Il mio attrezzino è il progetto di JA2GQP con arduino nano e ingresso a diodi come dici.
Grazie delle info.
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nanoVNA
Re: nanoVNA
Allora purtroppo con le antenne multibanda specie installate in alto i problemi si fanno evidenti. A volte le verticali sistemate provvisoriamente in giardino per le regolazioni si riescono a misurare. Se hai un filtro passa basso anti tvi di quelli che tagliano sopra i 30 mhz potresti provare in quanto i grossi disturbi vengono dalla banda 88-108.
Re: nanoVNA
Ecco un esempio di antenna multibanda: la Windom che uso nel mio QTH di Scandicci misurata con il NanoVNA.
Nella figura seguente si vede il modulo del coefficiente di riflessione S11 da 1 a 30 MHz.
Sul computer collegato al NanoVNA si può vedere direttamente anche il VSWR, ma non sono riuscito a estrarre la misura.
Questa misura è fatta sull'antenna montata a pochi metri sopra il tetto, ed ad alcune frequenze è molto disadattata.
Per ovviare al problema ho inserito una rete di adattamento su ciascuna banda in uscita al filtro passa basso esterno; in questo modo non ho bisogno di usare l'accordatore. Nella figura seguente si vede il risultato a 14MHz
Paolo IW5AFV
Nella figura seguente si vede il modulo del coefficiente di riflessione S11 da 1 a 30 MHz.
Sul computer collegato al NanoVNA si può vedere direttamente anche il VSWR, ma non sono riuscito a estrarre la misura.
Questa misura è fatta sull'antenna montata a pochi metri sopra il tetto, ed ad alcune frequenze è molto disadattata.
Per ovviare al problema ho inserito una rete di adattamento su ciascuna banda in uscita al filtro passa basso esterno; in questo modo non ho bisogno di usare l'accordatore. Nella figura seguente si vede il risultato a 14MHz
Paolo IW5AFV
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Re: nanoVNA
Ottimo Paolo devi solo ricordarti di commutare le reti ma forse lo fai automaticamente a relè con i comandi dell'apparato. Hai visto che bell'oggetto, col tempo sono certo che tireranno fuori altre nuove versioni della remotizzazione che estrarranno pure le misure, è la seconda versione che provo.
Re: nanoVNA
Si Marco, la commutazione è automatica.
Ritornando al NanoVNA, è veramente un bell'oggetto, che fa la barba agli MFJ e ad altri apparecchi più costosi.
Rispetto allo MFJ 259 fornisce il segno della componente reattiva, sulla carta di Smith da il valore della capacità e/o dell'induttanza, permette di vedere la funzione di trasferimento di un amplificatore o di una rete passiva vedendo contemporaneamente l'adattamento di ingresso...
Per esempio ci si può tarare una catena di media frequenza di un ricevitore come si fa con un analizzatore di spettro dotato di tracking generator.
E tutto questo con meno di 50 Euro!
Paolo
Ritornando al NanoVNA, è veramente un bell'oggetto, che fa la barba agli MFJ e ad altri apparecchi più costosi.
Rispetto allo MFJ 259 fornisce il segno della componente reattiva, sulla carta di Smith da il valore della capacità e/o dell'induttanza, permette di vedere la funzione di trasferimento di un amplificatore o di una rete passiva vedendo contemporaneamente l'adattamento di ingresso...
Per esempio ci si può tarare una catena di media frequenza di un ricevitore come si fa con un analizzatore di spettro dotato di tracking generator.
E tutto questo con meno di 50 Euro!
Paolo
- roberto burdese
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- Località: NEPI (VT) I0BR
Re: nanoVNA
"La funzione di trasferimento " Come "rottamaio" ho poca cultura. Cosa vuol dire. "BR"
# ARO 305/0 Roberto I0BR
Re: nanoVNA
Ah ah ah Roberto vediamo di tradurre facendo un esempio: allora quando col dito tocchi il cappellotto della ech3 e l'elettrodinamico fa un rugno stile gracchio che fa tremare il mobile e sei felice è la funzione di trasferimento da surplussaro. Ma i sofisti usano il signal injector e il signal tracer 73 Marco
Re: nanoVNA
Ciao Roberto,
la risposta di Marco è molto limitata ed evasiva( la vedo dura a ricavare la funzione di trasferimento con il metodo da lui descritto!!!)
Il concetto comunque lo ha reso.
In fase di progetto teorico di un amplificatore (ma più generalmente di un qualsiasi sistema) si cerca di sapere "a priori" il comportamento di questo oggetto al variare della frequenza di lavoro. Ad esempio un amplificatore audio può amplificare corettamente un segnale fino a che la sua frequenza non supera XX KHz. Ma superato questo valore innesca e quindi non è più stabile. Bene, la funzione matematica che, dato il valore del segnale di ingresso in valore vettoriale, fornisce il valore dell'uscita (sempre come vettore ) si chiama FUNZIONE DI TRSFERIMENTO.
Quando non esistevano i computer per noi poveri scolari era il nostro tormento perchè ci davano le funzioni più strane possibili e bisognava determinare il range di valori di ingresso per cui l'uscita non andava a "signore di malaffare".
Ora con queste diavolerie moderne è possibile fare il processo inverso: dato una scatola nera qualsiasi con due morsetti di ingresso e due di uscita è possibile graficare il valore del segnale in uscita in funzione del variare della frequenza del segnale di ingresso. Detto in termini aulici : graficare l'andmento della funzione di trasferimento nel dominio delle frequenze.
Studiare la funzione di trasferimento è invece tutta altra cosa: bisogna scrivere una relazione matematica che desciva il comportamento dell'oggetto al variare della frequenza del segnale di ingresso e studiere l'andamento di questa funzione matematica.
Spero di essere stato chiaro.
Edoardo
PS: E' veramente un oggetto interessante che costa veramente poco...... va afinire che lo compero pure io!!!!!!!!!
la risposta di Marco è molto limitata ed evasiva( la vedo dura a ricavare la funzione di trasferimento con il metodo da lui descritto!!!)
Il concetto comunque lo ha reso.
In fase di progetto teorico di un amplificatore (ma più generalmente di un qualsiasi sistema) si cerca di sapere "a priori" il comportamento di questo oggetto al variare della frequenza di lavoro. Ad esempio un amplificatore audio può amplificare corettamente un segnale fino a che la sua frequenza non supera XX KHz. Ma superato questo valore innesca e quindi non è più stabile. Bene, la funzione matematica che, dato il valore del segnale di ingresso in valore vettoriale, fornisce il valore dell'uscita (sempre come vettore ) si chiama FUNZIONE DI TRSFERIMENTO.
Quando non esistevano i computer per noi poveri scolari era il nostro tormento perchè ci davano le funzioni più strane possibili e bisognava determinare il range di valori di ingresso per cui l'uscita non andava a "signore di malaffare".
Ora con queste diavolerie moderne è possibile fare il processo inverso: dato una scatola nera qualsiasi con due morsetti di ingresso e due di uscita è possibile graficare il valore del segnale in uscita in funzione del variare della frequenza del segnale di ingresso. Detto in termini aulici : graficare l'andmento della funzione di trasferimento nel dominio delle frequenze.
Studiare la funzione di trasferimento è invece tutta altra cosa: bisogna scrivere una relazione matematica che desciva il comportamento dell'oggetto al variare della frequenza del segnale di ingresso e studiere l'andamento di questa funzione matematica.
Spero di essere stato chiaro.
Edoardo
PS: E' veramente un oggetto interessante che costa veramente poco...... va afinire che lo compero pure io!!!!!!!!!
# ARO 440/0 Edoardo IK0QDQ
Re: nanoVNA
L'unico problema è che per noi maturi uomini" ci vogliono degli occhiali buoni in quanto i numeretti sul display.... ma anche lo schermo touch non scherza a difficoltà, considerate che il tutto è grande come una carta di credito piu 2 sma di sporgenza e la batteria non la ho ancora ricaricata
Re: nanoVNA
Qui credo si possano trovare gia molte risposte ma sopratutto chiedere ai progettisti quello che non c è :
https://groups.io/g/nanovna-users/searc ... se&q=&ct=1
https://groups.io/g/nanovna-users/searc ... se&q=&ct=1
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