All'inizio dell'anno ho recuperato due WS 19 Mk III alle quali speravo prima o poi di abbinare l'amplificatore. Tramite il buon Fucci all'utima marzaglia ho acchiappato l'ampli Mk II, il modello con quattro 807 e la ventola di r affreddamento. A prima vista il frontale si presentava maluccio ma per il resto i pezzi erano tutti al loro posto, si trattava solo di sostituire l'interruttore del CW, di risistemare nella posizione corretta un condensatore e rifare una legatura di 20 cm circa........poi però dovevo vedere se funzionava naturalmente! Smontato subito il frontale ho provveduto alla riverniciatura, che ho rifatto prendendo a campione il grigio di una delle due19 (comunque diverse una dall'altra).....bicomponente fatta con il tintometro a lettore ottico. Manutenzionato il dynamotor questo mi dava quasi 600 v. a vuoto.
qualche foto in attesa della serigrafia del frontale.......
filippo
WS 19 HP - RF n.2 MK II
WS 19 HP - RF n.2 MK II
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iu1dek Filippo Mastrovito
Re: WS 19 HP - RF n.2 MK II
Ciao Filippo, ho anche io un amplificatore come il tuo, ma al momento è senza il contenitore. Lo acquistai anni fa da Mauro di Brescia e non mi ricordo se avesse anche il contenitore. Non ho mai visto qualche articolo su questo amplificatore e mi piacerebbe avere qualche notizia. Il mio ha le scritte sul pannello in italiano, ma si può sempre rimediare e pensavo che fosse un prodotto di quella fantomatica Geloso di Roma (sulla quale ho molti dubbi). Ora hai risvegliato la mia curiosità e mi piacerebbe saperne di più, per cui attenderò altre informazioni. Grazie
I2MZC Carlo
I2MZC Carlo
ARO # 554/2 Carlo
Re: WS 19 HP - RF n.2 MK II
Saluti a tutti. Di amplificatori HP ne abbiamo di tre tipi:
1)Originale - 2) Originale italianizzato- 3) Italiano della Nota Casa......
Dall'esterno sono facilmente riconoscibili semplicemente guardando le maniglie, infatti nei tipi 1) e 2) le maniglie del pannello sono piatte mentre sul tipo 3) le stesse sono tonde.
All'interno nei tipi 2) possiamo trovare qualche parte nazionale mentre nel tipo 3) per amore patrio non mi pronuncio.....
Ho il manuale in italiano (non so di che modello) se interessa lo cerco, scannerizzo e metto in allegato
Saluti e buon lavoro
1)Originale - 2) Originale italianizzato- 3) Italiano della Nota Casa......
Dall'esterno sono facilmente riconoscibili semplicemente guardando le maniglie, infatti nei tipi 1) e 2) le maniglie del pannello sono piatte mentre sul tipo 3) le stesse sono tonde.
All'interno nei tipi 2) possiamo trovare qualche parte nazionale mentre nel tipo 3) per amore patrio non mi pronuncio.....
Ho il manuale in italiano (non so di che modello) se interessa lo cerco, scannerizzo e metto in allegato
Saluti e buon lavoro
# ARO 301/0 WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ
Re: WS 19 HP - RF n.2 MK II
Grazie Mario, avevo preso questo amplificatore per curiosità, poi è rimasto lì.
Vorrei sapere un po' la storia di questo apparato, perché non l'ho mai visto in foto della wwii, dove è stato impiegato? Durante o dopo la guerra? Che antenne usavano? Che caratteristiche aveva? etc etc
Grazie
I2MZC Carlo
Vorrei sapere un po' la storia di questo apparato, perché non l'ho mai visto in foto della wwii, dove è stato impiegato? Durante o dopo la guerra? Che antenne usavano? Che caratteristiche aveva? etc etc
Grazie
I2MZC Carlo
ARO # 554/2 Carlo
- roberto burdese
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Re: WS 19 HP - RF n.2 MK II
Altra differenza "immediata", , il colore di fondo della scala di sintonia. "BR"
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# ARO 305/0 Roberto I0BR
Re: WS 19 HP - RF n.2 MK II
Ultima versione.
73 da iz1fiq
73 da iz1fiq
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- roberto burdese
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Re: WS 19 HP - RF n.2 MK II
Si Vincenzo, versione post WWII. Si diceva che con due valvole, tra l'altro, si migliorasse anche la modulazione. Allego due foto della versione tre citata da MOZ Mario. "BR"
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# ARO 305/0 Roberto I0BR
Re: WS 19 HP - RF n.2 MK II
inserisco qualche altra foto dell'ampli......così lascio a Mario e a chi altro fosse esperto del settore il trarre conclusioni.
Il frontale non aveva la targhetta quindi, per quello che questa può valere, non ci sono indicazioni sulla provenienza, il dynamotor è inglese come risulta dalla targhetta (purtroppo si trova subito dietro il frontale che ho già rimontato e non ho fatto una foto ). Gran parte dei componenti credo sia originale, almeno quelli più importanti.
filippo
Il frontale non aveva la targhetta quindi, per quello che questa può valere, non ci sono indicazioni sulla provenienza, il dynamotor è inglese come risulta dalla targhetta (purtroppo si trova subito dietro il frontale che ho già rimontato e non ho fatto una foto ). Gran parte dei componenti credo sia originale, almeno quelli più importanti.
filippo
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iu1dek Filippo Mastrovito
Re: WS 19 HP - RF n.2 MK II
I2MZC ha scritto:Grazie Mario, avevo preso questo amplificatore per curiosità, poi è rimasto lì.
Vorrei sapere un po' la storia di questo apparato, perché non l'ho mai visto in foto della wwii, dove è stato impiegato? Durante o dopo la guerra? Che antenne usavano? Che caratteristiche aveva? etc etc
Grazie
I2MZC Carlo
ciao Carlo allego due manuali degli amplificatori RF n.2 MK I, II e III.
filippo
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iu1dek Filippo Mastrovito
Re: WS 19 HP - RF n.2 MK II
Volevo fare alcune piccole precisazioni, ma poi mi sono dilungato (so di essere molto prolisso, effetto tipico della vecchiaia)
e mentre scrivevo, Filippo mi ha preceduto. comunque posto ugualmente.
Fortunatamente VMARS ha liberalizzato molte delle sue pubblicazioni e quindi anche per i non soci è possimile scaricare manuali. Nella fattispece i manuali:
-Amplifier, RF, No 2, Mk.I and Mk.II General description
- User Handbook for Amplifier R.F. Mk. 3. (12 volt)
C'è anche una istruzione su come aggiornare la versione MkI al modello successivo Mk.2.
Altra fonte di info interessanti è il classico Wireless for the Warrior vol II.
Da queste pubblicazioni ufficiali si evince che i modelli di questo amplificatore lineare.progettato per aumentare la portata della WS 19, (costruito solo in Inghilterra) ERANO TRE.
I primi due con quattro valvole in parallelo, molto simili tra loro, il terzo analogo ai precedenti, ma con solo due valvole (e ne sarebbe bastata anche una sola !!!!!!!) e qualche variante di poco conto sulla alimentazione.
Da quanto riportato da Meulstee , che ne posta i cablaggi ed alcune foto, era largamente usato per i collegamenti a medio raggio e qundi specificatamente sul truck 4 CWT 4W, sul carro 5 WT 4W (Rover). Parla anche di installazioni su mezzi canadesi e su Jeep americane.
Le tante installazioni su mezzi diversi fa supporre un uso molto abbondante di questo amplificatore che dalle parti nostre invece, non è stato assolutamente cosi ampio, per la grande disponibilità sul mercato dei residuati americani da riconvertire per il nostro esercito.
Nelle note si apecifica che il modello Mk I non è idoneo all'uso continuo, causa surriscaldamento (il dinamotore è senza ventola) e che quindi va modificato come il successivo MkII che ha un dinamotore con ventola. In teoria quindi non dovrebbero trovarsi in giro amplificatori MkI, perchè dovrebbero essere stati tutti modificati in MkII.
Visto che in giro se ne sono visti parecchi, significa che tutto il mondo è paese: i furbetti inglesi ce li hanno "mollati" a noi che ci siamo guardati bene dal modificarli!!!!!!
La costruzione del modello italico è fatta dalla Geloso di Roma (la conosco bene perché nella seconda decade degli anni sessanta ho lavorato per quache mese per quella società "fantasma", " prestato" a loro, dalla società (altrettanto quasi fantasma) C.O.M.I. Queste società, come tante altre del genere, si occupavano di vincere le gare, poi faceva costruire gli apparati a dei "poveri giovani scannati", ma con grandi idee (e notevoli capacità) che speravano di poter lavorare in maniera pulita in Italia, ovviamente sottopangandoli o addirittura prendendoli per il collo.
La gara per gli amplificatori, come quella per gli alimentatori, che portano la stessa targhetta della Geloso di Roma, la vinse la ditta Geloso SpA che incaricò la sede di Roma (un ufficio di due stanze in via Gregorio VII) e fece costruire le scatole da un lattoniere locale, che si occupò anche di trovare degli operai elettricisti per montare il tutto.............i risultati li abbiamo visti tutti. (Nota storica: l'allora comandandante della Scuola Trasmissioni di Roma (uno dei primi radioamatori italiani) all'inizio del millenio, prima di abbandonarci, mi regalò qualche scatolone di vecchi suoi ricordi tra cui tre alimentari da reta della WS 19 in questione con le matricole 001, 002,003. .................Ma io non ho resistito alla vergogna.......... li ho demoliti!!!!!!. (da qualche parte ho conservato le targhette)
Edoardo
e mentre scrivevo, Filippo mi ha preceduto. comunque posto ugualmente.
Fortunatamente VMARS ha liberalizzato molte delle sue pubblicazioni e quindi anche per i non soci è possimile scaricare manuali. Nella fattispece i manuali:
-Amplifier, RF, No 2, Mk.I and Mk.II General description
- User Handbook for Amplifier R.F. Mk. 3. (12 volt)
C'è anche una istruzione su come aggiornare la versione MkI al modello successivo Mk.2.
Altra fonte di info interessanti è il classico Wireless for the Warrior vol II.
Da queste pubblicazioni ufficiali si evince che i modelli di questo amplificatore lineare.progettato per aumentare la portata della WS 19, (costruito solo in Inghilterra) ERANO TRE.
I primi due con quattro valvole in parallelo, molto simili tra loro, il terzo analogo ai precedenti, ma con solo due valvole (e ne sarebbe bastata anche una sola !!!!!!!) e qualche variante di poco conto sulla alimentazione.
Da quanto riportato da Meulstee , che ne posta i cablaggi ed alcune foto, era largamente usato per i collegamenti a medio raggio e qundi specificatamente sul truck 4 CWT 4W, sul carro 5 WT 4W (Rover). Parla anche di installazioni su mezzi canadesi e su Jeep americane.
Le tante installazioni su mezzi diversi fa supporre un uso molto abbondante di questo amplificatore che dalle parti nostre invece, non è stato assolutamente cosi ampio, per la grande disponibilità sul mercato dei residuati americani da riconvertire per il nostro esercito.
Nelle note si apecifica che il modello Mk I non è idoneo all'uso continuo, causa surriscaldamento (il dinamotore è senza ventola) e che quindi va modificato come il successivo MkII che ha un dinamotore con ventola. In teoria quindi non dovrebbero trovarsi in giro amplificatori MkI, perchè dovrebbero essere stati tutti modificati in MkII.
Visto che in giro se ne sono visti parecchi, significa che tutto il mondo è paese: i furbetti inglesi ce li hanno "mollati" a noi che ci siamo guardati bene dal modificarli!!!!!!
La costruzione del modello italico è fatta dalla Geloso di Roma (la conosco bene perché nella seconda decade degli anni sessanta ho lavorato per quache mese per quella società "fantasma", " prestato" a loro, dalla società (altrettanto quasi fantasma) C.O.M.I. Queste società, come tante altre del genere, si occupavano di vincere le gare, poi faceva costruire gli apparati a dei "poveri giovani scannati", ma con grandi idee (e notevoli capacità) che speravano di poter lavorare in maniera pulita in Italia, ovviamente sottopangandoli o addirittura prendendoli per il collo.
La gara per gli amplificatori, come quella per gli alimentatori, che portano la stessa targhetta della Geloso di Roma, la vinse la ditta Geloso SpA che incaricò la sede di Roma (un ufficio di due stanze in via Gregorio VII) e fece costruire le scatole da un lattoniere locale, che si occupò anche di trovare degli operai elettricisti per montare il tutto.............i risultati li abbiamo visti tutti. (Nota storica: l'allora comandandante della Scuola Trasmissioni di Roma (uno dei primi radioamatori italiani) all'inizio del millenio, prima di abbandonarci, mi regalò qualche scatolone di vecchi suoi ricordi tra cui tre alimentari da reta della WS 19 in questione con le matricole 001, 002,003. .................Ma io non ho resistito alla vergogna.......... li ho demoliti!!!!!!. (da qualche parte ho conservato le targhette)
Edoardo
# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
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