Questa stazione è stata in pratica la "manpack" italiana durante la 2^GM. Progettata intorno al 1930/32 operativa nel 1933. Costruita in molti modelli contaddistinti al solito con la dizione "Mod 33, 35......"
Questi modelli differivano principalmente dal pannello frontale e solo da qualche lieve modifica circuitale.
I costruttori sono stati diversi (Irradio, CGE....) e sarebbe interessante farne un elenco.
Purtroppo l'unico esemplare da me visto è quello presente nel Museo del Genio (Mod.33 della CGE), se non sbaglio l'ultimo modello costrutito è mod.40.
Per informazione generale la sigla RF 1 significa R = Apparato radio; F = Con possibilità di Fonia;
1 = Utilizzato all'interno delle piccole Unità. Quindi ci possono essere molte RF1 che sono completamente diverse è il "Mod. xx" che contraddistingue il tipo o in qualche caso "/X" dove la X puo essere una A per Alpini, P per Paracadutisti.......
Mario MOZ
RF 1 La spallegiabile Italiana
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Re: RF 1 La spallegiabile Italiana
Posto la scheda relativa a questa stazione tratta da un manuale del Genio del 1940. Da questa scheda si possono vedere le caratteristiche generali di questa stazione. Forse questo non è il posto buono, ma sarebbe interessante analizzare la serie di valvole utilizzate dalla RF1, ma anche da quasi tutte le stazioni portatile dell'esercito (RRAF, RRBF, TR1, TR2....) poiche anche se piuttosto grossolane avevano caratteristiche particolari fra le quali una bassa corrente di alimentazione dei filamenti (60 mA)
Lino
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Re: RF 1 La spallegiabile Italiana
La cosa che mi incuriosisce in particolare di queste semplici stazioni è la spiccata efficienza del sistema di radiazione, almeno se proviamo a fare dei paragoni con quelli del dopoguerra: Queste modeste stazioncine alimentate a batterie pur non irradiando chissà quale potenza RF (qualche watt) su frequenze anche piuttosto basse (in genere nella banda delle medio-corte) consentivano di stabilire stabili collegamenti a discreta profondità anche dalle grotte e non avendo bisogno di alcun contrappeso d'antenna, funzionavano altrettanto bene su terreni rocciosi indipendentemente dalla struttura chimica del suolo. Potevano operare agevolmente in movimento anche nel deserto e quindi anche altre nazioni ne avevano versioni molto simili con antenne romboidali o quadre.
Nei sistemi HF portatili o mobili del dopoguerra non si trovano più sistemi d'antenna a telaio o a loop, al massimo le antenne a stilo possono spiegare un cappello capacitivo per aumentare l'efficienza sulle frequenze basse ma solo in mobile, si realizza una pseudo radiazione a mezzo loop ripiegando lo stilo verso la struttura del mezzo con trasferimenti di potenza tali ed aree di cattura tali che richiedono quasi sempre l'impiego di potenze RF di centinaia di watt.
Certo che all'epoca della RF1 ecc.. l'aspetto agilità dei frequenza non era davvero considerato se si voleva stabilire una qual forma di collegamento....."ti vedo ma non ti sentoooo!"
73' Marco
Nei sistemi HF portatili o mobili del dopoguerra non si trovano più sistemi d'antenna a telaio o a loop, al massimo le antenne a stilo possono spiegare un cappello capacitivo per aumentare l'efficienza sulle frequenze basse ma solo in mobile, si realizza una pseudo radiazione a mezzo loop ripiegando lo stilo verso la struttura del mezzo con trasferimenti di potenza tali ed aree di cattura tali che richiedono quasi sempre l'impiego di potenze RF di centinaia di watt.
Certo che all'epoca della RF1 ecc.. l'aspetto agilità dei frequenza non era davvero considerato se si voleva stabilire una qual forma di collegamento....."ti vedo ma non ti sentoooo!"
73' Marco
Re: RF 1 La spallegiabile Italiana
In effetti nello stesso periodo in molti paesi si fecero esperimenti su questo tipo di antenna (inclusi gli USA), ma quando scoppio la guerra solo noi (mi sembra anche gli olandesi) adottammo per le stazioni di piccola potenza alimentate da batterie a secco antenne "chiuse". Sotto la spinta del Gen. Sacco ci fu uno studio molto profondo ed alla fine per tutte le stazioni chiamiamole tattiche o per collegamenti all'interno delle grandi unità furono equipaggiate con questi magnifici "loop". Dal punto di vista pratico penso che i risultati furono accettabili se non buoni. Dopo le operazioni si sintonia si raccomandava di orientare opportunamente l'antenna per il migliore rendimento e fra i vantaggi ufficiali sul sistema si poteva leggere "poco visibili" e " poco intercettabili"
MOZ
MOZ
# ARO 301/0 WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ
Re: RF 1 La spallegiabile Italiana
Certo immagino che "gli altri" tedeschi compresi, avevano poi dopo a disposizione valvole che consentivano di andare gia sulle vhf mentre chi aveva ben sperimentato e forse già avviata la produzione in quantità (senza considerare altri fattori tipici) si è dovuto accontentare dei collegamenti tattici in LF-MF e di apparecchiature VHF con le scritte tradotte dal tedesco all'italiano, in attesa che le aziende italiche terminassero lo sviluppo di quelle nostrane magari fatte con valvole costruite su licenza della Telefunken o della Lorenz.
Comunque mi piacerebbe leggere qualcosa su quelle prove intense svolte per il Gen Sacco sui collegamenti tattici in onde mediocorte usando le antenne chiuse. Mario hai qualcosa o sai suggerirmi ?
Grazie e 73 Marco
p.s.
Qui ci sono belle illustrazioni storiche : http://www.webalice.it/carlobramantirad ... aliano.htm
E qui una breve relazione sulle radio militari italiane:
http://www.fracassi.net/anget/documenti ... 20E.I..pdf
Comunque mi piacerebbe leggere qualcosa su quelle prove intense svolte per il Gen Sacco sui collegamenti tattici in onde mediocorte usando le antenne chiuse. Mario hai qualcosa o sai suggerirmi ?
Grazie e 73 Marco
p.s.
Qui ci sono belle illustrazioni storiche : http://www.webalice.it/carlobramantirad ... aliano.htm
E qui una breve relazione sulle radio militari italiane:
http://www.fracassi.net/anget/documenti ... 20E.I..pdf
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Re: RF 1 La spallegiabile Italiana
Allego un paio di fotografie
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Re: RF 1 La spallegiabile Italiana
altra foto militari austriaci
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Re: RF 1 La spallegiabile Italiana
altra foto militari ungheresi
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Re: RF 1 La spallegiabile Italiana
Ciao Domenico, foto interessanti dove si capisce che l'antenna a telaio aveva piu di un estimatore. La stazione che si vede nella prima foto è sicuramente una RF1 italiana. Questo fatto ci fa pensare che per quel tipo di apparato ci fu anche un tentativo di esportazione. Mario
# ARO 301/0 WS 19 Group # 15 Mario IK0MOZ
Re: RF 1 La spallegiabile Italiana
Poi se guardate il telaio del crucco del mio avatar
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