a cui fai riferimento mi sembra di ricordare di aver letto qualche cosa del genere su un numero di Storia Illustrata di una quarantina di anni fa, ma non ne sono sicuro e non so bene se l'articolo si riferiva ad un episodio reale o se al contrario sia l'articolo che ha creato una leggenda. Solo consultando l'Archivio Nazionale di Washington sarebbe possibile togliersi il dubbio.

Giorgio iw5cai

[iw5cai]

Mario
Per quello che puo valere, a sostegno della tesi di un uso aeronautico degli apparati IMCA, Franco Soresini, nel suo libro "Ali e Onde Radioaeronautica" li inserisce decisamente tra gli apparati ad uso aeronautico.
Giorgio iw5cai

[I2MZC]

L'amico Franco (Soresini) era una memoria storica ineguagliabile; quando si parlava di qualsiasi argomento riguardante la radio, tirava fuori nomi e date con una precisione stupefacente. Non ti lasciava mai senza risposta. Averlo perso senza essere riusciti a clonare il suo hard-disch interno, è stata una perdita irreparabile.
Carlo I2MZC

[SWL I013198]

Secondo alcune fonti l'IMCA 0.4W è sicuramente stato dall'aeronautica sui Dewoitine D.520. Di questi aerei di produzione francese ne abbiamo avuto in carico un centinaio, una metà di preda bellica, la seconda metà cedutaci dai tedeschi. Su questa seconda metà arrivata in Italia nel 1943 sembra siano state istallate le stazioni IMCA. Riguardo l'utilizzo sui possibili aerei imbarcati confermo quanto detto da Giorgio, questo in effetti era in programma, ma la Marina pretese che le eventuali apparecchiature ad Ultracorte a bordo delle navi dovevano essere istallate ( e forse gestite) dall'aeronautica. Come noto anche questa è stata una pia illusione
Lino

[I2MZC]

E hanno fatto bene a mettere quegli apparati sugli aerei francesi.....
Carlo I2MZC

[IK0MOZ]

Dalla segnalazione di Lino sono andato a cercare qualche cosa in proposito ed effettivamente ho trovato la comunicazione dello SMRA che riporto quasi integralmente :

STATO MAGGIORE R.AERONAUTICA
SUPERAEREO
VIII REPARTO

P.M. 3300
15 Marzo 1943 - XXI
Prot. n. 14-A/748
Segreto - Doppia busta
Raccomandata a mano

Oggetto: Difesa aerea - Velivoli Dewoitine

All'Ispettorato delle Telecomunicazioni

Questo S.M. in relazione alle impellenti necessità del momento, ha assegnato n. 40 velivoli Dewoitine alla difesa dei seguenti obiettivi:
Zona di Milano n. 7 velivoli al 60 ° gr.
Zona di Torino n. 7 al 50° gr.
Costa Ligure n. 4 Albenga
Costa ligure n. 4 Sarzana
Zona di Napoli n. 9 al 22° Gruppo
Zona di Reggio Calabria n. 7 alla 164 Sq.
.........................
(istruzioni per il trasferimentoi del personale)
.........................

E' disposto che sui velivoli Dewoitine, per rendere possibile la radioguida da terra, siano montati gli apparati R.T.F. ricetrasmittenti IMCA da 0,4 W.
Per la necessità di ridurre al minimo il tempo occorrente per tale impianto si dispone :
- I D.520 dislocati nel territorio della I^ Squadra siano fatti affluire all'aeroporto di Linate, ove l'officina delle Aviolinee è in condizioni di effettuare il lavoro con un ritmo di tre aeroplani ogni 4 giorni.
- I velivoli dislocati a Capodichino e Reggio Calabria saranno modificati da operai specializzati delle Aviolinee che saranno inviati sul posto a cura degli organi tecnici del Comando della I^ Squadra.
......................................
.....................................

p.Il Capo si Stato Maggiore
Gen. B.A. Silvio Napoli

Non so se esiste un catalogo nomenclatore per il D.520, se si, li si potrebbero trovare maggiori informazioni e magari qualche schema di montaggio. Comunque da quanto abbiamo letto si puo effermare che lo 0.4W IMCA abbia effettivamente volato.
Mario moz