STAZIONE RF1CAT o 10 W/Ant. o FU 5 SE10 (10WSc+UKV-E.e)

[IK0MOZ]

Tante sigle per dire la stessa cosa. Apro questo argomento poichè dopo il ricevitore UKW-E.e è bene introdurre l'argomento dell'intero complesso. Le varie sigle sono quelle:
RF1CAT = Sigla ufficiale del complesso dell'Esercito Italiano (la "T" sta per Tedesca e la distingue dal tipo Marelli RF1CA)
10 W/Ant è la sigla Siemens per il modello fatto in Italia.
FU5 SE10 è la sigla tedesca del complesso anche se poco usata poiche la stazione è piu conosciuta e inidicata con le parti costituenti ossia 10WSc/Ukw E.e.
Del tipo RF1CAT ne sono stati costruiti un centinaio di complessi. Il colore era grigio ed le targhette dei pannelli sono in lingua italiana. Fu presentata dalla Siemens in risposta all'esigenza italiana di una stazione radio per carri. La commessa fu vinta dalla Marelli con il suo modello TR-7 anche se del tipo Siemens ne furono ordinati un certo quantitativo. La stazione 10W/ant. fu ritenuta troppo ingombrante, difficile da operare e troppo costosa. Non fu mai istallata sui carri ma utilizzata come stazione fissa.
Mario

[IK0MOZ]

Do inizio alle ostilità pubblicando questa foto presa alla "Piana delle Orme l'anno passato. L'apparato era simile al nuovo e composto da TX italiano, RX Tedesco ed alimentatore in alternata, Messo molto bene e perfettamente funzionante. Mi viene il sospetto che sia uno di quelli in uso nel dopoguerra. Commenti e supposizioni gradite. Mario

[iw5cai]

Proseguo le ostilità dichiarate da Mario inviando l'immagine del manuale che raffigura il trasmettitore visto frontalmente. Le differenze che più si notano rispetto al trasmettitore originale tedesco, oltre naturalmente le targhette in italiano, sono il diverso sistema di fissaggio e l'adozione di uno strumento a termocoppia di produzione nazionale, tutto il resto è identico. Particolare curioso, pur adottando lo stesso schema e gli stessi componenti dell'originale ed addirittura la stessa metologia dei tedeschi di numerare i componenti e nodi del circuito, abbiamo pensato bene di adottare si la stessa metologia, ma di attribuire una numerazione diversa da quella originale e la stessa cosa l'abbiamo fatta sul ricevitore.
Venendo all'esemplare di Piana delle Orme è solo da notare che sono state utilizzate manopole diverse delle originali e che il connettore di alimentazione è molto diverso da quello tedesco ma complessivamente il restauro è piacevole.

[iz2zph]

estremamente illuminante. Grazie..... Evidentemente le gare d'appalto si facevano anche in momenti duri.....

[Ik2wrs]

Molti anni fa, nel secolo scorso, trovai questi due apparecchi "Italianizzati", costruiti in Germania ma dotati di etichette italiane.
Mauro

[IK0MOZ]

In effetti la RF1CAT (la chiamo cosi per abbreviare) fu inizialmente fornita direttamente dalla Germania ( e dovrebbero essere quelle con lo strumento tondo e una targhetta con la scritta TRASMETTITORE sotto la finestra della frequenza) di produzioine Siemens, siccome il costo era proibitivo, per economizzare si pensò e passò alla soluzione "made in Italy" piu economica, ma sempre troppo cara per le nostre tasche e quindi fu TR-7 Marelli.
La foto postata da Giorgio credo sia tratta da un manuale. Io ho il manuale in italiano (fotocopia) del modello Siemens (Emesso dalla O.M.T. di Roma) che è diverso. Di che manuale si tratta puoi postare la prima pagine ? Io mi organizzo e farò altrettanto con il mio.
Mario MOZ

[iw5cai]

Ciao Mario
non credo di avere il manuale completo, ma solo alcune parti vedro se riesco a completarlo.

giorgio iw5cai

[iw5cai]

Ciao Mauro
sono quasi certo che lo Ukw.E.e e il 10W.S.c delle foto provengano dal lotto delle questure, in questo caso la "italianizzazione" è avvenuta nel primo dopoguerra, credo, anzi sono quasi certo, a cura della ditta Cabrini di Roma che si limitò alla sola sostituzione delle targhette originali con quelle con le serigrafie in italiano. Queste ultime sono poi risultate di pessima qualità, in quanto la serigrafia tendeva a cancellarsi rapidamente non resistendo al normale sfregamento delle mani dello operatore. Dalle foto del tuo Ukw.E.e e del 10W.S.c questo problema appare evidente, niente a che vedere con quelle originali incise.
Di questi apparati io ne ho avuti diversi e tutti con il problema delle targhette, inoltre alcuni di questi, erano stati anche riverniciati, ma in modo alquanto approssimativo. La provenienza era Napoli e Roma, ma non tutti erano stati italianizzati, alcuni forse accantonati per scorta o per ricambi, conservavano le scritte in tedesco e, naturalmente questi erano i più ambiti. Per poter ripristinare gli italianizzati, in quel periodo, 35 anni fa circa, mi posi il problema di poter riprodurre le targhette originali e così scoprii la fotoincisione su magnesio, il materiale di cui generalmente erano fatte quelle originali, si potrebbe dire che non tutto il male viene per nuocere.
Allego foto della collezione delle targhette italiane, conservate da allora a futura memoria, e la targhetta della ditta incriminata.
giorgio iw5cai

[I2MZC]

Io sposterei queste radio nella sezione "RADIOTAROCCHI"!!!!
Infatti queste non sono apparati costruiti in Italia ma semplicemente del surplus acquistato a poche lire e poi ritarghettato malamente dalle solite ditte fasulle che le rivendevano per nuove a prezzi gonfiati, facendo perdere le commesse alle ditte storiche che di conseguenza hanno chiuso. Sarà anche storia ma una brutta storia che ci ha portato pian piano al livello in cui stiamo. Quando poi siamo arrivati a costruire apparati seri (vedi Telettra) , ci hanno pensato i francesi e i nostri politici a distruggere tutto.
Non voglio questi apparati nella mia collezione, ma solo gli originali con la loro storia.
Carlo I2MZC

[IT9TAP]

A questo punto mi pare che la storia si complichi un pochino: "surplus acquistato a poche lire". Ma da quale fonte? Per il surplus alleato è tutto facile, sono i vincitori, occupano i territori e hanno i magazzini pieni. Ma i perdenti ...? Oppure gli apparecchi ce li avevamo già noi, poi venduti sotto banco e riacquistati da noi.
Una storia tutta italiana.
A presto.